Hello Schoolgirl

Due storie di amore complicate sono i perni intorno a cui ruota Hello Schoolgirl, un film romantico, dolce e incredibilmente efficace, ispirato a un notissimo fumetto coreano (manhwa). La prima storia è complicata a causa di una eccessiva differenza di età, mentre nella seconda ci sono differenti esperienze di vita. Yun-woo ha 30 anni e ha un lavoro da impiegatucolo statale presso un ufficio dell'amministrazione locale. Vive da solo, avendo perduto i genitori da piccolo. È davanti al bidone della spazzatura che un giorno si accorge della liceale diciottenne Soo-young, che vive nell'appartamento sotto al suo. Yun-woo non è il tipo di ragazzo a cui piacciono le ragazzine, ma date le circostanze tra di loro nasce una specie di amicizia fraterna. Sebbene nessuno dei due stia affrontando grandi tragedie nella propria vita, entrambi sembrano celare in sé un grande vuoto, e col passare del tempo la loro amicizia inizia a riempire quel vuoto.
Nel frattempo, un ragazzo più giovane, di nome Sook, ha iniziato a lavorare nello stesso ufficio amministrativo. La sua infatuazione per Ha-kyung è più tipica (e meno interessante dal punto di vista drammatico): dopo aver visto questa bella donna indugiare nello stesso punto, alla stazione della metropolitana, giorno dopo giorno, inizia a non pensare praticamente ad altro. In un certo senso la perseguita, anche se non riesce a trovare il coraggio di parlarle. Lei se ne accorge, e un giorno finalmente iniziano a parlare.
È diventato quasi scontato che, sviluppandosi il simbolismo visuale da computer graphic, qualsiasi adattamento da un fumetto degno di nota presenti immagini eleganti e colori molto saturi, per riprodurre l'aspetto artistico del materiale di origine. Anche se è al suo secondo film, il regista Ryu Jang-ha (Springtime) ha un approccio completamente opposto. Uno degli aspetti più rilevanti di Hello Schoolgirl è il modo in cui riesce a prestare tali sensazioni ad avvenimenti e ambientazioni dall'aspetto molto ordinario. Nulla, nel film, risulta esagerato o falso, e forse è per questo che è così facile innamorarsene. Gli appassionati del cinema coreano non saranno sorpresi nell'apprendere che Ryu è stato aiuto regista di Hur Jin-ho per Christmas In August (1998) e co-sceneggiatore di One Fine Spring Day (2001), due melodrammi molto amati, con i piedi ben piantati nel terreno della vita ordinaria di tutti i giorni. Ciononostante, quel che alla gente rimarrà maggiormente impresso di questo film è il rapporto fra Yun-woo, interpretato da Yu Ji-tae (Oldboy, One Fine Spring Day) e Soo-Young, interpretata dall'attrice di belle speranze Lee Yeon-hee (M). Dopo i ruoli ad alto tasso adrenalinico che ha avuto in questi ultimi anni, mi ero quasi dimenticato che Yu può essere un efficacissimo attore romantico. Yu riesce a esprimere le emozioni del suo personaggio in modo molto sottile e naturale, cosicché, diversamente da molti attori affermati, riesce a rappresentare un individuo normale senza che l'essere un divo gli sia d'intralcio. Per quanto riguarda Lee, voglio dire soltanto che credo ci sia qualcosa di assolutamente straordinario in questa giovane attrice. Non è sempre un'ottima interprete - anzi, alcune sue parti in tv hanno rasentato il ridicolo. Può essere che abbia una gamma espressiva molto limitata, ma, al di là delle capacità recitative, c'è la cosiddetta "presenza scenica", che sembra far parte del suo DNA. Davanti alla macchina da presa è una forza della natura, ed è una gioia assoluta vederla in un film come questo, che evidenzia così bene i suoi punti di forza. La seconda storia d'amore del film, mi duole dirlo, è in fin dei conti abbastanza insignificante. Ma in questo caso, uno su due è già abbastanza.

Scheda a cura di FEFF 2009