lorenzo
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lunedì 19 maggio 2008
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la ciliegina manca pero'
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Lentamente ci avviciniamo a una nuova idea di cinema. Buono il lavoro degli attori, naturali e spontanei anche se in alcuni casi inesperti.
LA CILIEGINA SAREBBE STATA I NOMI COME NEL LIBRO...
Scarna la regia. Il cinema è un lavoro di squadra. Un'inquadratura statica, fissa ,larga ( tipicamente italiana ) che rende i nostri film e i nostri attori noiosi e pesanti. Piu una regia da documentario, BEN FATTA.
Ottima invece l' idea a livello sociale, un mezzo di comunicazione che si spera accenda qualcosa nell' animo delle persone che dovrebbero iniziare a farsi delle domande sul proprio stile di vita. Un modo per denunciare cosa succede da anni nell'inferno del sud, e anche un modo per urlare quanto le associazioni mafiose siano padrone di ogni cosa che venga prodotta al giorno d'oggi.
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Lentamente ci avviciniamo a una nuova idea di cinema. Buono il lavoro degli attori, naturali e spontanei anche se in alcuni casi inesperti.
LA CILIEGINA SAREBBE STATA I NOMI COME NEL LIBRO...
Scarna la regia. Il cinema è un lavoro di squadra. Un'inquadratura statica, fissa ,larga ( tipicamente italiana ) che rende i nostri film e i nostri attori noiosi e pesanti. Piu una regia da documentario, BEN FATTA.
Ottima invece l' idea a livello sociale, un mezzo di comunicazione che si spera accenda qualcosa nell' animo delle persone che dovrebbero iniziare a farsi delle domande sul proprio stile di vita. Un modo per denunciare cosa succede da anni nell'inferno del sud, e anche un modo per urlare quanto le associazioni mafiose siano padrone di ogni cosa che venga prodotta al giorno d'oggi. Purtroppo non viene sottolineato che vi è un potente intermediario fra la camorra, le imprese del nord e i consumatori: LA POLITICA. Senza di questa sarebbe difficile per le associazioni mafiose arrivare a riciclare il denaro in attività legali e mercati azionari come quelli Americani. Tutto sommato un film da promuovere.
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enzo
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lunedì 19 maggio 2008
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E' una vergogna fare tanta pubblicità pessima alla nostra regione come se certe cose esistessero solo qui da noi. Piuttosto che applaudire e scortare il caro scrittore Saviano lo citerei per danni se fossi il presidente della regione. E veramete una vergogna.
In tanti altri posti del mondo ci sono cose molto piu gravi ma non fanno pubblicità anzi le mettono a tacere. Come si dice i panni sporchi si lavano in casa sempre che sia vero che ci siano questi panni sporchi e che non sia solo fantasia dello scrittore che grazia alla sua pasienza di ritagliare anni di articoli di giornali e poi incollati e ricamati sta facendio la sua fortuna e non sta sicuramente aiutando nessuno.
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andrea86
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lunedì 19 maggio 2008
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reale e struggente,un grido sul silenzio generale
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In questo film sono raccontate tante storie ascurate dai media. Un film che fa percepire i tentacoli di un'organizzazione oramai diffusa in Italia.
Bello anche il lavoro cinematografico...tutto è ben eseguito.
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marco
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lunedì 19 maggio 2008
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un capolavoro come l'albero degli zoccoli di olmi
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Molto bello il film, bravo il regista, oltre al mitico Servillo ottimi gli attori di strada utilizzati da Garrone. Mi ricorda Olmi nel film l'albero degli zoccoli. Mi auguro che come per il film di Olmi" Gomorra " possa ricevere a Cannes l'ambita Palma d'oro. Il Roberto del film potrebbe anche essere Saviano l'autore del libro,il personaggio positivo sensibile che si preoccupa della sua gente della sua terra e decide di percorrere una strada diversa. Saviano ti vogliamo bene.
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alex
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lunedì 19 maggio 2008
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nel cuore del male
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Bellissimo film questo di Garrone, direttamente dalle pagine di uno dei libri più venduti in Italia dell'ultimo decennio (più di 1.200.000 copie solo nel nostro paese). Saviano ha avuto il coraggio di mostrarci una parte d'Italia che troppo spesso si vuole nascondere o peggio, far finta che non esista. Garrone descrive e racconta con un'analisi lucida e spietata della camorra, non giudica mai e centre perfettamente il bersaglio, un doppio film d'autore (Saviano/ Garrone) con un cast strepitoso! Da Toni Servillo a Salvatore Cantalupo, da Maria Nazionale ai giovani e bravissimi Macor e Petrone. Spero che Cannes non dimentichi questo capolavoro!
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ask
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lunedì 19 maggio 2008
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grande film
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effemme
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lunedì 19 maggio 2008
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garrone coglie in pieno nel segno
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GOMORRA di Matteo Garrone
Cinema Maestoso – 18 maggio 2008 - Ore 17.15
Arriva sul grande schermo (ed a Cannes) “Gomorra”, trasposizione del “romanzo-denuncia” di Roberto Saviano, scrittore-eroe del nostro tempo, costretto a vivere sotto scorta dopo il successo planetario del suo libro. Difficile, visti i risultati, poter immaginare scelta migliore e più felice che affidarne il “trasferimento” per immagini ad un regista come Matteo Garrone.
In qualche misura “pulendolo” della denuncia esplicita di Saviano, che ne connotava la tematica con un tono quasi d’indagine e la lasciava così identificare come attualità toccante e recentissima, Garrone imbocca deciso la strada “parallela” della investigazione interiore di volti, figure ed ambienti, con “accezioni” tendenti al sociale ed all’antropologico, rischiando di “sembrare il nulla, oppure il già visto”, ma riuscendo invece a riassumere ed a descrivere con pienezza il tutto.
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GOMORRA di Matteo Garrone
Cinema Maestoso – 18 maggio 2008 - Ore 17.15
Arriva sul grande schermo (ed a Cannes) “Gomorra”, trasposizione del “romanzo-denuncia” di Roberto Saviano, scrittore-eroe del nostro tempo, costretto a vivere sotto scorta dopo il successo planetario del suo libro. Difficile, visti i risultati, poter immaginare scelta migliore e più felice che affidarne il “trasferimento” per immagini ad un regista come Matteo Garrone.
In qualche misura “pulendolo” della denuncia esplicita di Saviano, che ne connotava la tematica con un tono quasi d’indagine e la lasciava così identificare come attualità toccante e recentissima, Garrone imbocca deciso la strada “parallela” della investigazione interiore di volti, figure ed ambienti, con “accezioni” tendenti al sociale ed all’antropologico, rischiando di “sembrare il nulla, oppure il già visto”, ma riuscendo invece a riassumere ed a descrivere con pienezza il tutto.
Tra soldi, sangue, manicure e musica “trash” napoletana, cala la telecamera e così l’occhio dello spettatore nel Casertano e nella Napoli “lato disperazione”, quella di Secondigliano e “Le Vele”, formicaio brulicante di vita pulsante e di reietti, brodo di coltura dove germoglia sempre piu’ numerosa una razza sub-umana (“anche” suo malgrado) ma padrona delle “nostre Italiche” (e non soltanto…) linee d’evoluzione e che quindi ci è indispensabile decifrare e comprendere se vogliamo sapere dove siamo e dove ci stiamo dirigendo.
Annichilisce questa agghiacciante resa in immagini del processo di degrado e putrefazione di città e paesi, di una regione….di uno stato…e ancora oltre il pensiero puo’ spingersi con terrore senza troppo timore di non cogliere il bersaglio.
Le armi scariche, muto rumore di metalli, fanno male a vedersi ed “ascoltarsi” quanto quelle cariche che “bucano”, incendiano e uccidono.
Angosciano e trafiggono il cuore quegli adolescenti e bambini che trascendono senza viverla la loro giovinezza e già si dislocano su fronti opposti, pronti a combattersi; le loro vite valgono a malapena qualche ora d’affari gettata alle ortiche, la loro età è un fatto puramente anagrafico; vengono presi in trappola e privati della loro stessa vita mentre giocano ancora a fingersi “Scarface” oppure ad un “estremo” guardie e ladri, come in un “live-videogame”: dignità (..??..) e promozione al mondo adulto si conquistano attraverso astruse regole e coordinate che sono ignare ed incomprensibili al cittadino comune, che pure percepisce la realtà che gli si para davanti con questa pellicola ma rifugge atterrito le sue ansie sotterranee, la paura “liquida” che sente riempirlo e che non si puo’ arginare.
Sarebbe un facile escamotage “alleggerire” il tutto con spari sovrabbondanti da luna park ed identificare il bene ed il male con personaggi “lineari e semplici” sui quali direzionare partigianeria o rabbia......ma la realtà è un magma, e questa “camorra” non è neanche piu’ possibile recintarla ne nel suo nome e neanche nel suo “vecchio” tradizionale campo d’azione.... ed allora sono brividi veri quelli che dallo schermo corrono poi lungo la nostra schiena...
Calano dal Nord i rifiuti tossici che avvelenano i frutti e la terra della gente Campana, non c’è distanza tra Cina e Milano o il resto del mondo...
Iniziazioni, minacce, abitazioni vigilate come antiche fortificazioni…Clan, “scissionisti”...c’è una guerra in corso a nostra insaputa?...chiudere sempre gli occhi, voltare sempre lo sguardo...
Cave da riempire e non piu’ da svuotare, serbatoi di benzina abbandonati come ipotetici rifugi per nascondere “il frutto del crimine”, Padre Pio cala dall’alto dentro Scampia come un Cristo di Felliniana memoria.
Statico ed al tempo stesso in movimento perenne come solo una grande tela puo’ esserlo, “Gomorra”- il film, non cerca radici, non ostenta spiegazioni, non fornisce molti dati o elementi a supporto (tranne quei pochi appena prima dei titoli di coda). Mostra volti che non fanno una piega, perché tutto è interiorizzato, somatizzato, o perché non c’è modo o maniera di esternare tanto raccapriccio del vivere o dell’imbestialire, riprende corpi che sono “ridicoli, malvagi, indifesi, mortali....emblematici...”; passa in rassegna tutto ciò che è assieme a quel che probabilmente sarà ( o meglio, lasceremo che sia...)
...E ancora frullatori “gonfi” di cocaina, sartorie cinesi che sembrano un “ateneo universitario”.... al solito un “semplicemente grande” Toni Servillo ed un suo pari Gianfelice Imparato...ma anche tutti, ma proprio tutti i comprimari, fusione “incredibile” e “corto circuito” tra finzione e realtà, “forse” un ulteriore passo in avanti della vecchia lezione “neo-realista”...
Spietato come “Certi Bambini” dei fratelli Frazzi ma con un occhio panoramico “senza limite” ed anche molto ben oltre la piaga minorile... Chiaro e logico nelle dinamiche come il recente (e presto occultato) documentario “Biutiful Cauntri”, Garrone firma non il film della sua maturità (quella già la aveva raggiunta) ma quello della pienezza, della lucidità e della poco appariscente grandezza.
Una pellicola su una consistente parte della “nostra” storia di Nazione, doloroso ed enigmatico come solo la realtà e la storia sanno essere... e che farà “la storia” del nostro cinema...se solo a Cannes riusciranno ad accorgersene, l’eco infausto della nostra (ma non soltanto...) abiezione criminale potrebbe allargarsi a macchia d’olio, ma nel contempo anche quello di chi sa raccontarcela con tanta doviziosa cura e maestria...
FRANCO – 19 maggio 2008
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fuhgawz
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lunedì 19 maggio 2008
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omertosi...
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...beh...Camorra?...e cos'è?...non ho mai sentito questa parola..."beh è proprio così che direbbe qualche malavitoso"...beh potrebbe essere una frase di circostanza,ma non è così...queste sono le parole che possiamo ascoltare nei vicoli...della grande città...della grande immondizia,che con il tempo Napoli sta diventando...anche se i ricorsi storici illustrano una città sempre vittima di"cattive organizzazioni"...fin dai secoli scorsi...ma non possiamo nascondere che Napoli...è ormai il Regno della piccola e grande criminalità organizzata...quella che ancora uccide con la "pistola"...e quella che non parla...nè fa parlare di se...la Criminalità intelligente,quella delle infiltrazioni "pericolose".
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...beh...Camorra?...e cos'è?...non ho mai sentito questa parola..."beh è proprio così che direbbe qualche malavitoso"...beh potrebbe essere una frase di circostanza,ma non è così...queste sono le parole che possiamo ascoltare nei vicoli...della grande città...della grande immondizia,che con il tempo Napoli sta diventando...anche se i ricorsi storici illustrano una città sempre vittima di"cattive organizzazioni"...fin dai secoli scorsi...ma non possiamo nascondere che Napoli...è ormai il Regno della piccola e grande criminalità organizzata...quella che ancora uccide con la "pistola"...e quella che non parla...nè fa parlare di se...la Criminalità intelligente,quella delle infiltrazioni "pericolose"...quella dello Stato...ed è quella che più fa paura...ma siamo schietti...perchè lo Stato...e quale interesse dovrebbe avere...per porre definitivamente la parola "fine" su questa brutta storia...?...si dice che la"mafia"...garantisca la "pace del Mezzogiorno"...affievolisca qualche tono di protesta...qualunque azioni invasiva...ed è proprio così che funziona...la "mafia"o "camorra"...chiamatele come volete...placano la voce del popolo...la sua oppressione...è un cancro che pian piano,si estenderà ovunque...senza rimedio!...e da sano meridionalista...quale sono...mi vergogno di essere impotente dinanzi a tutto ciò...mi vergogno del mio governo dello stato italiano...ma sono fiero delle mie origini e della mia terra...ma non possiamo continuare a combattere contro qualcosa che è più forte della criminalità...che è l'omertà della gente...è inutile...!
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vale
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lunedì 19 maggio 2008
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film dell'anno
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ho visto il film ed è veramente bello...lo rivedrei altre mille volte...complimenti
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joseph
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lunedì 19 maggio 2008
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straordinario
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Portare sullo schermo il docu-romanzo di Saviano era impresa quasi impossibile. Garrone prova ad estrapolarne cinque storie lasciando da parte casalesi, scissionisti e clan Di Lauro per concentrarsi sulle persone che del clan portano avanti la facciata legale, chi ne vive all'ombra o semplicemente scugnizzi che sognano di farne parte. Il risultato è eccezionale. Dimenticate i vari Il Camorrista o Il Padrino, Gomorra è un film diverso ed unico nel suo genere. Un gangster-movie senza i gangster. Difficile dire quale delle cinque storie sia la più riuscita perchè il film raggiunge vette altissime. Grazie ad un suono mai così reale, grazie ad una regia che ha il coraggio di prendersi i suoi tempi, di indugiare sui volti di un cast d'attori formidabile.
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Portare sullo schermo il docu-romanzo di Saviano era impresa quasi impossibile. Garrone prova ad estrapolarne cinque storie lasciando da parte casalesi, scissionisti e clan Di Lauro per concentrarsi sulle persone che del clan portano avanti la facciata legale, chi ne vive all'ombra o semplicemente scugnizzi che sognano di farne parte. Il risultato è eccezionale. Dimenticate i vari Il Camorrista o Il Padrino, Gomorra è un film diverso ed unico nel suo genere. Un gangster-movie senza i gangster. Difficile dire quale delle cinque storie sia la più riuscita perchè il film raggiunge vette altissime. Grazie ad un suono mai così reale, grazie ad una regia che ha il coraggio di prendersi i suoi tempi, di indugiare sui volti di un cast d'attori formidabile. Servillo, Cantalupo, un fenomenale Gianfelice Imparato più una schiera di ragazzini presi direttamente sul luogo, formano un cast tanto eterogeneo quanto straordinario nel rendere con spaventosa veridicità ognuno le sfaccettature del proprio personaggio. Dovendo scegliere dico che il segmento migliore è quello che vede protagonista il piccolo Totò, ragazzino che sogna di far parte del clan ed il cui sogno lo porterà verso un'inevitabile perdita dell'innocenza. Magistrale a tal proposito il dialogo tra i due ragazzi separati da ragioni di clan che si proclamano amici-nemici perchè, nonostante siamo cresciuti insieme, forse capiterà che io dovrò ucciderti o tu dovrai farlo con me. Film eccezionale, in corsa più che mai per una Palma d'oro che all'Italia manca dai tempi di Nanni Moretti. Da Moretti a Garrone, il meglio del cinema italiano.
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