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paoloduilio
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martedì 8 aprile 2008
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piacevole, forse un po' lungo.
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Mette in scena la vita che ci interessa (chi ha la mia visione misericordiosa del mondo capisce e si compiace dell'uso del pronome plurale, chi non capisce perchè uso il pronome plurale non merita che si sprechi tempo a cercare di fargli capire) e che ci piace, v.g. la vita che si afferma senz'altro, la vita che viviamo. Il lavoro non c'entra nulla, è un pretesto per far convenire le persone. Brutta e fuori luogo la danza macabra finale: non conduce, ne' induce, all'esito dell'allegro volteggio italiota, anche se è vero che dà assennate indicazioni sull'unica soluzione possibile, che è quella dialettica-ciclica. Che noia mortale sarebbe stare bene sempre sempre! La pellicola era un po' troppo lunga, ecco.
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Mette in scena la vita che ci interessa (chi ha la mia visione misericordiosa del mondo capisce e si compiace dell'uso del pronome plurale, chi non capisce perchè uso il pronome plurale non merita che si sprechi tempo a cercare di fargli capire) e che ci piace, v.g. la vita che si afferma senz'altro, la vita che viviamo. Il lavoro non c'entra nulla, è un pretesto per far convenire le persone. Brutta e fuori luogo la danza macabra finale: non conduce, ne' induce, all'esito dell'allegro volteggio italiota, anche se è vero che dà assennate indicazioni sull'unica soluzione possibile, che è quella dialettica-ciclica. Che noia mortale sarebbe stare bene sempre sempre! La pellicola era un po' troppo lunga, ecco.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride.
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vlade divac
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martedì 8 aprile 2008
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il rilancio della commedia all'italiana
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CON BUONA PACE DI TUTTI I DETRATTORI E GLI SPACCACAPELLI, VIRZI' E' L'ULTIMO INTERPRETE DI QUELLA CHE FU LA GLORIOSA COMMEDIA ALL'ITALIANA, OVVIAMENTE AGGIORNATA AL CAOS QUOTIDIANO CHE VIVIAMO.
SONO RIMASTO IN PARTE SORPRESO DAL TONO PIU' CATTIVO E DAL GROTTESCO CON PUNTE QUASI DA GRAND GUIGNOL CHE NON APPARTIENE AL PREGRESSO DEL REGISTA, MA TROVO CHE NON CI SIA PRESSOCHE' NULLA FUORI POSTO RISPETTO ALLA STORIA DA RACCONTARE. SI RIDE AMARAMENTE, COME ASSISTENDO AD UNO SPETTACOLO DI GRILLO.
GLI ATTORI SONO TUTTI BRAVISSIMI, LA FOTOGRAFIA E L'AMBIENTAZIONE AZZECCATISSIME.
INFINE, ANCH'IO VORREI SOTTOLINEARE LA COMMOZIONE SUSCITATA DALLA ANZIANA DONNA CHE AVEVA PERSO SUA FIGLIA, FORSE LA VERA ANIMA DEL FILM.
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CON BUONA PACE DI TUTTI I DETRATTORI E GLI SPACCACAPELLI, VIRZI' E' L'ULTIMO INTERPRETE DI QUELLA CHE FU LA GLORIOSA COMMEDIA ALL'ITALIANA, OVVIAMENTE AGGIORNATA AL CAOS QUOTIDIANO CHE VIVIAMO.
SONO RIMASTO IN PARTE SORPRESO DAL TONO PIU' CATTIVO E DAL GROTTESCO CON PUNTE QUASI DA GRAND GUIGNOL CHE NON APPARTIENE AL PREGRESSO DEL REGISTA, MA TROVO CHE NON CI SIA PRESSOCHE' NULLA FUORI POSTO RISPETTO ALLA STORIA DA RACCONTARE. SI RIDE AMARAMENTE, COME ASSISTENDO AD UNO SPETTACOLO DI GRILLO.
GLI ATTORI SONO TUTTI BRAVISSIMI, LA FOTOGRAFIA E L'AMBIENTAZIONE AZZECCATISSIME.
INFINE, ANCH'IO VORREI SOTTOLINEARE LA COMMOZIONE SUSCITATA DALLA ANZIANA DONNA CHE AVEVA PERSO SUA FIGLIA, FORSE LA VERA ANIMA DEL FILM.
CONSIGLIEREI, INFINE, A COLORO AI QUALI NON E' PIACIUTO IL FILM DI ESPRIMERE LE LORO OPINIONI CON UN PO' MENO AGITAZIONE, SENZ'ALTRO FUORI LUOGO.
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bah
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martedì 8 aprile 2008
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bahhhh
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olmo
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lunedì 7 aprile 2008
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svegliatevi!
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dove sono i giovani? al centro commerciale? davanti alla tv? in discoteca? svegliatevi! svegliatevi! svegliatevi!
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the and
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lunedì 7 aprile 2008
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fa riflettere..
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Ho visto questo film mercoledi', con buona parte del mio ufficio e i miei titolari. Io non ritengo Virzi' un cosi' buon regista, ma vi posso assicurare che questo film benche reso surreale e quasi grottesco, incarna bene la vita dei giovani precari dei call-center. Siamo rabbrividiti in molte scene da quanto fosse reale le situazioni li descritte, per noi all'ordine del giorno. L'arrivismo, l'angoscia degli obbiettivi, le punizioni " capestro" per chi non li raggiunge, tutto IL NOSTRO MONDO! E molti di noi, si sono enormemente commossi con la voce della vecchietta cosi' innocente e buonista che anche di fronte ad una immane tragedia riesce comunque a trovare interesse e la forza di incoraggiare un' altra ragazza della stessa eta' della nipote morta.
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Ho visto questo film mercoledi', con buona parte del mio ufficio e i miei titolari. Io non ritengo Virzi' un cosi' buon regista, ma vi posso assicurare che questo film benche reso surreale e quasi grottesco, incarna bene la vita dei giovani precari dei call-center. Siamo rabbrividiti in molte scene da quanto fosse reale le situazioni li descritte, per noi all'ordine del giorno. L'arrivismo, l'angoscia degli obbiettivi, le punizioni " capestro" per chi non li raggiunge, tutto IL NOSTRO MONDO! E molti di noi, si sono enormemente commossi con la voce della vecchietta cosi' innocente e buonista che anche di fronte ad una immane tragedia riesce comunque a trovare interesse e la forza di incoraggiare un' altra ragazza della stessa eta' della nipote morta. Elio Germano qui, dimostra quanto il futuro di questo giovane attore emergente sia roseo. Alla fine per molti potra' essere una storiella senza senso e in alcuni frangenti recitata male e in maniera frettolosa, ma vi posso assicurare che chi ci vive in questa realta' lo sapra' apprezzare. Consiglio la visione, quanto meno per riflettere in che condizioni vivono i ventenni di oggi. Secondo me da applauso la scena finale, quando dopo tutta la bufera i ragazzi ritrovano finalmente quello che sono: ragazzi..con tutta una vita davanti!
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lemillebolleblu
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lunedì 7 aprile 2008
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uno sguardo al mondo del precariato
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Paolo Virzì firma “Tutta la vita davanti” una commedia sulla scottante tema del precariato giovanile. La protagonista è Marta, palermitana, laureata con lode e abbraccio accademico in filosofia a Roma. Il mondo accademico e quello editoriale post-laurea non le spalancano le porte, anzi. Marta si troverà ad essere “scelta” in metropolitana da Lara come sua baby-sitter. Sarà la mamma-sbandata della bambina, Sonia, interpretata da Micaela Ramazzotti, a introdurla alla Multiple.
La Multiple è una grossa agenzia di vendita tramite call center, un perfetto microcosmo autonomo e autosufficiente finché le vicende personali dei protagonisti non lo fanno scricchiolare sotto la pressione dello stesso sistema e poi definitivamente implodere.
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Paolo Virzì firma “Tutta la vita davanti” una commedia sulla scottante tema del precariato giovanile. La protagonista è Marta, palermitana, laureata con lode e abbraccio accademico in filosofia a Roma. Il mondo accademico e quello editoriale post-laurea non le spalancano le porte, anzi. Marta si troverà ad essere “scelta” in metropolitana da Lara come sua baby-sitter. Sarà la mamma-sbandata della bambina, Sonia, interpretata da Micaela Ramazzotti, a introdurla alla Multiple.
La Multiple è una grossa agenzia di vendita tramite call center, un perfetto microcosmo autonomo e autosufficiente finché le vicende personali dei protagonisti non lo fanno scricchiolare sotto la pressione dello stesso sistema e poi definitivamente implodere. I balli, i canti, i premi e i larghi sorrisi dell’inizio culminano in uno psicodramma collettivo.
Bravissimi gli attori del cast, da una sorprendente capo-reparto interpretata da Sabrina Ferilli, Daniela, al sindacalista volenteroso ma sfigato Giorgio Conforti di Valerio Mastandrea, passando per il fragile Lucio 2 interpretato da Elio Germano.
Una commedia agro-dolce nella quale non si può evitare di immedesimarsi.
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geno79
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lunedì 7 aprile 2008
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ad ognuno i suoi problemi
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Meglio il benessere o l'essere amati?
In questo film le due cose non sembrano andare di pari passo, anche perchè quando una persona raggiunge il benessere se lo tiene per se.
Bella questa riflessione sulla vita, perchè alla fine i poveracci sono sempre più amati dei ricchi (chiedete a Claudio!)
Vorrei pero che qualche regista italiano osasse di più dal punto di vista della fotografia, tutto è sempre standard, il sogno poteva essere reso molto meglio invece che solo da un banale bagliore.
Il film è molto bello
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ultrasrevolution
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lunedì 7 aprile 2008
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la realtà del precariato...
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non male cm film...il call center è cm qll in cui lavoravo, stile grande famiglia, tutti uniti x la vittoria ( vittoria di ki nn s'è mai capito )un gioco di superiorità psicologica ke però funziona solo cn le menti deboli( ke vengono licenziate in lacrime)..esagerato solo nella canzone iniziale e nei pegni da pagare( probabilmente x esigenze cinematografike)...x il resto molto realistico.
i personagi sono ben studiati e reali, anke l'ormai classica amnesia post delitto alla Franzoni...
evidenzia come ognuno è solo, come non si riesca ad avere un rapporto interpersonale che non sia x profitto personale...uno specchi di quello ke viviamo senza alcuna censura.
l'unica veramente bella è la piccola lara, cerca solo affetto ed essendo troppo piccola nn capisce ogni cosa ke le accade intorno e di conseguenza nnpuò intervenire.
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non male cm film...il call center è cm qll in cui lavoravo, stile grande famiglia, tutti uniti x la vittoria ( vittoria di ki nn s'è mai capito )un gioco di superiorità psicologica ke però funziona solo cn le menti deboli( ke vengono licenziate in lacrime)..esagerato solo nella canzone iniziale e nei pegni da pagare( probabilmente x esigenze cinematografike)...x il resto molto realistico.
i personagi sono ben studiati e reali, anke l'ormai classica amnesia post delitto alla Franzoni...
evidenzia come ognuno è solo, come non si riesca ad avere un rapporto interpersonale che non sia x profitto personale...uno specchi di quello ke viviamo senza alcuna censura.
l'unica veramente bella è la piccola lara, cerca solo affetto ed essendo troppo piccola nn capisce ogni cosa ke le accade intorno e di conseguenza nnpuò intervenire..
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eli
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lunedì 7 aprile 2008
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bruttino
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Si tratta di un tema molto sentito da noi giovani precari,
(e di cui, purtroppo, si parla ancora poco) secondo me però è stato trattato in maniera troppo spettacolarizzata, simil programma televisivo, che rende il tutto inverosimile, mentre rappresenta una situazione reale...
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