domenico argondizzo
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martedì 9 marzo 2010
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invitto - il male non è inevitabile
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Questo film-documentario stimola alcune considerazioni. Dietro un evento positivo, quale l’evoluzione democratica del Sud Africa, non vi è necessariamente una realtà di più facile pacificazione, rispetto a quella - ad esempio - mediorientale (si pensi solo alla diversa sorte toccata a Nelson Mandela, rispetto alla vita spezzata di Isaac Rabin). Che il supermento dell’apartheid non sia comunque una passeggiata trapela dall’atmosfera, dalle scene del film, anche se il registro tende al celebrativo. L’aereo che vola a bassa quota sullo stadio, mi ha fatto pensare più ai cannoni puntati su La Moneda che non all’11 settembre. Il finale felice del mondiale di rugdy, della rivoluzione sociale e culturale, è frutto, e merito, delle scelte di tante persone, della Fortuna (intesa come casualità, non come virtù né come provvidenza), dell’etica dei singoli (a cominciare da Madiba).
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Questo film-documentario stimola alcune considerazioni. Dietro un evento positivo, quale l’evoluzione democratica del Sud Africa, non vi è necessariamente una realtà di più facile pacificazione, rispetto a quella - ad esempio - mediorientale (si pensi solo alla diversa sorte toccata a Nelson Mandela, rispetto alla vita spezzata di Isaac Rabin). Che il supermento dell’apartheid non sia comunque una passeggiata trapela dall’atmosfera, dalle scene del film, anche se il registro tende al celebrativo. L’aereo che vola a bassa quota sullo stadio, mi ha fatto pensare più ai cannoni puntati su La Moneda che non all’11 settembre. Il finale felice del mondiale di rugdy, della rivoluzione sociale e culturale, è frutto, e merito, delle scelte di tante persone, della Fortuna (intesa come casualità, non come virtù né come provvidenza), dell’etica dei singoli (a cominciare da Madiba). Lo sport come occasione per cominciare a costruire un senso di appartenenza comune; l’arte (in questo caso: la poesia, la musica e le canzoni) come espressione dell’anima ed alimento della tensione etica. L’opera di Clint mi ha dato gioia e speranza nel futuro, e consapevolezza che qualcosa di diverso avrebbe potuto essere in Palestina-Israele e Cile. Il male non è inevitabile.
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carmine antonello villani
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martedì 9 marzo 2010
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il rugby al servizio del cinema civile
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Cinema civile per Clint Eastwood che in quest’ultimo lavoro porta sullo schermo Nelson Mandela ed i suoi primi anni alla guida del Sudafrica. Siamo nel febbraio del 1991, il leader nero che ha combattuto l’apartheid, prima come attivista e poi come detenuto, si ritrova a ricoprire la più alta carica istituzionale e con il compito di ricucire le ferite di un Paese dilaniato dalla segregazione razziale. Forse non il migliore film per il vecchio pistolero, eppure “Invictus” ha il potere di coinvolgere lo spettatore nel riscatto di un popolo oppresso dai fratelli “afrikaner” attraverso una memorabile vittoria sui campi d’erba. Potere dello sport, la speranza tiene alto il morale di una squadra sconfitta in partenza mentre le parole possono fare miracoli se l’obiettivo non è solo una coppa del mondo ma pure l’unità nazionale.
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Cinema civile per Clint Eastwood che in quest’ultimo lavoro porta sullo schermo Nelson Mandela ed i suoi primi anni alla guida del Sudafrica. Siamo nel febbraio del 1991, il leader nero che ha combattuto l’apartheid, prima come attivista e poi come detenuto, si ritrova a ricoprire la più alta carica istituzionale e con il compito di ricucire le ferite di un Paese dilaniato dalla segregazione razziale. Forse non il migliore film per il vecchio pistolero, eppure “Invictus” ha il potere di coinvolgere lo spettatore nel riscatto di un popolo oppresso dai fratelli “afrikaner” attraverso una memorabile vittoria sui campi d’erba. Potere dello sport, la speranza tiene alto il morale di una squadra sconfitta in partenza mentre le parole possono fare miracoli se l’obiettivo non è solo una coppa del mondo ma pure l’unità nazionale. Ispirato a fatti realmente accaduti –toccante il Presidente vestito con la maglia della squadra dei Springboks- il regista californiano prende a pretesto il rugby per parlare di fratellanza, il motto decoubertiano non trova terreno fertile solo tra i giocatori e supera ostacoli che prima si credevano insuperabili. Retorico in alcune parti Eastwood dà il meglio di sé con l’agonismo di una squadra intenzionata a vincere ad ogni costo negli stadi stracolmi di tifosi. Matt Damon, nel ruolo del capitano Francois Pienaar, e Morgan Freeman, nel panni di Nelson Mandela, sono diretti in maniera impeccabile: Madiba ed il popolo nero ringraziano.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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lapingra
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lunedì 8 marzo 2010
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il film d'eccellenza per eccellenza
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In questo periodo di tristi uscite finalmente il film. Il vero film. Il film che ti godi e che, uscito dalla sala, sorridi e pensi "Ho visto un film". Finalmente.
Naturalmente è inutile dire che Clint Eastwood sia uno dei pochi registi americani che hanno ancora qualcosa da dire. E di questi tempi, credetemi, è davvero difficile trovare gioielli di rara maestosità "cinematografica" come Invictus e come tutti i film di Eastwood.
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audere1
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lunedì 8 marzo 2010
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invictus
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ottimo film.
morgan freeman interpretazione molto alta.
matt damon entusiasmante.
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il poeta marylory
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lunedì 8 marzo 2010
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fuori prigione liberare oppressi e oppressori...
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NELSON MANDELA
< Quando son uscito di prigione, questa era la mia missione, liberare gli oppressi e gli oppressori...>
Nelson Mandela (Transkei, 18 luglio 1918) è un politico sudafricano, primo Presidente nero del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid, e Premio Nobel per la Pace nel 1993 assieme a Frederik Willem de Klerk.
Invictus – L’invincibile (2009, regia Clint Eastwood).
< Fatto il Sudafrica, bisogna fare i sudafricani.>
Nell'essere regista Clint mantiene la stessa incisività e bravura dell'attore, così riesce a darci un eccellente film su Mandela.
Ogni dialogo un'ascesi di pensiero che fa riflettere l'AMORE al prossimo, che insegna a credere nel proprio intuito, di riflesso all'ambiente in umiltà per non errare.
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NELSON MANDELA
< Quando son uscito di prigione, questa era la mia missione, liberare gli oppressi e gli oppressori...>
Nelson Mandela (Transkei, 18 luglio 1918) è un politico sudafricano, primo Presidente nero del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid, e Premio Nobel per la Pace nel 1993 assieme a Frederik Willem de Klerk.
Invictus – L’invincibile (2009, regia Clint Eastwood).
< Fatto il Sudafrica, bisogna fare i sudafricani.>
Nell'essere regista Clint mantiene la stessa incisività e bravura dell'attore, così riesce a darci un eccellente film su Mandela.
Ogni dialogo un'ascesi di pensiero che fa riflettere l'AMORE al prossimo, che insegna a credere nel proprio intuito, di riflesso all'ambiente in umiltà per non errare...
Un pathos che ci fa migliori in senso lato, rinfrescando in Riflente i valori della vita, d'applaudire
INVICTUS, e dire grazie a Mandela...
LorenzoPontiggia il Poeta marylory
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ross20
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domenica 7 marzo 2010
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bello
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Malgrado il rugby, film emozionante...
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g_andrini
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domenica 7 marzo 2010
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ottimo
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Come mi capita di vedere ultimamente anche questa pellicola risulta piuttosto retorica, in particolare riguardo la figura di Nelson Mandela. Quest'uomo è stato importante per il Sud Africa, ma è, come persona, certamente criticabile, come anche la moglie, di certo non una santa. Il film di per se è piacevole, anche se forse poteva durare un pò meno, magari riducendo la durata della fase di gioco finale. Comunque merita ampiamente la visione, anche per gli argomenti trattati.
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wefwfw
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sabato 6 marzo 2010
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5 stars
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solo le 5 stelle si avvicinano a questo film...
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pgakapg
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sabato 6 marzo 2010
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un documentario
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Per quanto girato egregiamente, il film non è un capolavoro dal punto di vista cinematografico. Il taglio è documentaristico, la storia è già stata scritta dai reali protagonisti, anche se l' "attore feticcio" Freeman ci mette molto del suo. Comunque questa storia andava sicuramente raccontata, forse era meglio vederla solo attraverso gli occhi del capitano della nazionale. Damon è all'altezza del ruolo. Però il rugby come metafora della vita è da tempo un assunto.
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moroma
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sabato 6 marzo 2010
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bello
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Non perfetto lo ammetto però Clint Estarwood torna in carreggiata dopo il bel GRAN TORINO e il bellissimo CHANGELING con una interpretazione da favola di Morgan Freeman e Matt Dammon che sempre bravo però qui non al massimo delle sue forze.
L'inizio è un po' pesante ma dopo riprende i ritmi alla grande.
consiglio di vederlo a chiunque di tutte le età.
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