Outbound

Film 2010 | Drammatico 89 min.

Regia di Bogdan George Apetri. Un film con Ana Ularu, Mimi Branescu, Andi Vasluianu, Ioana Flora, Timotei Duma, Ingrid Bisu. Cast completo Titolo originale: Periferic. Genere Drammatico - Romania, Austria, 2010, durata 89 minuti. - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 14 luglio 2011

Matilda cerca di fuggire dal carcere approfittando delle 24 ore di libertà vigilata, ma il suo piano non trova l'appoggio della sua famiglia

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Un ritratto dolente della società rumena.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 12 agosto 2010
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 12 agosto 2010

Matilda, in carcere da due anni per scontare una pena di cinque, ottiene un permesso di uscita di 24 ore. Il suo obiettivo è la fuga raggiungendo Costanza sul Mar Nero per imbarcarsi clandestinamente. Il fratello e la cognata a cui si rivolge per avere aiuto non ha alcuna intenzione di favorirla. Anche il suo ex compagno, per coprire il quale è andata in prigione, si rifiuta di darle il denaro che le deve. L'uomo, che gestisce un giro di prostituzione, è il padre di suo figlio del quale si è liberato chiudendolo in un orfanotrofio. Matilda vuole invece incontrare il bambino.
E' una Romania non solo periferica ma totalmente disperata (di una disperazione fredda che svuota le coscienze) quella portata sullo schermo da Bogdan George Apetri nel suo primo lungometraggio. Un Paese divorato dal bisogno di denaro in cui (come, se si può fare un paragone con un classico, in L'Argent di Bresson) l'unica cosa che sembra contare è poterne possedere sempre di più. Matilda ne ha bisogno per conquistare il suo obiettivo che è quello di poter fuggire per dare inizio a una nuova vita. Il suo, pur nella durezza di un'esperienza che la costringe a mettersi in guardia da (quasi) tutti, è l'unico sguardo 'pulito' del film. La giovane donna cerca ancora di trovare un senso a una vita che chi la circonda ha svuotato del benché minimo senso di umanità. Come il suo ex compagno che non solo si è liberato del figlio chiudendolo in un orfanotrofio ma prostituisce a un ricco perverso la ragazza che dice di amare. Matilda non vuole solo lasciarsi alle spalle il carcere ma, ancora di più, una società ormai priva di qualsiasi reazione che possa definirsi partecipe del destino altrui. Per farlo ha bisogno di riunirsi al figlio che rappresenta per lei l'unica speranza in un futuro possibile. Non sarà un ritrovarsi dei più facili perché il denaro corrompe anche i più fragili e indifesi raggelandone per difesa qualsiasi forma di sentire.

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