Anno | 2007 |
Genere | Commedia |
Regia di | Carlo Vanzina |
Attori | Massimo Ghini, Martina Stella, Anna Falchi, Maurizio Mattioli, Matteo Branciamore Roberto Marchetti, Edoardo Pesce. |
Tag | Da vedere 2007 |
MYmonetro | 3,08 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 gennaio 2010
La storia del locale "culto" dei giovani degli anni '60.
CONSIGLIATO SÌ
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Correva l'anno 1965, la guerra era ormai alle spalle e i giovani italiani imitavano i favolosi quattro di Liverpool suonando nelle cantine di casa e improvvisando look che i genitori non mancavano di definire carnevaleschi. Ogni grande città d'Europa aveva il suo locale, luogo di raduno di una nuova generazione di consumatori, desiderosa di consacrare in un rito collettivo la passione per la musica rock e pop. Così, quando in Italia si diffuse l'annuncio dell'imminente apertura del "Piper" a Roma, parteciparvi divenne questione di vita o di morte.
Il film tv di Carlo Vanzina, racconta i giorni immediatamente precedenti all'inaugurazione dello storico club di via Tagliamento attraverso un gruppo di personaggi di varia estrazione sociale, le cui vite si incrociano e si annodano, forse per una notte, forse per il futuro.
C'è Massimo Ghini, giornalista comunista e squattrinato che ha preso a modello il Mastroianni de La Dolce Vita ma è stato trasferito dalla politica alla cronaca perché la sua inchiesta sul tabacco dava fastidio al governo. C'è Martina Stella, studentessa veneziana che mente alla madre e scappa a Roma per sfondare come cantante, occhieggiando poco velatamente a Patty Pravo. C'è Matteo Branciamore (I Cesaroni) nei panni del chitarrista capellone Mario, figlio di un "tassinaro" romano (Maurizio Mattioli) irrimediabilmente "matusa". E poi c'è Anna Falchi, aspirante attricetta maggiorata, responsabile di un accento finto romagnolo che lascia francamente perplessi. Non manca nemmeno Carol Alt, nei panni di una nobile anticonformista, cui tutti si appellano per avere i biglietti d'entrata al Piper. Lei non esita a scomodare Enrico Lucherini (permettendo così un omaggio degli autori all'uomo che ancora oggi, anche per questo stesso prodotto tv, regge e governa l'ufficio stampa che porta il suo nome) ma, se sarà il caso, telefonerà pure ad Andreotti.
Volti televisivi, vecchi e nuovi, per un ibrido per definizione -il film tv- che annovera nel cast tecnico anche validi elementi del nostro cinema (Zamarion alla fotografia, per esempio).
Introdotto da una bella sigla dalla grafica anni Sessanta, il primo tempo di Piper scorre piacevolissimo e brillante, sulle note di "Quelli della mia età" e "Ma che colpa abbiamo noi". Vanzina pare divertirsi ancora e sempre a raccontare la sua Roma, gli incidenti in spider di chi si ferma a guardare le ragazze in minigonna, le zuppierone di cacio e pepe. Dopo i recenti racconti in chiave drammatica del nostro passato, ecco illustrato anche il lato frivolo, ma non per questo meno autentico, degli anni del cosiddetto boom.
Scivola, invece, il secondo tempo, interamente e frettolosamente occupato a raccogliere i semi narrativi piantati nella prima parte. Il regista-burattinaio riprende i suoi fili e li porta tutti, nessuno escluso, all'ingresso del "Piper", al punto che Roma sembra il più piccolo dei paesi. Di vero c'è quella mescolanza di principesse e fruttaroli, onorevoli e sciampiste, che ben fotografa la città eterna e aggiunge sale alla commedia. Non riesce, invece, la ricerca -che pur si sente- di una sottile amarezza di fondo, quella delle delusioni e delle disillusioni di un'epoca, quella di Risi e Pietrangeli, che rimangono un modello inarrivabile.
Scritto da Carlo, ed Enrico Vanzina e Cesare Frugoni, e diretto da Carlo Vanzina, il fim TV"Piper"(2007(che ricorda- l'inaugirazione dello stroico locale"PIper"a Roma nel 1965, si muove certo in modo abbastanza convenzionale tra quanto e' noto(avversione della trafizione a"Beatles"trasposti in italian style, paura del"nuovo"sul piano del comportamento [...] Vai alla recensione »
Carlo e Enrico Vanzina con la collaborazione di Cesare Frugoi (2oo7)avevano raccontato una storia anni 1960(precisamente 1965) poi ripresa in una miniserie a puntate, diretta da Francesco Vicario , "Piper", que cuenta la historia de un local muy fmaoso a la epoca de musica ye ye, "beats"y todo lo que se conocia en Europa(pero en Espana era proibida de la dictadura de Francisco [...] Vai alla recensione »