Gomorra |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra.
continua»
Drammatico,
durata 135 min.
- Italia 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 16 maggio 2008.
MYMONETRO
Gomorra
valutazione media:
4,02
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lo sgomento di un figlio di questa terradi Vincenzo Di GennaroFeedback: 0 |
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sabato 17 maggio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ancora, quasi con una fanciullesca ingenuità, cerco di guardare alla mia terra come fosse ancora quella immortalata da Pitloo e da Gigante, la Campania fertile, la pausa dagli affanni dei romani, un luogo talmente sublime da convincere anche i più scettici di un disegno superiore. Non riesco a convincermi che la realtà in cui viviamo non sia una visione distorta, generata da un incubo o da una mostruosa allucinazione. Come abbiamo potuto? Come abbiamo osato tacere mentre la nostra terra veniva violentata, le nostre radici avvelenate, le nostre tradizioni calpestate dalla prepotenza di un mondo malato, che non sa più dove nascondere gli scarti del proprio benessere. Scarti di cui si vergogna a tal punto da rinnegarli, relegandoli in una periferia degradata di cui non vuole più sentir parlare. Ed eccoli i figli di quest' enorme discarica, vittime del peccato originale commesso dai propri genitori, incolpevoli burattini nelle mani di mercenari senza scrupoli, di vermi disposti ad avvelenare i propri fratelli per la brama di ricchezze vane e di potere evanescente. E' questa la terra che Garrone racconta, ritratta nella sua essenza degradata e immorale, attraverso occhi disillusi dei ragazzini di Scampia; profondamente consapevoli della tremenda verità: che un riscatto non ci sarà mai. Immagini crude che fedelmente riproducono il clima che le pagine del best seller di Saviano ci trasmettono con tanto realismo, un realismo quasi raccapricciante che ci fa provare un gran senso di compassione nei confronti dei protagonisti delle vicende raccontate. Storie di vinti, di uomini rassegnati a un destino ineluttabile, come quello emblematico del sarto Pasquale, dotato di grande talento e nonostante ciò destinato a non affermarsi mai, in quanto vittima del sistema che lo sfrutta svendendo la sua grande perizia in cambio di un pugno di mosche. Il sistema, quella che tanti ancora sono soliti chiamare camorra, non è altro che uno stato di natura anarchico in cui a prevalere è il più forte, che schiaccia i deboli e gli emaginati per alimentare la propria influenza e il proprio profitto. Lo sgomento nasce proprio dal fatto che questa organizzazione non ha regole, non ha una sua stabilità, lascia che al suo interno si creino scissioni e guerre fratricide che contribuiscono ancor di più a straziare e a logorare una realtà che vede come unica via d' uscita la droga. Chi può dire se mai potrà essere perdonato l' orrore, lo scempio che è stato commesso nei confronti della nostra terra e degli uomini che da essa sono generati; se mai potrà riaccendersi in noi una speranza che ci dia la forza di ricominciare e rimeditare insieme il nostro futuro.
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