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io
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domenica 30 marzo 2008
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tragicamente reale
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mario
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domenica 30 marzo 2008
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grandioso virzi
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lella
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domenica 30 marzo 2008
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noioseto
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Un film un pò noioso. Lento.
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claudila1985
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domenica 30 marzo 2008
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direi tragico che comico
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Ieri entusiasta dal trailer sono andata a vedere questo film visto che lavorando da circa tre anni in un call center pensavo che rappresentasse la mia realtà.Paolo virzì ha una visione distorta della realtà del call center,io nn mi sento una precaria anzi a differenza di altri con 4 ore al giorno guadagno il mio compenso divertendomi,ma nn cantando le canzoncine stupide della ferilli,il call center nn è questo.Io ho imparato ad utilizzare il pc ed avere una dizione perfetta forse migliore di un laureato figlio di papà che si crea grandi aspettative.Il mio call center è un posto familiare e il mio capo nn balla le canzoni di guerra con i suoi agenti,come disse mentana a matrix per fare un film bisogna andare nel posto di lavoro come fa De niro ma mi sembra troppo paragonare paolo virzì ad u
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Ieri entusiasta dal trailer sono andata a vedere questo film visto che lavorando da circa tre anni in un call center pensavo che rappresentasse la mia realtà.Paolo virzì ha una visione distorta della realtà del call center,io nn mi sento una precaria anzi a differenza di altri con 4 ore al giorno guadagno il mio compenso divertendomi,ma nn cantando le canzoncine stupide della ferilli,il call center nn è questo.Io ho imparato ad utilizzare il pc ed avere una dizione perfetta forse migliore di un laureato figlio di papà che si crea grandi aspettative.Il mio call center è un posto familiare e il mio capo nn balla le canzoni di guerra con i suoi agenti,come disse mentana a matrix per fare un film bisogna andare nel posto di lavoro come fa De niro ma mi sembra troppo paragonare paolo virzì ad uno Spielberg visto che ha offeso un lavoro che per molti aspetti è dignitoso
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cimax
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domenica 30 marzo 2008
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non è un paese per giovani.
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A un mese di distanza dal capolavoro dei fratelli Coen, esce un film italiano, una commedia all'italiana, sulla scia di quelle in cui i registi di tutto il mondo hanno intingolato la propria fetta di pane.
Prima di tutto abbiamo un film e lo riconosciamo per la cura delle inquadrature, per i movimenti di macchina, per la fotografia, per la solida sceneggiatura. Tutto questo va sottolineato di continuo, perché in questa penisola si sta assistendo troppo supinamente alla produzione di cosiddetti film, che per la assenza delle suddette caratteristiche, dovrebbero essere chiamati fiction e spediti subito nella discarica televisiva.
L'altra questione da sottolineare è la tipologia di soggetto, anch'esso desaparecido in Italia: il ritratto complessivo della società itlaiana attuale, a partire dalle persone comuni.
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A un mese di distanza dal capolavoro dei fratelli Coen, esce un film italiano, una commedia all'italiana, sulla scia di quelle in cui i registi di tutto il mondo hanno intingolato la propria fetta di pane.
Prima di tutto abbiamo un film e lo riconosciamo per la cura delle inquadrature, per i movimenti di macchina, per la fotografia, per la solida sceneggiatura. Tutto questo va sottolineato di continuo, perché in questa penisola si sta assistendo troppo supinamente alla produzione di cosiddetti film, che per la assenza delle suddette caratteristiche, dovrebbero essere chiamati fiction e spediti subito nella discarica televisiva.
L'altra questione da sottolineare è la tipologia di soggetto, anch'esso desaparecido in Italia: il ritratto complessivo della società itlaiana attuale, a partire dalle persone comuni. Soffocati da intimismi claustrofobici, particolarismi bizzarri e cinepanettoni, gli spettatori hanno smesso di vedere l'Italia al cinema nel 1970.
Solo per questi motivi sarebbe un film da vedere; se poi si aggiunge che il racconto è avvincente, i personaggi sono molto curati, ci si emoziona, si ride e si piange, possiamo concludere con un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a questo lavoro e con l'augurio di proseguire.
Suggerimento per Virzì: se non l'ha ancora fatto, apra una scuola di cinema.
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andrea
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domenica 30 marzo 2008
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profondamente ironico e malinconico
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Veramente un bel film...... affronta problemi sociali di spessore con la giusta ironia sebbene ne evidenzi tutta la tragicità.
Bravi gli attori, addirittura strepitosa la Ferilli!!!! Con l'età si migliora.
andrea
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ale
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domenica 30 marzo 2008
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parodia poco rispettosa e irreale
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Trovo che parodiare in questa maniera chi vive la realta' dei Call center come me sia una mancanza di rispetto assurda. Balletti, idiozie, assistenti cinici e sindacalisti sfigati. Ma dove siete andati a vedere queste cose? Veramente sono uscita schifata dalla visione. Credevo che almeno Virzi' facesse un buon film e non la solita macchietta. Ma attira molto di piu' la sua visione delle cose .. che la realta'.
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anakin
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domenica 30 marzo 2008
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grottesco!
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Lasciate ogni speranza voi che entrate...nella sala!!!Vi dico solo che io e la mia ragazza ci siamo sentiti male durante la proiezione perchè il fastidio di veder certe cose che purtroppo sono vere (io ho lavorato alla KIRBY e so cosa vuol dire ballare e cantare),ci ha letteralmente nauseato!
Forse non ho apprezzato molto i toni calcati dei personaggi a dir poco grotteschi e la reiterazione continua delle scene nel call center ma probabilmente è voluta dal regista!
Cmq un film che si distacca molto dalla media italiana; Virzi' si dimostra ancora una volta, uno dei pochi registi italiani
che riesce a portare avanti,seppur con fasi alterne,la vecchia e grande commedia all'italiana!
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unacontuttalavitadavanti
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domenica 30 marzo 2008
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i tanti sguardi di virzì
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E' stato definito grottesco e tragicomico e non credo esistano aggettivi più adatti. Aggettivi che non possono che essere complimenti quando è la realtà stessa ad essere tragicomica e grottesca. Sfido chiunque ad uscire dalla sala senza provare un vago senso di malinconia difficile da celare dietro la consapevolezza che è "solo un film". Perchè non c'è finzione se i laureati collezionano "le faremo sapere" e chi ha lasciato gli studi occupa posti di prestigio, se chi ci circonda si preoccupa di mostrarsi sempre migliore di quello che è nonostante il motto "sii te stesso" che ha senso solo il te stesso è impeccabile e perfetto, se la realtà appare finta come quella del Grande Fratello che inesorabile scandisce il ritmo delle giornate.
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E' stato definito grottesco e tragicomico e non credo esistano aggettivi più adatti. Aggettivi che non possono che essere complimenti quando è la realtà stessa ad essere tragicomica e grottesca. Sfido chiunque ad uscire dalla sala senza provare un vago senso di malinconia difficile da celare dietro la consapevolezza che è "solo un film". Perchè non c'è finzione se i laureati collezionano "le faremo sapere" e chi ha lasciato gli studi occupa posti di prestigio, se chi ci circonda si preoccupa di mostrarsi sempre migliore di quello che è nonostante il motto "sii te stesso" che ha senso solo il te stesso è impeccabile e perfetto, se la realtà appare finta come quella del Grande Fratello che inesorabile scandisce il ritmo delle giornate. C'è speranza? Si, c'è. C'è negli occhi della protagonista che vive la realtà mai del tutto, con un piede dentro e uno fuori, e osserva l'assurdo che la circonda con curiosità ma con distacco, interpretandolo secondo il suo autentico modo di essere. C'è nella passione,nella rabbia, nell'io più profondo che sepolto sotto la maschera della perfezione inaspettatamente insorge recriminando la sua supremazia e in un attimo distrugge tutti i castelli di sabbia. C'è negli affetti, quelli veri, che vanno al di là delle sofferenze e della stessa morte. C'è nella bambina che si appassiona al mito della caverna (che forse molti adulti hanno smesso di ricordare). C'è nello sguardo autentico di una donna anziana che per l'età che ha non appartiene più alla commedia delle parti e per questo ha il privilegio di raccogliere il nostro sfogo...
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trilli
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sabato 29 marzo 2008
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basta con le chiacchere
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Davvero poco coinvolgente e talvolta noioso il film sembra il brutto incubo di un povero disperato.
La denuncia al precarato ormai stanca. perchè? perchè le cose non cambiano mai e i precari sono stufi.
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