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daniela
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giovedì 3 aprile 2008
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ritratto dell'italia di oggi
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complimenti a Virzì che ha saputo fare un ritratto dell'Italia di oggi e delle difficoltà dei giovani a trovare un lavoro e a costruire un futuro. dalla fuga di cervelli di Roberto, al problema delle badanti (la donna che assiste la mamma di Marta), dalle difficoltà di inserirse nel mondo accademico e nel mondo delle multinazionali (complimenti al modo in cui anche se non politically correct ha saputo sottolineare come una carriera universitaria brillante non conti nulla di fronte ad una raccomandazione), alla continua ricerca del lavoro (i numerosi colloqui senza successo e i curricula inviati), dalla rassegnazione dei giovani che aspettano solo che le opportunità piovano dal cielo (Sonia che si lamenta), alla esasperazione di voler affermarsi in un lavoro che in realtà non è per niente gratificante (numero 2), dalle grandi aspirazioni dei genitori alla difficoltà di intrecciare rapporti interpersonali che poi sfociano nella follia (Daniela).
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complimenti a Virzì che ha saputo fare un ritratto dell'Italia di oggi e delle difficoltà dei giovani a trovare un lavoro e a costruire un futuro. dalla fuga di cervelli di Roberto, al problema delle badanti (la donna che assiste la mamma di Marta), dalle difficoltà di inserirse nel mondo accademico e nel mondo delle multinazionali (complimenti al modo in cui anche se non politically correct ha saputo sottolineare come una carriera universitaria brillante non conti nulla di fronte ad una raccomandazione), alla continua ricerca del lavoro (i numerosi colloqui senza successo e i curricula inviati), dalla rassegnazione dei giovani che aspettano solo che le opportunità piovano dal cielo (Sonia che si lamenta), alla esasperazione di voler affermarsi in un lavoro che in realtà non è per niente gratificante (numero 2), dalle grandi aspirazioni dei genitori alla difficoltà di intrecciare rapporti interpersonali che poi sfociano nella follia (Daniela).
sono d'accordo con quanto affermato nella recenzione, un pò surreale a volte, ma geniale. un film che fa riflettere e che alla fine lascia un messaggio di speranza sottolineato dai sogni della piccola Lara!
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la dearoma@gmail.com
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mercoledì 2 aprile 2008
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messaggio di speranza aldilà della dura realtà
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Caro virzi sono una signora di 60 anni e volevo ringraziarla per il suo ultimo bellissimo film visto ieri. non mi vergogno a dire di essermi commossa per aver provato delle intense sensazioni soprattutto per il rapporto nato tra Marta e la signora che ha perso la nipote. Credo che esistano anora dei sentimenti in ognuno di noi, la difficoltà sta solamente nel rivalutare ciò che è veramente importante e che purtroppo per mancanza di tempo abbiamo permesso ci venisse scippato: il nostro cervello, il nostro pensare, il mostro amare-. La ringrazio ancora e sarebbe utile credo che questo film fosse proiettato e spiegato ai ragazzi delle varie scuole.Riprendiamoci la nostra vita e ricreiamo un rapporto personale con gli altri e non con i call center, i telefonini i computer etc etc.
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Caro virzi sono una signora di 60 anni e volevo ringraziarla per il suo ultimo bellissimo film visto ieri. non mi vergogno a dire di essermi commossa per aver provato delle intense sensazioni soprattutto per il rapporto nato tra Marta e la signora che ha perso la nipote. Credo che esistano anora dei sentimenti in ognuno di noi, la difficoltà sta solamente nel rivalutare ciò che è veramente importante e che purtroppo per mancanza di tempo abbiamo permesso ci venisse scippato: il nostro cervello, il nostro pensare, il mostro amare-. La ringrazio ancora e sarebbe utile credo che questo film fosse proiettato e spiegato ai ragazzi delle varie scuole.Riprendiamoci la nostra vita e ricreiamo un rapporto personale con gli altri e non con i call center, i telefonini i computer etc etc. Forse vivremmo meglio. Chissa.... grazie ancora e buon lavoro per un prossimo meraviglioso film.
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mamo
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mercoledì 2 aprile 2008
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caricaturale ma non troppo
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La storia è un po' grottesca, ma forse non si allontana poi così tanto dalla realtà. In ogni caso, è divertente e piena di mille sfumature interessanti. Anche gli attori mi sono piaciuti parecchio. Brava la Ragonese, bravo Mastrandrea e bravissima (faccio un po' fatica ad ammetterlo) anche la Ferilli.
Da vedere.
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antonella
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mercoledì 2 aprile 2008
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avevo la pelle d'oca!
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Mi è sembrato di rivivere la mia vita... Rispecchia esattamente la realtà di oggi. E sottolineo esattamente!
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ndr
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mercoledì 2 aprile 2008
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cara precaria/o sei bella/o dentro, ma fuori?
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Non tutti concordano sul fatto che questa sia una discussione sul film di Virzì e non un seminario sulle politiche del lavoro. ad ogni modo, si vuole chiarire un punto: a noi il precario/a non ci piace, vogliamo la certezza che ci fornisce un lavoratore/trice assunta a tempo indeterminato. chi voglia proseguire questo dibattito, portando sue testimonianze e le sue riflessioni in merito, può farlo sul sito: www.politichedellavoro.it. oppure sul sito: www.sposiamoci.com (entrambi veri).
ora, cara Precaria, il punto è che il film di virzì è brutto, e lo dico dall'unico punto di vista con cui si giudica un prodotto artistico. Per indovinare quale sia, ti do un indizio: mio zio Alfredo, detto Dado, pensionato INAIL, scrisse una sceneggiatura sulla pace nel mondo e la fine della violenza negli stadi.
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Non tutti concordano sul fatto che questa sia una discussione sul film di Virzì e non un seminario sulle politiche del lavoro. ad ogni modo, si vuole chiarire un punto: a noi il precario/a non ci piace, vogliamo la certezza che ci fornisce un lavoratore/trice assunta a tempo indeterminato. chi voglia proseguire questo dibattito, portando sue testimonianze e le sue riflessioni in merito, può farlo sul sito: www.politichedellavoro.it. oppure sul sito: www.sposiamoci.com (entrambi veri).
ora, cara Precaria, il punto è che il film di virzì è brutto, e lo dico dall'unico punto di vista con cui si giudica un prodotto artistico. Per indovinare quale sia, ti do un indizio: mio zio Alfredo, detto Dado, pensionato INAIL, scrisse una sceneggiatura sulla pace nel mondo e la fine della violenza negli stadi. trovò un tale di Cuneo, ex partigiano bianco e in odore di santità che, commosso dal tema scelto, gli offrì una caterva di soldi per girarlo, pare ereditati da uno zio arciprete a Tortona. Lui e il pio mecenate reclutarono gli attori in un circolo ricreativo dei vigili del fuoco di Spotorno, il primo ciak fu allo stadio comunale Gino Zambuto di Smirne. Ne seguironon altri in Cappadocia, in Licia, in Macedonia, in Trinacria, e poi a Timbuctu e sull'isola di Pasqua, con mia zia Clotilde che organizzava il catering per la troupe a base di Impepata di cozze imperiale, Strapizza di Scarole Regina e Scialatielli alla scammuriata oceanica.
Fu un insuccesso epocale, non piacque a nessuno, nanche al Dalai Lama, che in genere si spende sempre per promuovere i giovani registi.
Fidati, il film di Virzì è brutto, anche se parla di problemi reali della società.
E gli scialetielli di zia erano troppo inzalluti e schiummati di sale.
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conte di bismantova
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mercoledì 2 aprile 2008
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cinema italiano
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Non mi stancherò mai di dirlo: se i nostri registi avessero la possibilità di grandi investimenti come hanno gli americani per i loro filmetti (spesso milioni di dollari buttati per smargiassate ridondanti e obsolete) chissà quali capolavori potremmo consegnare alla storia del cinema. Questo film è bellissimo, parla del dramma del lavoro a mo' di commedia volutamente caricaturale: ci fa indignare sorridendo, non è mai patetico ne' obsoleto, fresco e divertente ma non privo di un grande messaggio etico. In un'Italia che ormai va a rotoli, posso almeno dire che i nostri film fanno venir voglia di vivere.
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precaria doc
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mercoledì 2 aprile 2008
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mi aspettavo qualcosa di più...
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Da ex operatrice di call center e da un regista come Virzì mi aspettavo qualcosa di più.
Sicuramente è un film piacevole, ma troppo esagerato, mi aspettavo un ritratto dell'Italia di oggi, mentre mi ritrovo un insieme infinito di luoghi comuni e di esagerazioni, mille spunti senza però una approfondita analisi di quella che è la realtà.
Una piccola provocazione:
Quando mai si sono visti sindacalisti inseguire i precari?E' già troppo se riusciamo a fissare un appuntamento nei loro uffici!!!!
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max
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mercoledì 2 aprile 2008
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marta va al call center
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questo film secondo me, pur non essendo del tutto riuscito, pur ricorrendo a un finale troppo consolatorio e a prefinali esageratamente neri, ha dei momenti così importanti e ben rappresentati che si merita un voto alto. ho l'età della protagonista e sto lottando e annaspando in decine di esperienze precarie per restare a galla. e il mondo è proprio così, la realtà è quella del film, grottesca e irreale. questo film viaggia tra lynch e scola/monicelli passando per ken loach: virzì sei un grandissimo regista! contributi tecnici di prim'ordine (grande piersanti a musicare il grottesco e lo stupefacente del film), attori in una gara di bravura in cui vincono tutti (anche se magari il portachiavi d'argento spetta a micaela ramazzotti, piuccheperfetta), qualche momento, ripeto, non troppo riuscito nonappena si vuole essere insinceri e un po' faciloni negli intenti ma nel complesso un ottimo risultato.
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questo film secondo me, pur non essendo del tutto riuscito, pur ricorrendo a un finale troppo consolatorio e a prefinali esageratamente neri, ha dei momenti così importanti e ben rappresentati che si merita un voto alto. ho l'età della protagonista e sto lottando e annaspando in decine di esperienze precarie per restare a galla. e il mondo è proprio così, la realtà è quella del film, grottesca e irreale. questo film viaggia tra lynch e scola/monicelli passando per ken loach: virzì sei un grandissimo regista! contributi tecnici di prim'ordine (grande piersanti a musicare il grottesco e lo stupefacente del film), attori in una gara di bravura in cui vincono tutti (anche se magari il portachiavi d'argento spetta a micaela ramazzotti, piuccheperfetta), qualche momento, ripeto, non troppo riuscito nonappena si vuole essere insinceri e un po' faciloni negli intenti ma nel complesso un ottimo risultato. virzì paraculato con i soldi del governo? ma non diciamo cazzate: sa fare il suo mestiere. li vedo i cortometraggi autofinanziati, la maggior parte sono obbrobri, cosa dobbiamo fare, dare spazio ai giovani se questi non hanno niente da dire? e quelli che hanno qualcosa da comunicare ma gli mancano i soldi per un megafono più potente, se davvero ci credono prendano tutto il fiato che può stare nei loro polmoni e LO URLINO!!!
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[+] bravo max
(di roberta)
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pasquino
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mercoledì 2 aprile 2008
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questo film è stato finanziato dal ministero
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Il ministero dei beni culturali ha finanziato l'opera numero 8 di questo regista per un milione di euro. Lo ha finanziato ancora una volta.
Mi chiedo se sia giusto e fino a quando dovremo mantenere Virzì e affini.
Mi chiedo se il flop di N consigliasse un anno di pausa, almeno uno.
Mi chiedo se il Ministero debba finanziare autori senza un limite. Quando ci sveglieremo? I soldi del ministero devono andare SOLO alle opere prime, seconde e terze.
Andate sul sito di Report (la trasmissione di RAI3) e guardate la puntata dal titolo CIAK SI INCASSA.
Mi chiedo quanti allievi del Centro Sperimentale (SELEZIONATI IN MANIERA DUBBIA) insorgeranno per difendere il loro professore.
[+] una curiosità
(di curioso precario)
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(di pinco)
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(di soil)
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(di pasquino)
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[+] virzì è uno dai pù grandi artisti italiani
(di simvidya)
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