alex2044
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venerdì 3 febbraio 2012
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il film per chi ama il cineama
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Martin Scorsese ha fatto centro , un gran bel film. Un tempo si sarebbe detto : un film per tutti , grandi e piccini. L'importante è amare il cinema. Il film è ben diretto,ben interpretato , la scenografia è perfetta ,le musiche appropriate insomma due ore ben spese e senza un attimo di noia. Il 3D una volta tanto non è un orpello ma completa con la sua piacevolezza il film. Insomma cinefili o no un film da consigliare senza remore.
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alescio92
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venerdì 3 febbraio 2012
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bellissimo!
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davvero bellissimo scorsese regala un film per chi ama il cinema...merita l'oscar!
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g_andrini
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martedì 24 gennaio 2012
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oscar 2012
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Personalmente, come miglior film, sceglierei proprio Hugo Cabret, poetico e tecnicamente ineccepibile.
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titicas2002
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domenica 18 dicembre 2011
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scorsese omaggia il cinema
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Martin Scorsese omaggia il cinema e per la prima volta, nonostante i miei continui dubbi sull'uso del 3D al cinema, sembra davvero di vivere dentro un film. Hugo Cabret (Asa Butterfield), un piccolo ragazzino dagli occhi enormi, osserva di nascosto la vita e le persone della stazione dei treni di Parigi e attraverso l'orologio più grande la stessa città da lontano. Imprigionato tra i meccanismi che ha appreso come far funzionare dal padre (Jude Law), morto per un incendio, il bambino è stato portato in quel luogo dallo zio ubriacone (Ray Winstone)che ripara e fa funzionare appunto tutti gli orologi della stazione. Rimasto solo e col terrore di essere catturato dall'ispettore della stazione (Sacha Baron Cohen)e finire in orfanotrofio, ha una missione da svolgere.
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Martin Scorsese omaggia il cinema e per la prima volta, nonostante i miei continui dubbi sull'uso del 3D al cinema, sembra davvero di vivere dentro un film. Hugo Cabret (Asa Butterfield), un piccolo ragazzino dagli occhi enormi, osserva di nascosto la vita e le persone della stazione dei treni di Parigi e attraverso l'orologio più grande la stessa città da lontano. Imprigionato tra i meccanismi che ha appreso come far funzionare dal padre (Jude Law), morto per un incendio, il bambino è stato portato in quel luogo dallo zio ubriacone (Ray Winstone)che ripara e fa funzionare appunto tutti gli orologi della stazione. Rimasto solo e col terrore di essere catturato dall'ispettore della stazione (Sacha Baron Cohen)e finire in orfanotrofio, ha una missione da svolgere. Tornare a far funzionare un uomo scrivano in metallo, costruito con ingranaggi simili a quelli degli orologi e dei giocattoli a molla. Il bambino quindi sopravvive rubacchiando da mangiare nei piccoli negozi della stazione e sperando di ottenere un messaggio dal padre una volta riparato il grande giocattolo. Ma un misterioso venditore di giocattoli (Ben Kingsley) un giorno, cogliendolo sul fatto mentre rubava un topolino a molla gli requisisce un libretto di appunti del padre riferiti al meccanismo. Con l'aiuto della nipote e della moglie del giocattolaio otterrà la chiave a forma di cuore che fa funzionare lo scrivano-giocattolo e scoprirà il segreto di Georges Melies che, dato per morto da un biografo (Michael Stuhlberg),ha reso il cinema una macchina per sognare. Rischiando di svelare troppo non entro nei particolari ulteriormente. L'uso del 3D comincia nella prima sequenza e non si arresta fino alla fine quando vediamo scorrere le immagini dei capolavori di Melies. Attori famosi che fanno piccoli cameo, ad esempio Jude Law che è in contemporanea nei cinema con lo Sherlock Holmes rivisitato e Michael Stuhlberg che abbiamo visto in uno degli ultimi film dei fratelli Coen, A serious Man. Lo stesso Scorsese fa un'apparizione come fotografo per Melies. Un grande omaggio al cinema muto e al cinema di fantasia. Non è un film solo per ragazzi, anzi è un film per cinefili, una delle ragioni per cui in USA non sta riscuotendo un grande successo. L'ispettore con la gamba perduta in guerra (l'attore comico di Bruno e di Borat) e diventata di metallo è un pò Capitan Uncino e Robin Hood viene citato direttamente da un libro regalato a Hugo da un vecchio bibliotecario (Christopher Lee). La macchina da presa compie imprese mirabolanti grazie alle nuove tecnologie passando in mezzo alle centinaia di personaggi che brulicano la stazione. Scorsese dirige in modo egregio questo attore bambino(già di buone speranze in Il bambino dal pigiama a righe), che è di gran lunga il più bravo dell'intero cast anche per lo spazio che gli si dedica. Ben Kingsley che irrita prima lo spettatore per poi commuoverlo. La fotografia è in sintonia coi film del muto e di Melies. Un film che tocca il melodramma come nelle migliori fiabe ma che è anche un monito verso il grande malato che è il cinema. Il messaggio è che dobbiamo preservarlo e restaurarlo in maniera massiccia per non perdere il patrimonio che ci ha accompagnato in tutti questi anni. Speriamo che Hugo sia accolto come merita in tutto il mondo, al di fuori degli USA, e non diventi come Un sogno lungo un giorno per Coppola e I cancelli del cielo per Cimino, due grandi opere non comprese dal pubblico.
(Tiziano Sossi)
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g_andrini
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lunedì 12 dicembre 2011
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piacevole
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Anche se il mio inglese non è perfetto sono riuscito a gustarmelo, visto anche che il video racconta il 90% del film. Si tratta di un' opera d'arte, con un grado poetico tangibile. Quattro stelle, per ora, nell'attesa di rivederlo nella mia lingua.
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g_andrini
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mercoledì 23 novembre 2011
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ci siamo...
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Esce oggi negli stati uniti. C'è una certa attesa... Non credo di resistere, credo che vedrò la versione in inglese. E' un film molto "realistico", grazie anche al fatto che è stato girato in 3D, con attrezzature di Cameron.
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levo95
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mercoledì 10 agosto 2011
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non vedo l'ora che sia il 16 dicembre
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La premessa è molto interessante. Scorsese, Kingsley, Law, Moretz e Cohen sono una sicurezza e Butterfield era stato bravino per il film "Il bambino con il pigiama a righe". Il personaggio di Hugo ricorda molto Oliver Twist che nel film di Polanski avevo adorato. La graphic novel l'ho letta ed è molto bella. Scorsese è un genio a voler riportare Méliès al cinema, con un'opera in suo omaggio. Lo vedrò la prima sera che sarà uscito.
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