williamdionisi
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domenica 15 dicembre 2013
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un film per ricordare...
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E' morto Nelson Mandela. E si, è questa la trieste notizia di qualche giorno fa. Abbiamo perduto uno degli uomini che hanno cambiato il mondo moderno, in bene. Ex Presidente del Sudafrica e premio Nobel per la pace ha regalato al mondo insegnamenti di vita molto importanti, che possiamo riascoltare guardando questo film: L'invincibile, tratto dal romanzo "Ama il tuo nemico" (a sua volta tratto da eventi realmente accaduti), che racconta di come Mandela lottò per l'unificazione di un paese pervaso da razzismo e pregiudizi...
L'apartheid è finita, ma il Sudafrica è separata da un confine di spine che divide bianchi e neri che sembra invalicabile.
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E' morto Nelson Mandela. E si, è questa la trieste notizia di qualche giorno fa. Abbiamo perduto uno degli uomini che hanno cambiato il mondo moderno, in bene. Ex Presidente del Sudafrica e premio Nobel per la pace ha regalato al mondo insegnamenti di vita molto importanti, che possiamo riascoltare guardando questo film: L'invincibile, tratto dal romanzo "Ama il tuo nemico" (a sua volta tratto da eventi realmente accaduti), che racconta di come Mandela lottò per l'unificazione di un paese pervaso da razzismo e pregiudizi...
L'apartheid è finita, ma il Sudafrica è separata da un confine di spine che divide bianchi e neri che sembra invalicabile. Nelson Mandela (Morgan Freeman) dopo 26 lunghi anni di prigionia e di nuovo libero, ed il 1994 quando viene eletto Presidente. Come detto, il suo obiettivo principale è la riunificazione cittadina, l'unità fa la forza; e non c'è arma più potente dell'educazione che può cambiare il mondo.
La sua brillante idea è quella di riappacificare la nazione attraverso lo sport, il rugby per l'esattezza, che in questo periodo è sorretto da un piedistallo più che traballente: la nazionale di rugby è sostenuta da tutti, solamente che i colori delle maglie sono i vecchi colori simboleggianti l'hapartheid, e per questo motivo le popolazioni nere vorrebbero rivoluzionare la situazione cancellando l'unico punto d'incontro tra le due etnie...ed è proprio qui che entra in gioco Mandela, pronunciando una delle frasi più ricche di significatto che possano essere formulate: Ama il tuo nemico, se non siamo capaci di perdonare il mondo continuerà ad essere diviso da questa spaccatura, il perdono cambia il mondo.
Ed è così che la nazionale di rugby Sudafricana rimase intatta...questo però non bastava, alla gente non importava di sostenere una squadra che non aveva alcuna speranza ai mondiali, che si sarebbero svolti proprio quell'anno in Sudafrica. Così Mandela convocò Francois Pienaar (Matt Damon), il capitano della nazionale di rugby, per un incontro nel quale gli parlò dell'importanza che rivestiva lui nella carica di capitano e di come tutto sarebbe cambiato se la squadra fosse stata vincente: bianchi e neri uniti da un sogno comune, quello che la propria nazionale vinca il mondiale, avrebbe fatto cadere le barriere razziali ed i pregiudizi.
Francois, illuminato dal discorso del Presidente trovò le energie e le forze per guidare la squadra fino al titolo, dove, da sfavoritissimi si aggiudicarono la coppa battendo in finale la temutissima Nuova Zelanda, quella degli All Blacks.
Per quanto incredibilmente fantasiosa possa sembrare questa storia è proprio così che andò, il Sudafrica vinse i mondiali e Mandela raggiunse il suo obiettivo.
Dopo avervi descritto la trama di questo fantastico film, a cui non do 5 stelle solamente per il fatto che la regia in alcuni tratti non mi è piaciuta, ma tutto il resto è eccellente, vorrei fare delle considerazioni personali legate a questo tema.
Per me rividere il film è stato un mezzo per ripensare a quei importanti insegnamenti, che tutti abbiamo più volte risentito, ma credo dovremmo ascoltare ancora più volte: quelle parole sagge, se venissero capite da tutti porterebbero alla fine delle guerra e di tutta la malvagità che ancora persiste. Penso dunque che Mandela non se ne sia andato per sempre, lui resterà sempre grazie ad i suoi insegnamenti, come il simbolo di un uomo che non si è mai arreso, anche quando gli sarebbe stato conveniente.
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williamdionisi
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domenica 15 dicembre 2013
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un film per ricordare...
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E' morto Nelson Mandela. E si, è questa la trieste notizia di qualche giorno fa. Abbiamo perduto uno degli uomini che hanno cambiato il mondo moderno, in bene. Ex Presidente del Sudafrica e premio Nobel per la pace ha regalato al mondo insegnamenti di vita molto importanti, che possiamo riascoltare guardando questo film: L'invincibile, tratto dal romanzo "Ama il tuo nemico" (a sua volta tratto da eventi realmente accaduti), che racconta di come Mandela lottò per l'unificazione di un paese pervaso da razzismo e pregiudizi...
L'apartheid è finita, ma il Sudafrica è separata da un confine di spine che divide bianchi e neri che sembra invalicabile.
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E' morto Nelson Mandela. E si, è questa la trieste notizia di qualche giorno fa. Abbiamo perduto uno degli uomini che hanno cambiato il mondo moderno, in bene. Ex Presidente del Sudafrica e premio Nobel per la pace ha regalato al mondo insegnamenti di vita molto importanti, che possiamo riascoltare guardando questo film: L'invincibile, tratto dal romanzo "Ama il tuo nemico" (a sua volta tratto da eventi realmente accaduti), che racconta di come Mandela lottò per l'unificazione di un paese pervaso da razzismo e pregiudizi...
L'apartheid è finita, ma il Sudafrica è separata da un confine di spine che divide bianchi e neri che sembra invalicabile. Nelson Mandela (Morgan Freeman) dopo 26 lunghi anni di prigionia e di nuovo libero, ed il 1994 quando viene eletto Presidente. Come detto, il suo obiettivo principale è la riunificazione cittadina, l'unità fa la forza; e non c'è arma più potente dell'educazione che può cambiare il mondo.
La sua brillante idea è quella di riappacificare la nazione attraverso lo sport, il rugby per l'esattezza, che in questo periodo è sorretto da un piedistallo più che traballente: la nazionale di rugby è sostenuta da tutti, solamente che i colori delle maglie sono i vecchi colori simboleggianti l'hapartheid, e per questo motivo le popolazioni nere vorrebbero rivoluzionare la situazione cancellando l'unico punto d'incontro tra le due etnie...ed è proprio qui che entra in gioco Mandela, pronunciando una delle frasi più ricche di significatto che possano essere formulate: Ama il tuo nemico, se non siamo capaci di perdonare il mondo continuerà ad essere diviso da questa spaccatura, il perdono cambia il mondo.
Ed è così che la nazionale di rugby Sudafricana rimase intatta...questo però non bastava, alla gente non importava di sostenere una squadra che non aveva alcuna speranza ai mondiali, che si sarebbero svolti proprio quell'anno in Sudafrica. Così Mandela convocò Francois Pienaar (Matt Damon), il capitano della nazionale di rugby, per un incontro nel quale gli parlò dell'importanza che rivestiva lui nella carica di capitano e di come tutto sarebbe cambiato se la squadra fosse stata vincente: bianchi e neri uniti da un sogno comune, quello che la propria nazionale vinca il mondiale, avrebbe fatto cadere le barriere razzieli ed i pregiudizi.
Francois, illuminato dal discorso del Presidente trovò le energie e le forze per guidare la squadra fino al titolo, dove, da sfavoritissimi si aggiudicarono la coppa battendo in finale la temutissima Nuova Zelanda, quella degli All Blacks.
Per quanto incredibilmente fantasiosa possa sembrare questa storia è proprio così che andò, il Sudafrica vinse i mondiali e Mandela raggiunse il suo obiettivo.
Dopo avervi descritto la trama di questo fantastico film, a cui non dò 5 stelle solamente per il fatto che la regia in alcuni tratti non mi è piaciuta, ma tutto il resto è eccellente, vorrei fare delle considerazioni personali legate a questo tema.
Per me rividere il film è stato un mezzo per ripensare a quei importanti insegnamenti, che tutti abbiamo più volte risentito, ma credo dovremmo ascoltare ancora più volte: quelle parole sagge, se venissere capite da tutti porterrebbo alla fine delle guerra e di tutta la malvagità che ancora persiste. Penso dunque che Mandela non se ne sia andato per sembre, lui resterà sempre grazie ad i suoi insegnamenti, come il simbolo di un uomo che non si è mai arreso, anche quando gli sarebbe stato conveniente.
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arnaco
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domenica 6 gennaio 2013
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sport da selvaggi giocato da selvaggi
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Forse nell'antichità lo sport era veramente quello che i suoi sostenitori di oggi credono, o fanno finta di credere, sia: confronto aperto e leale, anche se a volte spietato, tra campioni veri, esempio e stimolo per i giovani, veicolo di fratellanza tra i popoli, ecc. Oggi si è ridotto a uno strumento di promozione pubblicitaria, con interessi multi-milardari in gioco e quindi inevitabilmente divismo, corruzione, droga e altro. Chi veramente ama lo sport dovrebbe rifiutarsi di vedere competizioni dove i partecipanti hanno marchi e sottomarchi dappertutto (forse anche sulle mutande). Avete presente gli sciatori che, dopo aver terminato la discesa magari anche in modo mediocre, battono il record mondiale di velocità nel togliersi uno sci per mostrarne la marca stampata sulla soletta? Sappiamo che l'Italia è una repubblica fondata sul calcio, ma che si arrivi a scrivere che la Germania si è veramente unificata solo dopo la vittoria nei mondiali di calcio mi sembra veramente una corbelleria, senza offesa! Ammiro moltissimo Clint Eastwood, novello Mida della regia, che riesce a trasformare in oro qualsiasi soggetto tratti, ma mi permetto di dissentire da lui quando durante la finale di rugby alterna sequenze nello stadio con le immagini delle baraccopoli in cui vivono i poveri.
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Forse nell'antichità lo sport era veramente quello che i suoi sostenitori di oggi credono, o fanno finta di credere, sia: confronto aperto e leale, anche se a volte spietato, tra campioni veri, esempio e stimolo per i giovani, veicolo di fratellanza tra i popoli, ecc. Oggi si è ridotto a uno strumento di promozione pubblicitaria, con interessi multi-milardari in gioco e quindi inevitabilmente divismo, corruzione, droga e altro. Chi veramente ama lo sport dovrebbe rifiutarsi di vedere competizioni dove i partecipanti hanno marchi e sottomarchi dappertutto (forse anche sulle mutande). Avete presente gli sciatori che, dopo aver terminato la discesa magari anche in modo mediocre, battono il record mondiale di velocità nel togliersi uno sci per mostrarne la marca stampata sulla soletta? Sappiamo che l'Italia è una repubblica fondata sul calcio, ma che si arrivi a scrivere che la Germania si è veramente unificata solo dopo la vittoria nei mondiali di calcio mi sembra veramente una corbelleria, senza offesa! Ammiro moltissimo Clint Eastwood, novello Mida della regia, che riesce a trasformare in oro qualsiasi soggetto tratti, ma mi permetto di dissentire da lui quando durante la finale di rugby alterna sequenze nello stadio con le immagini delle baraccopoli in cui vivono i poveri. Credo che il suo intento sia stato quello di convogliare il messaggio che Mandela (anche) attraverso lo sport sia riuscito ad avviare un processo di equità sociale in Sud Africa e sicuramente questo era il suo intento. Quelle stesse baraccopoli e una enorme reciproca diffidenza tra neri e bianchi io le ho viste con i miei occhi non molto tempo fa. Certo, sono stati fatti dei progressi, ma non credo grazie al rugby. Ci vuole altro! A parte questo, il film mi è piaciuto, chapeau al grande Clint!
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onufrio
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sabato 15 dicembre 2012
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1995 sud africa - nuova zelanda
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E' una favola (vera però) dei tempi moderni,quella che Eastwood ci racconta. Mandela dopo decenni di carcere è libero e viene votato dal popolo come Presidente del Sud Africa, molte cose farà "Madiba" per il suo popolo,ma qui Eastwood si sofferma sul lato sportivo, sull'epica impresa fatta dai giocatori di rugby della nazionale Sudafricana che son riusciti a vincere il mondiale in casa battendo in finale i campionissimi degli "All Blacks". Freeman come sempre convincente in ogni parte, Damon invece non convice molto nella parte del capitano della squadra (Francois Pienaar). Una sola nota stonata..il racconto pecca nella descrizione dell'avvenimento sportivo saltando i quarti di finale e la semifinale del mondiale, ci ritroviamo dalle gare del girone improvvisamente in finale.
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E' una favola (vera però) dei tempi moderni,quella che Eastwood ci racconta. Mandela dopo decenni di carcere è libero e viene votato dal popolo come Presidente del Sud Africa, molte cose farà "Madiba" per il suo popolo,ma qui Eastwood si sofferma sul lato sportivo, sull'epica impresa fatta dai giocatori di rugby della nazionale Sudafricana che son riusciti a vincere il mondiale in casa battendo in finale i campionissimi degli "All Blacks". Freeman come sempre convincente in ogni parte, Damon invece non convice molto nella parte del capitano della squadra (Francois Pienaar). Una sola nota stonata..il racconto pecca nella descrizione dell'avvenimento sportivo saltando i quarti di finale e la semifinale del mondiale, ci ritroviamo dalle gare del girone improvvisamente in finale.. un pò troppo di fretta forse..
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filippo catani
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domenica 30 settembre 2012
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il mandela sportivo
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Alla vigilia della coppa del mondo di rugby del 1995 ospitata del Sud Africa, Mandela decide di investire tantissimo su questo evento sia dal punto di vista sportivo cercando di spronare la squadra a dare il massimo sia dal punto di vista sociale come una delle occasioni per avviare la riconciliazione tra la popolazione bianca e quella di colore. Il tutto grazie allo splendido rapporto che si crea tra Mandela e il capitano della squadra di casa.
Il film è davvero molto toccante e aiuta ad illuminare altri aspetti della vita di Mandela che magari in film precedenti non erano stati presi in esame (mentre sono presenti anche cose già ben note). Oltre al grande messaggio del film e della storia che lo ispira realmente accaduta c'è da sottolineare la bravura dei due interpreti principali.
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Alla vigilia della coppa del mondo di rugby del 1995 ospitata del Sud Africa, Mandela decide di investire tantissimo su questo evento sia dal punto di vista sportivo cercando di spronare la squadra a dare il massimo sia dal punto di vista sociale come una delle occasioni per avviare la riconciliazione tra la popolazione bianca e quella di colore. Il tutto grazie allo splendido rapporto che si crea tra Mandela e il capitano della squadra di casa.
Il film è davvero molto toccante e aiuta ad illuminare altri aspetti della vita di Mandela che magari in film precedenti non erano stati presi in esame (mentre sono presenti anche cose già ben note). Oltre al grande messaggio del film e della storia che lo ispira realmente accaduta c'è da sottolineare la bravura dei due interpreti principali. Lo straordinario Morgan Freeman si cala alla perfezione in quella che poteva essere una parte insidiosa riuscendo ad impersonare benissimo il leader sudafricano anche nelle sue movenze. Certo è da vero leader quale è stato riuscire a "piegare" un evento sportivo per riuscire a trasformarlo in un grande evento di riconciliazione e senso di appartenza alla stessa nazione visto che bianchi e neri si dividevano anche sullo sport preferito (per i bianchi il rugby per i neri il calcio). E poi una menzione anche a Matt Damon molto bravo a scendere nella parte del capitano Pienaar dando prova di grande duttilità e passione viste le ore passate in palestra e con il vero capitano per poter interpretare alla meglio la parte. Insomma che dire? Eastwood regala un'altra perla di regia.
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chiara muse
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lunedì 16 aprile 2012
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la forza dello sport
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Semplicemente un capolavoro!Questo film, oltre che a farci vivere gli anni dell'apartheid, ci fa capire quanto sia forte il potere dello sport: quello di riavvicinare le persone. E questo film ci riesce al 100%...Complimenti Clint Eastwood!
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brando fioravanti
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martedì 3 aprile 2012
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incredibile ma vero
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La squadra di rugby del sud Africa è composta solo da giocatori bianchi di origine olandese. Non gioca molto bene e non riceve sostegno dalla popolazione nativa, che odia questo sport visto come un esclusiva per bianchi ricchi. Con l'arrivo di Mandela la situazione cambia. Il nuovo capo di stato cerca ostinatamente di unire le diverse etnie presenti nel suo paese. Diffonderà il rugby anche tra i giovani nativi e ne valorizzerà l'importa nei mondiali che si disputeranno proprio in sud Africa. Grazie all'amicizia di Mandela e ad un popolo finalmente vicino i giocatori saranno motivati e riusceranno a vince il mondiale.
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La squadra di rugby del sud Africa è composta solo da giocatori bianchi di origine olandese. Non gioca molto bene e non riceve sostegno dalla popolazione nativa, che odia questo sport visto come un esclusiva per bianchi ricchi. Con l'arrivo di Mandela la situazione cambia. Il nuovo capo di stato cerca ostinatamente di unire le diverse etnie presenti nel suo paese. Diffonderà il rugby anche tra i giovani nativi e ne valorizzerà l'importa nei mondiali che si disputeranno proprio in sud Africa. Grazie all'amicizia di Mandela e ad un popolo finalmente vicino i giocatori saranno motivati e riusceranno a vince il mondiale. Non ci si può non commuovere difronte a questa storia che non sembra quasi vera, ma ci sono dei dati che confermano i risultati di tutte le partite che si vedono nel film. Freeman credo sia il miglior attore nero della storia chi meglio di lui poteva interpretare Mandela, Damon è bravissimo. Bellisimo film girato da uno dei migliori film del mondo.
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diego p.
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giovedì 29 marzo 2012
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grandioso eastwood!
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INVICTUS - L'INVINCIBILE
CRITICA DI: Diego Pigiu III
VOTO: 10
Non è la prima volta che Clint Eastwood comunica un grande messaggio attraverso lo sport, l'Eutanasia con il pugilato di The Million Dollar Baby, ora la pace fra i popoli con il Rugby....e direi che anche questa volta c'è riuscito (gran merito a Nelson Mandela). Il film tratta i primi giorni del neo-eletto presidente del SudAfrica, Nelson Mandela, il quale si trova a dirigire un paese ancora troppo carico d'odio, fino ad arrivare ai giorni dei campionati mondiali di Rugby, rugby che appunto diviene il collante per l'intera nazione. Mandela viene descritto da Clint Eastwood come un uomo molto lungimirante e che crede nelle piccole cose e nei piccoli gesti, è interessante notare come le finestre che Eastwood apre su tanti altre piccole realtà (le guardie presidenziali, la governante in casa "Francois Pienaar" (Matt Damon), il bimbo fuori dallo stadio solo per citarne alcune) siano, man mano che prosegue il film, sempre più cariche di simboli, simboli di pace, di rinascita, di speranza.
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INVICTUS - L'INVINCIBILE
CRITICA DI: Diego Pigiu III
VOTO: 10
Non è la prima volta che Clint Eastwood comunica un grande messaggio attraverso lo sport, l'Eutanasia con il pugilato di The Million Dollar Baby, ora la pace fra i popoli con il Rugby....e direi che anche questa volta c'è riuscito (gran merito a Nelson Mandela). Il film tratta i primi giorni del neo-eletto presidente del SudAfrica, Nelson Mandela, il quale si trova a dirigire un paese ancora troppo carico d'odio, fino ad arrivare ai giorni dei campionati mondiali di Rugby, rugby che appunto diviene il collante per l'intera nazione. Mandela viene descritto da Clint Eastwood come un uomo molto lungimirante e che crede nelle piccole cose e nei piccoli gesti, è interessante notare come le finestre che Eastwood apre su tanti altre piccole realtà (le guardie presidenziali, la governante in casa "Francois Pienaar" (Matt Damon), il bimbo fuori dallo stadio solo per citarne alcune) siano, man mano che prosegue il film, sempre più cariche di simboli, simboli di pace, di rinascita, di speranza.
Trovo l'interpretazione di Morgan Freeman superba, emozionante, sarà la somiglianza, sarà la familiarità con Clint Eastwood, sarà che è sicuramente fra i migliori attori che ci siano... Matt Damon fa una bella figura, non credo da Oscar vista la concorrenza, ma sicuramente una interpretazione buona. La fotografia ormai è un marchio di fabbrica, una firma, per i film di Clint Eastwood, il connubio con Tom Stern funziona alla grande.. non per niente è l'ottavo film assieme e io personalmente la adoro.
Film che non merita assolutamente di non essere in lizza per l'oscar come miglior film 2009.
"stavo pensando a come si fa a passare trent'anni in una piccola cella e uscirne pronto a perdonare chi ti ha rinchiuso"
"Rendo grazie a qualunque dio ci sia per la mia anima invincibile: sono padrone del mio destino"
Diego Pigiu III
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denzel for ever
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venerdì 30 settembre 2011
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bravi freeman e damon
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un buon film..nn un capolavoro...ma un buon film..bravo Freeman e Damon...
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tiamaster
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martedì 13 settembre 2011
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clint....
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parla di una grande figura:commovente,un grande film,anche se il migliore e o million dollar baby o i ponti di madison county,comunque un film da vedere,perchè clint è sempre bravo.voto:8.
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