Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Özcan Alper |
Attori | Onur Saylak, Megi Koboladze, R. Gulefer Yenigul, Serkan Keskin, Nino Lejava . |
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Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Incarcerato negli anni Novanta quando, studente a Istanbul, militava nella lotta per la democrazia, Yusuf viene rilasciato un decennio più tardi a causa di problemi medici e torna subito al suo villaggio sperduto sulle alture del Mar Nero. A casa però ritroverà soltanto la madre malata: suo padre è morto mentre lui era in carcere e sua sorella maggiore si è sposata e trasferita altrove. Tolto Mikhail, suo amico d'infanzia, Yusuf è l'unico giovane del villaggio: tutti gli altri, spinti dai problemi economici, sono tutti partiti alla volta di centri più importanti. Una sera i due amici si recano nella città vicina e in un bar incontrano Eka, una prostituta georgiana di cui Yusuf si innamora. Il giovane si aggrapperà a questa donna con la forza della disperazione, vedendo in lei l'unica opportunità per superare la propria solitudine e continuare a vivere. Ma agli occhi di Eka, Yusuf è quasi un personaggio irreale, proveniente da un altro mondo e da un altro tempo, come quelli incontrati nei romanzi russi che le piacciono tanto. La loro storia, fatta di brevi incontri, si rivelerà impossibile - due universi devastati che collidono senza comprendersi. Girato in paesaggi ostili che imprigionano il protagonista tanto quanto i muri del carcere in cui ha trascorso dieci anni, questo primo lungometraggio di Özcan Alper è una cruda analisi di una fetta della società turca. Negli anni Novanta, infatti, i partigiani della democrazia, e in particolare la classe studentesca, non si riconoscevano nella politica nazionale. Inframmezzato da scene oniriche in cui Yusuf ricorda la violenza del proprio arresto e delle manifestazioni cui ha preso parte, Sonbahar ci offre uno sguardo critico sulla storia recente della Turchia.
Yusuf esce di prigione a causa delle sue condizioni di salute, che non gli permetteranno di vivere ancora a lungo. Poco più di 30 anni, in carcere da 10 per motivi politici, Yusuf torna nel suo villaggio di montagna sul Mar Nero turco, ai confini con la Georgia per trascorrere con l’anziana madre e il suo vecchio amico Mikail il tempo che gli resta.