Titolo originale | Dyut meng gam |
Anno | 2011 |
Genere | Thriller |
Produzione | Hong Kong |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Johnnie To |
Attori | Ching Wan Lau, Richie Ren, Denise Ho, Hoi-Pang Lo, Hang Shuen So, Patricia Tang Ken Lo, Myolie Wu. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 marzo 2012
Jonnie To dirige un thriller basato sul rancore di un padre nei confronti dei rapitori di sua figlia.
CONSIGLIATO SÌ
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Storie di crisi. Ad Hong Kong nei giorni precedenti al crollo delle borse occidentali, dovuto al crack della Grecia, si incrociano vite, speranze e problemi di diverse persone che a modo loro devono confrontarsi con uno scenario economico in ribasso. La consulente finanziaria di una banca d'investimenti si trova di fronte alla possibilità di rubare 5 milioni senza che nessuno lo possa sapere, gli sgherri di un boss cercano di rimediare i soldi per tirare fuori di prigione un loro compare, un poliziotto e sua moglie devono acquistare un nuovo appartamento. La giornata di crollo della borsa sembrerà sconvolgere la vita di tutti e il rischio rientrato non placherà il senso di precarietà.
Qualsiasi cosa debba dire Johnnie To la dice attraverso le sue figure archetipe, attraverso la sua passione per le storie di poliziotti e criminali e attraverso il suo contesto metropolitano. In Life without principle non viene sparato nemmeno un colpo di pistola (anche se una persona è uccisa) e al centro delle tre storie c'è la borsa con i soldi, il mcguffin più tipico possibile, tuttavia il nuovo film del regista di Election non è un poliziesco, ha più i toni della commedia e utilizza quella cornice per concentrarsi su altro.
Con un certo divertimento nell'andare avanti e indietro nel tempo per raccontare l'incrociarsi delle storie e una predilezione per lunghi zoom che collegano diversi segmenti (l'avevamo visto fare anche a Steven Soderbergh in The informant), Life without principle guarda i medesimi palazzoni, i medesimi vicoli, i medesimi personaggi e i medesimi pranzi opulenti di boss rispettati in ristoranti costosi, con il rispetto e la deferenza dovute alla vera umanità.
Rinunciando ai grandi valori cristallizzati nei suoi noir, stavolta sceglie i piccoli valori, la piccola onestà o i piccoli compromessi. Tutti i personaggi integerrimi che entrano in contatto con i soldi al centro della storia vedono i loro valori messi alla prova dalla tentazione criminale. Non risparmiando ironia alla sicurezza degli analisti finanziari e alla boria dei maghi della borsa Johnnie To, utilizza l'imprevedibile crollo e recupero di una giornata di borsa per parlare della precarietà delle situazioni e dell'instabilità della condizione umana.
È un film piccolo Life without principle, condito di umorismo e fondamentalmente attaccato con inedito amore e affezione ai suoi personaggi, in grado di dimostrare come uno stile ed un'estetica personali non siano intimamente legati a un genere ma possano calzare ben più d'una forma.
L'ombra della crisi greca invade l'oriente. A Hong Kong vite si intrecciano sfiorandosi ma lasciando un indelebile segno. carrellata di personaggi, ritmo pulp, montaggio sfalsato.Il regista, Acquisita la scuola tarantiniana, muove gli intrecci tra assicuratrici sulla soglia del licenziamento, sbirri indecisi sul futuro, scagnozzi molto meno machi di quanto si pensi e taglieggiatori [...] Vai alla recensione »