Hugo Cabret |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Asa Butterfield, Chloë Grace Moretz, Ray Winstone.
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Avventura,
Ratings: Kids,
durata 125 min.
- USA 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 3 febbraio 2012.
MYMONETRO
Hugo Cabret
valutazione media:
3,97
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Cinema come magiadi tomdoniphonFeedback: 7432 | altri commenti e recensioni di tomdoniphon |
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giovedì 12 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Parigi, 1931. Il giovane orfano Hugo vive solo nei meandri della Gare Montparnasse occupandosi dei suoi orologi ferroviari, tentando disperatamente di terminare la riparazione un bellissimo e misterioso automa, che il padre, prima di morire, aveva trovato abbandonato. Scoprirà ben presto che l'automa avrà più di un legame con lo strano proprietario di un negozietto di giocattoli meccanici (da lui stesso costruiti) "papà Georges". Quest'ultimo non è altro che Georges Melies, il padre del Cinema insieme ai fratelli Lumière, che nel 1931 vediamo deluso dalla vita e dimenticato da tutti. Ma grazie ad Hugo le cose cambieranno. Nelle mani di qualsiasi altro regista, il film si sarebbe risolto in una semplice e banale favola (come è avvenuto col recente, pur simpatico, "Grand Budapest Hotel"); grazie a Scorsese, invece, il film diventa una meravigliosa e toccante dichiarazione d'amore nei confronti del cinema e della sua innata capacità di regalarci felicità. È uno dei temi forti di tutto il cinema del regista, che qui raggiunge uno dei risultati più compiuti e coinvolgenti. Hugo Cabret, infatti, anche grazie alla stupenda ricostruzione dei set di Melies, riesce nel miracolo di restituirci la magia del cinema, che fin dalle origini ha sempre saputo incantare il pubblico di tutte le età. Al centro del film c'è ovviamente il grande cineasta Georges Melies (interpretato magnificamente da Ben Kingsley), "uno dei primi a capire che i film avevano il potere di catturare i sogni". Ma il film non si esaurisce in un omaggio al cinema ed a uno dei suoi padri fondatori: Hugo Cabret vuole soprattutto essere uno stimolo per le nuove generazioni per riscoprire e non dimenticare il grande cinema del passato. Fondamentale, da questo punto di vista, il personaggio di Isabelle, grande appassionata di libri (altra grande possibilità di salvezza secondo Scorsese, e prima di lui Truffaut), ma completamente a digiuno di film: anche lei rimarrà incantata dall'"incontro" con il cinema. Per una volta maturo l'utilizzo del 3d, qui necessario per farci vivere da vicino la vicenda del giovane Hugo (e per farci "riscoprire" la Parigi degli anni '30). Dopo tanti anni (1995, "Casinò"), Scorsese torna a realizzare un capolavoro.
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