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dedalusk
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lunedì 31 marzo 2008
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orrendo fuori e dentro
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una regia mediocre, piatta e didascalica non riesce a eludere la pochezza della sceneggiatura, che ha il languore sciatto e scontato proprio di una fiction televisiva per piccolo borghesi. la recitazione dei sedicenti attori è semplicemente imbarazzante.
virzì, vergognati.
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wildefonso
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lunedì 31 marzo 2008
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bello ma poteva essere meglio no?
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Il trailer mi aveva molto colpito. Però ho trovato non necessario e un po' pedante il tono didascalico, specie all'inizio. Marta si laurea, marta non trova lavoro, Marta e il fidanzato si separano perché lui ha trovato lavoro e lei no, Marta finisce in un call center etc...Non sarebeb stato meglio buttare lo spettatore in mezzo alla vita di Marta senza tante spiegazioncine inutili?
E la fine non cita un po' troppo Saturno contro?
Insomma alcuni tratti della società di oggi sono descritti benissimo, soprattutto il call center e i metodi motivazionali (un po' cretini) di certe esperienze lavorative insoma interessante ma a me pare che il regista non abbia chiaro dove arriva la perspicacia media dello spettatore e senta l'esigenza ansiosa di spiegare un po' troppo.
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flaviano
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lunedì 31 marzo 2008
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tra reale e surreale la nostra commedia!!
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grande virzì! la vita quotidiana tra varia umanità, incertezze e bisogno di certezze. Il lato intelligente del banale "giorni e nuvole".
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lollo7
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lunedì 31 marzo 2008
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amaro ma bello
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molto bello il film parla del call center multiple italia e passa in modo veloce con comicita e riflessione al punto giusto.Bene quindi con dei bravi attori una bella sceneggiatura.Vorrei sottolineare che il film è nettamente piu bello del libro.Film consigliabile a tutti e sopratutto a chi vuole riflettere con leggerezza.Sono felice per il successo di critica e incasso.
[+] :-)
(di max)
[ - ] :-)
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dario
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lunedì 31 marzo 2008
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menomale che ci sei
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luther
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lunedì 31 marzo 2008
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come al solito non si capisce...
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Come al solito non si capisce se Virzì ha voluto fare un film dai contenuti e sfumature politiche approfittando dell'attuale situazione politico-economica e sociale italiana o ha voluto imitare,ma come al solito male, i film commedia-drammatici del cinema francese,sta di fatto che sottolinea solo un lato della situazione senza dare però indicazioni o quanto meno raccontare che una notevole quantità di precari riesce ad uscirne fuori grazie alla loro capacità e ostinazione nel voler emergere dalla massa, della serie se sei veramente cosciente di valere emergi ma se non lo sei e non vuoi fare niente e vorresti solo ed esclusivamnete il posto fisso e magari pubblico-statale allora come si suol dire chi di speranze vive di speranze muore!I film che trattono questi argomenti non devono essere solo la messa su celluoide della denucia di problemi/problematiche e fermarsi lì ma devono anche e soprattutto dare indicazioni o quantomeno suggerimenti validi per superare gli ostacoli altrimenti risultano dei mediocri documentari interpretati e/o recitate,spesso anche male,che demoralizzano e demotivano ancor di più sia i soggetti che il pubblico spettatore.
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Come al solito non si capisce se Virzì ha voluto fare un film dai contenuti e sfumature politiche approfittando dell'attuale situazione politico-economica e sociale italiana o ha voluto imitare,ma come al solito male, i film commedia-drammatici del cinema francese,sta di fatto che sottolinea solo un lato della situazione senza dare però indicazioni o quanto meno raccontare che una notevole quantità di precari riesce ad uscirne fuori grazie alla loro capacità e ostinazione nel voler emergere dalla massa, della serie se sei veramente cosciente di valere emergi ma se non lo sei e non vuoi fare niente e vorresti solo ed esclusivamnete il posto fisso e magari pubblico-statale allora come si suol dire chi di speranze vive di speranze muore!I film che trattono questi argomenti non devono essere solo la messa su celluoide della denucia di problemi/problematiche e fermarsi lì ma devono anche e soprattutto dare indicazioni o quantomeno suggerimenti validi per superare gli ostacoli altrimenti risultano dei mediocri documentari interpretati e/o recitate,spesso anche male,che demoralizzano e demotivano ancor di più sia i soggetti che il pubblico spettatore.Risultato un film decisamente mediocre con recitazioni al limite del patetismo(vedesi soprattutto la Micaela Ramazzotti)!Il film è tratto dal libro "il mondo deve sapere" scritto da una tale Michela Murgia,un libro, nato da una sua personale esperienza lavorativa come precaria all'interno di un call-center di una telemarketing ma il Virzì non rivela al pubblico che la signora Murgia dopo la sua esperienza lavorativa come precaria in call-center,ha lavorato poi anche come venditrice di multiproprietà, come operatore fiscale e come dirigente amministrativo in una centrale termoelettrica ed ora grazie al suo libro collabora con diverse testate giornalistiche e case editrici.
VIRZI' ED ALTRI RACCONTATE ALLA GENTE COME STANNO VERAMENTE LE COSE ,RACCONTATELE COME SI DEVE E COMPLETAMENTE FINO IN FONDO!
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[+] ottima recensione
(di mario)
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(di anonimo881525)
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andrea
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lunedì 31 marzo 2008
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ciò che appare, ciò che è...
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Pare un film sul precariato, ma non lo è.
E' sopratutto un film sulla fuga - e forse la citazione su Kaurismaki non è poi così casuale.
Fugge il primo protagonista (Roberto, che se ne va negli USA a fare il ricercatore di Fisica) con un senso di vile pudore, non avendo il coraggio di dirlo a Marta.
Fugge Marta, che solo in Germania trova spazio per la pubblicazione dei suoi studi di filosofia.
Fugge, continuamente, dal quotidiano e dalle sue responsabilità Sonia, madre distratta e perdente.
Fuggono i valori in una società che accetta solo i primi e rifiuta e umilia, col rito del Pay Off, i perdenti - e qui non c'entra che si sia precari...- Ma chi sono i Perdenti? Lo sono tutti: Daniela, donna di un effimero successo, ma poi drammaticamente sola nella vita.
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Pare un film sul precariato, ma non lo è.
E' sopratutto un film sulla fuga - e forse la citazione su Kaurismaki non è poi così casuale.
Fugge il primo protagonista (Roberto, che se ne va negli USA a fare il ricercatore di Fisica) con un senso di vile pudore, non avendo il coraggio di dirlo a Marta.
Fugge Marta, che solo in Germania trova spazio per la pubblicazione dei suoi studi di filosofia.
Fugge, continuamente, dal quotidiano e dalle sue responsabilità Sonia, madre distratta e perdente.
Fuggono i valori in una società che accetta solo i primi e rifiuta e umilia, col rito del Pay Off, i perdenti - e qui non c'entra che si sia precari...- Ma chi sono i Perdenti? Lo sono tutti: Daniela, donna di un effimero successo, ma poi drammaticamente sola nella vita. Claudio, senza più una famiglia che a lui ha preferito i suoi beni (la villa, la macchina) e che solo quelli continua ad offrire.
Fin qui un film totalmente finlandese, ma rischiarato da uno spiragliio di fiducia; un valore ritrovato: la famiglia.
E' la famiglia la madre saggia, fiduciosa e positiva, ancorché sopraffatta dal cancro; è famiglia la nonna "acquisita", nella scena finale che pare tratta da "speriamo che sia femmina"; è positivo il desiderio di Lara di diventare Filosofa.
Un film da vedere; notevolmente bravi gli attori.
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enea fanelli
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lunedì 31 marzo 2008
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tragicamente vero
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Un film che fotografa a pieno quello che è la società odierna; con tutti i suoi VERI problemi e FALSI miti. In fondo anche tra abiti firmati, mega aziende, ville e tette rifatte c'è molta tolta tristezza. Gran Bel Film! finalmente! viva Virzì! Fantastico Elio Germano, complimenti alla Ragonese.
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enea fanelli
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Un film che fotografa a pieno quello che è la società odierna; con tutti i suoi VERI problemi e FALSI miti. In fondo anche tra abiti firmati, mega aziende, ville e tette rifatte c'è molta tolta tristezza. Gran Bel Film! finalmente! viva Virzì! Fantastico Elio Germano, complimenti alla Ragonese.
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