renato volpone
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domenica 5 febbraio 2012
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georges méliès e il cinematografo
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Il film, per il tramite del piccolo Hugo Cabret, rimasto orfano e in difficoltà nella stazione di parigi, ci porta a conoscere la storia di Georges Méliès e del cinematografo. Il racconto è una fiaba e come tale va preso, solo che vuole anche raccontare la storia, quella vera, del dopoguerra e della nascita dei primi film muti. Peccato che il regista scorda di contestualizzare il tutto e vediamo nel film una Tour Effeil completamente illuminata, purtroppo allora non lo erase non per la pubblicità della Citroen, e la vediamo da una angolatura più in alto, ma la torre è stata per molto tempo la costruzione più alta di Parigi. Ora non indaghiamo sul resto della storia, ma se vogliamo fare cultura e raccontare qualcosa, soprattutto ai bambini, raccontiamo la verità: è un po' come mettere un SUV tra le carrozze.
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Il film, per il tramite del piccolo Hugo Cabret, rimasto orfano e in difficoltà nella stazione di parigi, ci porta a conoscere la storia di Georges Méliès e del cinematografo. Il racconto è una fiaba e come tale va preso, solo che vuole anche raccontare la storia, quella vera, del dopoguerra e della nascita dei primi film muti. Peccato che il regista scorda di contestualizzare il tutto e vediamo nel film una Tour Effeil completamente illuminata, purtroppo allora non lo erase non per la pubblicità della Citroen, e la vediamo da una angolatura più in alto, ma la torre è stata per molto tempo la costruzione più alta di Parigi. Ora non indaghiamo sul resto della storia, ma se vogliamo fare cultura e raccontare qualcosa, soprattutto ai bambini, raccontiamo la verità: è un po' come mettere un SUV tra le carrozze. Non bastano gli occhi azzurri del bambino per fare un buon film. L'intenzione era buona, ma si è persa in un bicchiere d'acqua.
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marezia
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domenica 5 febbraio 2012
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come l'imitazione dell'alto antiquariato
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Bello ma finto. Non ho altro da dire. P.S. Può darsi che vinca l'Oscar per la miglior regia ma sarà un premio dato UNICAMENTE PER AFFERMARE UN TIPO DI CINEMA CHE HA STANCATO. Gli effetti speciali confezionati a tavolino per abbellire un film insincero non servono a niente per uno spettatore INTELLIGENTE, capisco che per un critico meno... W "The Artist", "Shame", QUELLO è Cinema!
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davrick
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domenica 5 febbraio 2012
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molto bello
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molto intratteninimento in alcune parti lento ma comunque si merita un bel 7+...
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mantaor
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domenica 5 febbraio 2012
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scorsese come i fratelli lumiere
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MIE impressioni sul film Hugo Cabret.
Il film in questione ha una trama troppo striminzita per poter essere commentata ed è insopportabile vedere uno dei miei registi preferiti che porta nei cinema un'opera di cui oggi ricordo solo la scenografia, costumi e comparse. Ieri sera ho visto il film e proprio questo mi ha infastidito: questo film l'ho solo visto nel senso che è stato bello visivamente ma da un regista che ha girato da Taxi driver a Shutter Island (in mezzo tanti altri capolavori), è obbligatorio aspettarsi di più sotto tutti i punti di vista (sceneggiatura in primis).Si potranno cogliere svariati simbolismi quali ad esempio che un uomo senza cuore è un automa immobile ma ritengo che ciò veramente troppo poco; infatti, Scorsese stavolta ci impressiona solo con le immagini come i fratelli Lumiere fecero a fine 1800.
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MIE impressioni sul film Hugo Cabret.
Il film in questione ha una trama troppo striminzita per poter essere commentata ed è insopportabile vedere uno dei miei registi preferiti che porta nei cinema un'opera di cui oggi ricordo solo la scenografia, costumi e comparse. Ieri sera ho visto il film e proprio questo mi ha infastidito: questo film l'ho solo visto nel senso che è stato bello visivamente ma da un regista che ha girato da Taxi driver a Shutter Island (in mezzo tanti altri capolavori), è obbligatorio aspettarsi di più sotto tutti i punti di vista (sceneggiatura in primis).Si potranno cogliere svariati simbolismi quali ad esempio che un uomo senza cuore è un automa immobile ma ritengo che ciò veramente troppo poco; infatti, Scorsese stavolta ci impressiona solo con le immagini come i fratelli Lumiere fecero a fine 1800. Melies ci invita a sognare ma i sogni sono gratis mentre questo l'ho dovuto pagare. Ho ritrovato con piacere delle note di Satie, unica sopresa del film (o forse si potrebbe definirlo provocatoriamente documentario sul cinema?).
Per me è assurdo candidare questo film a 11 premi Oscar (2.5 stelle).
Un saluto cordiale a tutti
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(di 7urs1)
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linus2k
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domenica 5 febbraio 2012
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l'universalità di un messaggio semplice e speciale
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"Hugo Cabret" potrebbe essere etichettato come "fantasy per famiglie", favola di un orfanello nella Parigi anni '30 che lavora nella torre dell'orologio della stazione alla scoperta qualcosa di più di quello che gli riserva il futuro aggiustando un automa scrivente guasto, lasciatogli dal padre, da cui si aspetta che venga rivelato quel segreto che gli cambi la vita... Un'amica speciale, una chiave particolare, un uomo misterioso che lo ostacola...
In un qualunque comune fantasy l'automa potrebbe svelare mondi incantati e così ricorda ai 2 bambini un mondo tanto magico quanto meraviglioso, sospeso tra la realtà e l'immaginazione: il primo cinema fantasy.
Il disegno di una immagine famosissima, la luna umanizzata con un missile nell'occhio, svela ai bambini il passato glorioso del cinema muto fantasy di Georges Méliès, quei film che Hugo conosceva già perché visti con il padre, e che sconvolgeranno la vita del vecchio papà Georges (Méliès), vecchio burbero giocattolaio della stazione, ricordandogli il suo passato.
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"Hugo Cabret" potrebbe essere etichettato come "fantasy per famiglie", favola di un orfanello nella Parigi anni '30 che lavora nella torre dell'orologio della stazione alla scoperta qualcosa di più di quello che gli riserva il futuro aggiustando un automa scrivente guasto, lasciatogli dal padre, da cui si aspetta che venga rivelato quel segreto che gli cambi la vita... Un'amica speciale, una chiave particolare, un uomo misterioso che lo ostacola...
In un qualunque comune fantasy l'automa potrebbe svelare mondi incantati e così ricorda ai 2 bambini un mondo tanto magico quanto meraviglioso, sospeso tra la realtà e l'immaginazione: il primo cinema fantasy.
Il disegno di una immagine famosissima, la luna umanizzata con un missile nell'occhio, svela ai bambini il passato glorioso del cinema muto fantasy di Georges Méliès, quei film che Hugo conosceva già perché visti con il padre, e che sconvolgeranno la vita del vecchio papà Georges (Méliès), vecchio burbero giocattolaio della stazione, ricordandogli il suo passato...
Il film diventa un omaggio all'ottava arte, un grande, commosso e commovente omaggio alla nascita del cinema, ai fratelli Lumière, al primo film che rappresentava l'arrivo di una locomotiva, a Méliès, il vero grande padre di tutti i fantasy e di tutti gli effetti speciali, e gli occhi dei piccoli Hugo e Isabelle sembrano gli stessi del piccolo Salvatore di "Nuovo Cinema Paradiso", alla scoperta della magia di questi piccoli grandi artigiani che hanno fatto con la cinepresa le più grandi e strabilianti magie!
Ti accorgi come tutto il film sia maniacalmente raccontato perché possa sì raccontare una bella e tenera favola che piacerà a tutte le famiglie, ma che ogni piccolo instante sia fatto per ricordare la bellezza del cinema.
E così al primo flashback si accende, discreto e quasi invisibile, un proiettore con la sua luce ed il suo riconoscibilissimo rumore; così Parigi è rappresentata così falsa e irreale con colori forti, quasi da volersi mostrare nella finzione, quella finzione che i primi film avevano così evidente e naif, ma così magicamente piacevole. Ed allo stesso tempo, godi dei mastodontici effetti speciali, di un 3D mai quanto stavolta funzionale alla narrazione, quasi un commovente e grato omaggio dell'ultima tecnologia alla prima... E non sembra più casuale nemmeno l'ambientazione nella stazione ferroviara, con gli stessi treni che arrivavano nel film dei Lumiére.
Così diventerà commovente vedere quel castello di cristallo in cui veniva costruita la magia, attraverso la costruzione delle macchine e dei trucchi che nel buio della sala si sarebbero trasformati in magnifiche storie.
Ed è bello vedere lo stesso Scorsese apparire e praticamente dichiararsi umilmente nient'altro che fotografo rispetto al grande padre del cinema che era Méliés.
E quando la luna compare, sempre con quell'occhio accecato dal missile, ma si staglia dal profondo in 3D, il passato ed il presente si saranno uniti in un unico momento, racchiudendo tutta la storia del cinema.
Non sono mai stato così contento di portare quegli occhialini!
Per un amante del cinema non può che emozionare, ma è bellissimo il fatto che dal bambino all'anziano, chiunque troverà in questo film qualcosa da portarsi a casa, ed in questo Scorsese raggiunge un altro incommensurabile successo... aver raccontato tanto, aver emozionato, aver fatto grande, grandissimo cinema d'autore, con uno stile semplice, diretto, universale, che permette a chiunque di goderne.
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stetre
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domenica 5 febbraio 2012
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peccato per la sala
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ottimo film, peccato che la sala non dia il film pubblicizzato in 3d, in 3d.....veramente peccato.
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spike
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sabato 4 febbraio 2012
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un atto d'amore per il cinema
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Un film che ci fa scoprire le origini del cinema attraverso il lavoro di uno dei pionieri della settima arte. Ottima la regia di Scorsese che si adatta pefettamente alla tecnologia 3D, piace pensare che il 3D possa far rinascere il cinema come lo fecero nascere gli artisti di inizio '900, ma io non ci credo! Finchè si venderà robaccia 3D solo per far soldi, e non si "affiderà" questa tecnologia nelle mani di abili artisti quali il summenzionato Martin. Forse è troppo tardi, la gente si è stancata di spendere gli ultimi spiccioli per spettacoli da baracconi. Comunque vada questo è un film che merita.
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paapla
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sabato 4 febbraio 2012
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dante ferretti, geniale
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Sceneggiatura di Dante Ferretti... Geniale. 120 minuti di cinema che racconta cinema.
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(di d.b.studios)
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(di burton99)
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goldy
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venerdì 3 febbraio 2012
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raffinatezze da intelletuali
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Per carità, fatto benissimo da un maestro del cinema ma che palle!!!!
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