chris503
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giovedì 3 maggio 2012
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trama scadente,scenografia elettrizzante
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la bellezza del film e' completamnte incentrata sulla scenografia,lo spettatore fa caso soprattutto alla meraviglia che gli si presenta davanti,con i vari paesaggi e tutto il resto.
il film ha una trama senza senso , le varie cose sono scollegate tra loro,il vero senso e nascosto e dichiarato solo alla fine.
[+] giustissimo
(di birbo)
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dado1987
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lunedì 30 aprile 2012
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poteva essere meglio
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SPOILER - SPOILER - SPOILER
Hugo Cabret è un film carino, ma che non riesce a sfondare la soglia del buono, purtroppo la sceneggiatura è una baggianata, che senso ha parlare di una storia vera, bella già di per sè e mescolarla con una inventata, superficiale e senza capo ne coda di un bambino con l'automa (nota fantasiosa quanto superflua).
Personalmente avrei trovato molto più interessante o un film biografico sulla storia di Melies o un film completamente fantastico (nel senso fantasy), mentre così come è stato fatto sembra si sia aggiunta troppa carne al fuoco, senza nulla togliere a Scorsese e al bravissimo Ben Kingsley.
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SPOILER - SPOILER - SPOILER
Hugo Cabret è un film carino, ma che non riesce a sfondare la soglia del buono, purtroppo la sceneggiatura è una baggianata, che senso ha parlare di una storia vera, bella già di per sè e mescolarla con una inventata, superficiale e senza capo ne coda di un bambino con l'automa (nota fantasiosa quanto superflua).
Personalmente avrei trovato molto più interessante o un film biografico sulla storia di Melies o un film completamente fantastico (nel senso fantasy), mentre così come è stato fatto sembra si sia aggiunta troppa carne al fuoco, senza nulla togliere a Scorsese e al bravissimo Ben Kingsley.
In definitiva non posso criticare la recitazione degli adulti, la regia o le musiche, ma devo sottolineare con la penna blu la parte dei bambini e la sceneggiatura.
Voto 6,5 (poteva essere molto meglio)
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(di rudy_50)
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zoom e controzoom
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sabato 7 aprile 2012
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l'automa e la locomotiva
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Visto in lingua originale, si possono apprezzare le interpretazioni dei due bravissimi ragazzini. Tantissima grafica, tantissima scenografia, tantissima magia. I personaggi si muovono in una spazio che ruota loro attorno, fisicamente e psicologicamente, ma nulla ci appare lontano se è nostra la capacità di immergerci nel fantastico.
Eppure tutto è reale, tutto è possibile, tranne lui, il ragazzino che rimasto solo al mondo, ignora superandole le barriere reali delle necessità umane. E’ lui che dunque fa da trait d’union nella magia della realizzazione di un sogno. Fluido nelle logiche e nei dialoghi, fluido nelle riprese che seguono un ritmo che alterna velocità a pause senza un ritmo schematizzato moralmente, ma seguendo gli eventi e raggiungendo il plot, senza far sentire il peso degli oltre 120 minuti di proiezione.
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Visto in lingua originale, si possono apprezzare le interpretazioni dei due bravissimi ragazzini. Tantissima grafica, tantissima scenografia, tantissima magia. I personaggi si muovono in una spazio che ruota loro attorno, fisicamente e psicologicamente, ma nulla ci appare lontano se è nostra la capacità di immergerci nel fantastico.
Eppure tutto è reale, tutto è possibile, tranne lui, il ragazzino che rimasto solo al mondo, ignora superandole le barriere reali delle necessità umane. E’ lui che dunque fa da trait d’union nella magia della realizzazione di un sogno. Fluido nelle logiche e nei dialoghi, fluido nelle riprese che seguono un ritmo che alterna velocità a pause senza un ritmo schematizzato moralmente, ma seguendo gli eventi e raggiungendo il plot, senza far sentire il peso degli oltre 120 minuti di proiezione.
E’ qualche cosa che non ha necessità della visione in 3D perché la “piattezza” grafica è del tutto superata dalla quantità di elementi fantastici ai quali prestare attenzione e che scorrono come paesaggio di un vissuto che potrebbe essere nostro ed è senza tempo. I personaggi sono disegnati secondo i canoni del buono e del cattivo, ma senza eccessi.
Nella storia tutti i personaggi sono riportabili a fisonomie umane e questo la dice lunga su come non sia necessario ricorrere a personaggi extraterrestri dagli occhi grandi viventi in mondi colorati e lievi, per liberare il mondo dei sogni umani. Tutto giocato sul vero e non vero tra panoramiche volanti di grande respiro e riconoscibili ambienti familiari, si completa in quella realtà che è estremamente umana del dimenticare e non riconoscere la grandezza del genio che abbiamo accanto. Un accento preciso su di una realtà amara che anche nel mondo del cinema ha avuto dei riscontri e non a caso è stata inserita in questo totale omaggio al cinema stesso. Solo ad una più approfondita lettura, chi ne ha la capacità può scoprire che.. : stupisce l’invenzione dell’automa metallico, ma solamente se non se ne fa un parallelo con l’invenzione di quel mostro di ferro, la locomotiva, che spaventò tanto i primi cinespettatori: è il cinema il nuovo che arriva, ed è il cinema l’alter-ego di chi si siede in poltrona ad assaporarlo, e come non poteva essere quindi, prima della sua invenzione, un piccolo automa l’alter ego dell’uomo/padre che il giovane Hugo vuol salvare per proiettarsi in esso ?
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jeffmayer
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martedì 3 aprile 2012
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capolavoro!
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Martin Scorsese, dopo aver parlato di gangster, uomini distrutti, psicopatici, ladri affronta la storia di un bambino alla ricerca di un messaggio da parte del padre.
Hugo Cabret è un bambino che vive nel grande orologio nella stazione di Parigi (una Parigi degli anni '20 ricostruita in modo spettacolare) poichè il padre defunto era un orolagiaio.
Fa numerosi incontri, e tra questi quello con la figlioccia di uno dei padri del cinema il francese George Melies.
Non esagero se dico che questo è uno dei migliori di Scorsese, e uno dei migliori film dell'anno.
Commovente, spettacolare, e che omaggia un genio come George Melies, e l'epoca in cui il cinema era "la fabbrica dei sogni".
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Martin Scorsese, dopo aver parlato di gangster, uomini distrutti, psicopatici, ladri affronta la storia di un bambino alla ricerca di un messaggio da parte del padre.
Hugo Cabret è un bambino che vive nel grande orologio nella stazione di Parigi (una Parigi degli anni '20 ricostruita in modo spettacolare) poichè il padre defunto era un orolagiaio.
Fa numerosi incontri, e tra questi quello con la figlioccia di uno dei padri del cinema il francese George Melies.
Non esagero se dico che questo è uno dei migliori di Scorsese, e uno dei migliori film dell'anno.
Commovente, spettacolare, e che omaggia un genio come George Melies, e l'epoca in cui il cinema era "la fabbrica dei sogni".
Scorsese ribadisce ciò: il cinema è tante cose, ma soprattutto è sognare.
Inquadrature mozzafiato una dopo l'altra, e solo la ripresa iniziale vale il prezzo del biglietto.
Grandi attori, grande regista, grandissimo film!
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edwood87
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giovedì 29 marzo 2012
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uno scorsese dalle molteplici dimensioni.
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Quando i trailer riportano il nome di Martin Scorsese ci sono sempre altissime aspettative.
E' capitato con il recente Shutter Island e si è ripetuto con quest'ultimo Hugo Cabret.
Questa volta, osservando le anticipazioni dell'ultima pellicola del maestro Scorsese, c'è stata gente che stentava a credere che potesse davvero trattarsi di un suo film. Il 3D appartiene a Spielberg, Zemeckis e ad altri cineasti che si sono cimentati in questa tecnica, ma mai a pensare che il regista di Quei bravi ragazzi potesse approdare al 3D o uscire in sala con un film che richiama le atmosfere di Oliver Twist.
Facile confondersi, mi verrebbe da dire; difficile azzardare aspettative quando si parla di Scorsese.
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Quando i trailer riportano il nome di Martin Scorsese ci sono sempre altissime aspettative.
E' capitato con il recente Shutter Island e si è ripetuto con quest'ultimo Hugo Cabret.
Questa volta, osservando le anticipazioni dell'ultima pellicola del maestro Scorsese, c'è stata gente che stentava a credere che potesse davvero trattarsi di un suo film. Il 3D appartiene a Spielberg, Zemeckis e ad altri cineasti che si sono cimentati in questa tecnica, ma mai a pensare che il regista di Quei bravi ragazzi potesse approdare al 3D o uscire in sala con un film che richiama le atmosfere di Oliver Twist.
Facile confondersi, mi verrebbe da dire; difficile azzardare aspettative quando si parla di Scorsese. Infatti, solo dopo aver visto il film la gente può finalmente rendersi conto di quanto possa essere "scorsesiana" questa pellicola.
Hugo vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, decide di aggiustare gli orologi della stazione e coltiva il sogno di riparare un robot che conserva nel suo nascondiglio e che raffigurerà tutto ciò che gli rimane di suo padre. Per riuscire in questa sua missione, il protagonista sottrae gli attrezzi di cui necessita dal negozio di giocattoli della stazione gestito da un uomo triste e burbero, ma viene colto in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell'automa necessari alla riparazione di quest'ultimo. Hugo farà di tutto per riavere il suo taccuino e finirà per lavorare sotto gli ordini di quel burbero uomo misterioso. Sotto le vesti di questo strano personaggio si racchiuderà tutto l'amore che il cineasta Scorsese prova nei confronti del cinema, richiamando gli effetti speciali del passato e mescolandoli a quelli di oggi.
Alla fine della visione di quest'opera, il pubblico potrà uscire dalla sala soddisfatto e compiaciuto nell'aver visto un film istruttivo, emozionante e "speciale" come gli effetti del 3D, ma in generale, proprio come Martin Scorsese.
Sarà un caso, ma Hugo si accosta a The Artist e a Midnight in Paris per la scelta di un ritorno al passato: un tema che ha contraddistinto il festival degli Oscar in questa annata.
In conclusione, non mi resta che augurarvi una buona visione e consiglio vivamente di allacciare le cinture in sala, perché il regista in questione promette di portarvi dritti sulla luna!
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wastelander
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domenica 25 marzo 2012
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fiaba un po' dark
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"Fiaba moderna" molto carina. Piaciuta la fotografia e la regia in generale! Mi ricorda vagamente la malinconia di Edward mani di forbice. Consigliato!
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icaro1776
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mercoledì 21 marzo 2012
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film da non perdere
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Un film che ti fa pensare...spettacolare in 3D...commovente...fantastico...insomma da vedere!
4 stelle meritatissime.
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francuccio
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giovedì 15 marzo 2012
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bel racconto
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Un film fantastico, una favola ben realizzata, scenografia PERFETTA
La trama è un po' MOSCIA, ma da vedere
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cimmino pasquale
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lunedì 12 marzo 2012
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ineffabile poesia di immagini
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Un dolce ritratto di una storia d'amore tra un regista e il cinema: ecco cos'è Hugo Cabret. Scorsese prende il pennello e dipinge una storia che non può essere raccontata, ma che deve essere vista. Elevando il 3D a vero mezzo della settima arte, egli si va a porre probabilmente come leggenda del cinema, non affiancando semplicemente i Grandissimi, ma scrivendo, con delicate immagini, una nuova pagina di storia. D'altronde il riuscire a rendere quello che prima era visto come puro mezzo per rendere interessante un qualsivoglia film, che altriementi avrebbe suscitato zero interesse, un modus per impregnare di significato la pellicola, non può che valere ogni lode a questo poeta immortale.
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Un dolce ritratto di una storia d'amore tra un regista e il cinema: ecco cos'è Hugo Cabret. Scorsese prende il pennello e dipinge una storia che non può essere raccontata, ma che deve essere vista. Elevando il 3D a vero mezzo della settima arte, egli si va a porre probabilmente come leggenda del cinema, non affiancando semplicemente i Grandissimi, ma scrivendo, con delicate immagini, una nuova pagina di storia. D'altronde il riuscire a rendere quello che prima era visto come puro mezzo per rendere interessante un qualsivoglia film, che altriementi avrebbe suscitato zero interesse, un modus per impregnare di significato la pellicola, non può che valere ogni lode a questo poeta immortale.
Bravò, Martin, bravò!
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gpistoia39
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lunedì 12 marzo 2012
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martin scorsese il vero "artista"
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Ancora una volta Scorsese tratta il tema cosa vuol dire essere un artista vero. Lui lo è sicuramente. Al di là delle inutili scritiche sulla storia, i cinefili veri sanno apprezzare le "immagini" che sono le parole con il quale si dovrebbero esprimere tutti i film, e che molto spesso manconano, intendo immagini artistiche presentante come quadri, con un dipinti, come un enorme affresco. E Scprsese, ci regala quantità enormi di immagini stupende, cromatiche, fantastiche, divertenti che riguardano il mondo delle favole, del sogno, del fantastico. Mai come in questo film Scorsese è stato così vicino all'artista: pittore, fotografo, scultore, narratore.
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Ancora una volta Scorsese tratta il tema cosa vuol dire essere un artista vero. Lui lo è sicuramente. Al di là delle inutili scritiche sulla storia, i cinefili veri sanno apprezzare le "immagini" che sono le parole con il quale si dovrebbero esprimere tutti i film, e che molto spesso manconano, intendo immagini artistiche presentante come quadri, con un dipinti, come un enorme affresco. E Scprsese, ci regala quantità enormi di immagini stupende, cromatiche, fantastiche, divertenti che riguardano il mondo delle favole, del sogno, del fantastico. Mai come in questo film Scorsese è stato così vicino all'artista: pittore, fotografo, scultore, narratore. Un' artista completo, rinascimentale, un moderno Raffaello, Michelangelo, Leonardo. Questi sono i pensieri a livello intellettivo che mi sono venuti in mente, dopo essermi alzata in piedi alla fine di quella narrazione fantastica che è stato questo film. GPistoia
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