Tutta la vita davanti

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Un film di Paolo Virzì. Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Elio Germano.
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Commedia, Ratings: Kids+16, durata 117 min. - Italia 2008. - Medusa uscita venerdì 28 marzo 2008. MYMONETRO Tutta la vita davanti * * * - - valutazione media: 3,35 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
job8 venerdì 11 aprile 2008
tagliente, coinvolgente, emozionante. Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Era da diverso tempo che andando al cinema le mie palpebre non raggiungevano un così basso numero di sbattimenti al minuto. Il film di Virzì è forte e valido sia nel "cosa" che nel "come". La regia nervosa e accattivante procede attraverso una trama non scontata, pur decisamente conseguenziale, descrivendo mirabilmente i personaggi stereotipati, ma sfaccettati e credibili, e toccando in maniera coinvolgente un tema così sensibile dei nostri tempi.

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michele giovedì 10 aprile 2008
un film disonesto Valutazione 1 stelle su cinque
35%
No
65%

Il film di Virzì, onestamente, lascia perplessi. Con tanto rumore pubblicitario, il pubblico italiano ha incoronato al botteghino questa pellicola, molta la critica entusiasta. Eppure, personalmente, il film non mi ha convinto. Se da un lato è innegabile il ritmo e l'aggressività registica di Virzì (stupendo il lavoro sulle location e sulle scenografie), dall'altro è evidente che l'opera - che vorrebbe essere un mix tra fiaba, grottesco, dramma (persino "tragedia") - è squilibrata. Ci sono, soprattutto nella seconda parte, sbalzi di tono, scossoni registici e sottolineature eccessive. Prendiamo i personaggi: tutti troppo esemplari per non essere i soliti cliché (il capo azienda lampadato con la moglie che si rifà le tette, la Ferilli bisognosa d'amore che se la fa col capo, l'amica-ragazza madre che perde il lavoro e subito si prostituisce, Elio Germano il rappresentante con scompensi caratteriali, la Bambina piccola motivo di gioia per chi le sta intorno, etc). [+]

[+] cliché e stereotipi... (di job8)
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orfeo mercoledì 9 aprile 2008
molto meglio di quanto mi aspettassi Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

Sicuramente lo spettatore medio è prevenuto visto che 9 volte su 10 sia i film per il cinema che le fiction di produzione italiane fanno letteralmente schifo. Io stesso temevo la solita accozzaglia di luoghi comuni e invece ho trovato un buon film che descrive un argomento molto drammatico confezionato come una commedia. I momenti drammatici e/o di riflessione sono sapientemente alternati a quelli più divertenti e il film riesce a raccontare la realtà del mondo del precariato con tutte le sue sfumature ma senza deprimere coloro che la vivono

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patmartel mercoledì 9 aprile 2008
precari sotto la lente dolce amara ma mai banale Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

GRANDE VIRZI' DOLCE AMARO ALLEGRO MA MAI BANALE O SCONTATO, AMMIRO LA SUA ONESTA' INTELLETTUALE CHE SI RIFLETTE SU TUTTI I SUOI FILMS. FILM OTTIMO

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elena milano mercoledì 9 aprile 2008
angosciante,ma attento!!! Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

IERI HO VISTO IL FILM...E' ANGOSCIANTE,MA TRAGICAMENTE REALISTICO PERCHE' E' LA NOSTRA PICCOLA E SQUALLIDA ITALIA AD ESSERE ANGOSCIANTE...IO NON SONO ANCORA LAUREATA,SONO ISCRITTA IN LETTERE CLASSICHE E MI STO TOGLIENDO LA VITA PER CERCARE DI RAGGIUNGERE QUESTO TRAGUARDO,MA DOPO???C'E' SOLO UN GROSSO PUNTO INTERROGATIVO NELLA MIA VITA...NEL FILM E' DESCRITTO BENISSIMO IL MONDO UNIVERSITARIO,IL BARONAGGIO UNIVERSITARIO..ALL'UNIVERSITA' IN ITALIA ENTRI SOLO SE SEI "FIGLIO DI..." O "NIPOTE DI..."...IL TUTTO E' ESTREMAMENTE TRISTE...STRUGGENTI ALCUNE SCENE,COME QUELLA DELLA NONNA CHE PARLA DELLA NIPOTE E QUELLA DELLA MORTE DELLA MADRE...PER IL RESTO,APPARTE LA TEMATICA CHE E' INTERESSANTE,IL FILM NON MI E' PIACIUTO MOLTISSIMO,MI ASPETTAVO DI PIU' DALLA FERILLI. [+]

[+] commento (di markerbet)
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robmamba mercoledì 9 aprile 2008
la nsotra italiaetta Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Virzì non presenta originalità nelle sue storie, ma il modo come le racconta e come sono interpretate è sublime.Un ritratto della nsotra Italietta quella dei precari,dei capoazienda più tristi dei precari,delle nonne che sono sempre le più calorose del mondo. Gli attori sono tutti bravissimi,la Ferilli in particolar modo, le situazioni sono maledettamente reali il tutto ambientato nelle periferie di roma quelle che stanno ancora finendo di costruire, questi residence futuristici,ma freddi architettonicamente.Virzì non poteva scegliere teatro migliore per questa storia. La Vera commedia Italiana, è proprio vero, non ci scoccia mai, con l'umorismo che và al di sopra dei nostri problemi reali. [+]

[+] io invece... (di reiver)
[+] beh (di robmamba)
[+] più che le battute (di reiver)
[+] infatti (di robmamba)
[+] guarda... (di reiver)
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fiorents martedì 8 aprile 2008
what will i be? Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Quando ero giovane chiesi a mia madre: cosa diventerò? Sarò bella? Sarò ricca? E questo lei mi disse: mia cara bambina tu sarai una precaria… tu sarai una precaria; si perde non poco l’entusiasmo per il futuro, si perde non poco la poesia, si acquista solo incertezza e sconforto. È questo ciò di cui parla il film di Virzì: la precarietà, la società che non vede i giovani al centro dello sviluppo, la situazione italiana portata alle estreme conseguenze per mostrare il modo chiaro e diretto ciò a cui la nostra società ci sta conducendo. Il film si apre con una aperta critica al mondo universitario; siamo in una sessione di laurea, da una parte lei: Marta giovane e vitale che sta esponendo la sua tesi, dall’altra i professori, che a guardarli sembra di stare al museo delle cere, vecchie cariatidi che si reggono a malapena in piedi a mostrare come il mondo accademico sia chiuso e morente. [+]

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alberto g martedì 8 aprile 2008
non ci credo Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

impressione totalmente negativa del nuovo lavoro di Virzì. Pur conservando una ammirata capacità di fare cinema, l'argomento trattato mi lascia perplesso. Rappresentare il mondo del lavoro precario in quell'ambiente non corrisponde a verità; certo in italia ci saranno due o tre Call Center di quel tipo, ma quello preso ad esempio è più un'associazione a frodare che lavoro, poteva ambientare il film negli uffici di Vanna Marchi, il risultato sarebbe stato più divertente. Oggi un regista con le capacità di Virzì dovrebbe scandagliare il mondo del lavoro parassita, nella RAI, negli Enti di Stato dove sicuramente esistono personaggi del tipo rappresentato dai "carnefici" Ferilli e Ghini che provocano danni ben maggiori sia ai loro dipendenti che alla società. [+]

[+] ma che film hai visto? (di elena milano)
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alice martedì 8 aprile 2008
bellissimo! Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

finalmente un bel film!chi ha un'età come la mia,31 anni, si identifica,tragicamente, nella povera ingenua Marta,nella speranza della laurea,nella disillusione della relatà, e nell'accettazione del lavoro come strumento per sopravvivere...due ore in cui ho potuto rivivere l'angoscia della ricerca del lavro, ma anche la solitudine di chi non si identifica nei non valori di oggi, e che quindi sis ente tagliato fuori... lo consiglio a tutti!

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markerbet martedì 8 aprile 2008
tutta la viata davanti Valutazione 1 stelle su cinque
44%
No
56%

Viene utilizzato il cinema per portare alla ribalta il problema del precariato. Probabilmente lo scopo è stato raggiunto con efficacia ma tutto il resto è veramente da buttare. Per quello strumentale realismo fasullo, per quella gran fastidiosa cagnara che pervade tutto il film e per il solito binomio di derivazione italocattolica per cui il povero è nobile ed il ricco no (vedi Miseria e Nobiltà). Il binomio in questo caso per compiacere il popolazzo diventa semplicisticamente un trinomio, per cui il povero non solo è nobile ma ora anche positivamente istruito ed il ricco non solo è vigliacco ma è anche della ignoranza più becera. Non ha caso a Massimo Ghini viene fatto dire “Brutus filius mius” e non “Brute fili mi”. [+]

[+] "non ha caso"? (di ghini)
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