Titolo originale | Milyang |
Anno | 2007 |
Genere | Commedia |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Lee Chang-dong |
Attori | Song Kang-ho, Jung-yeop Seon, Jeon Do-yeon, Yeong-jin Jo, Mi-kyung Kim (II) . |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 marzo 2011
Shin-ae, in seguito alla morte del marito, va a vivere nel paese natale del defunto coniuge. La sua vita non sarà facile. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
CONSIGLIATO NÌ
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In seguito alla morte del marito in un incidente stradale, Shin-ae e il figlio Jun vanno a vivere nel sud della Corea, a Myriang che è la città natale del defunto marito. Malgrado compia numerosi sforzi per adattarsi a un ambiente a lei estraneo non ottiene risultati positivi. Apre una scuola di piano e cerca di fare amicizia con i vicini, ma nulla sembra funzionare secondo le sue intenzioni.
Lee Chang Dong è il regista di uno dei più interessanti e toccanti film coreani di inizio millennio, il pluripremiato (anche a Venezia) Oasis. Questa volta però le sue ambizioni sembrano essere andate oltre le sue possibilità espressive. Abilissimo a narrare complessi rapporti a due, decide di allargare il proprio sguardo fino al punto di assumere una dimensione romanzesca che non gli è congeniale. Ne nasce un film sovradimensionato nella durata, che neanche i pur ottimi attori riescono a sostenere. Con un messaggio (il proprio benessere deve essere trovato dentro se stessi e non grazie a un luogo piacevole in cui vivere) che rischia di rimanere un po' troppo 'segreto' per il pubblico.
C’è in Secret sunshine la stessa densità di situazioni estreme di Oasis, al limite della sopportabilità, immesse nel procedere consueto di un tempo qualsiasi in un luogo qualsiasi. Perfino la scena centrale, tremenda, è ripresa senza crescendo di tensione, un campo lungo ne accentua il tono dimesso, la protagonista, che scivola appena sul greto del fiume mentre è ripresa di spalle e tra poco vedrà [...] Vai alla recensione »
THE South Korean director Lee Chang-dong occupies a unique, somewhat contradictory position in his country’s film scene. As the first filmmaker to serve as South Korean minister of culture (from 2003 to 2004) and a longtime advocate of the quota system that obliges his nation’s theaters to show a minimum number of local films, he has played a central role in the resurgence of Korean cinema.
Mancando in concorso film cinesi (My Blueberry Nights è solo diretto da Wong Kar-wai), il Festival di Cannes ha l'area estremorientale affidata ai due film coreani. Dopo quello di Kim Ki-duk, si è visto, ieri, Secret Sunshine (Segreto splender del sole) di Lee Chang-Dong. È la storia d'una giovane (Do-Yeon Jeon) che, morto il marito, si stabilisce col figlioletto in una cittadina.