Attrici

Marcelline è un'attrice quarantenne alle prese con storie d'amore catastrofiche, crisi esistenziali ed una madre esuberante. L'occasione per mettere ordine nella sua vita sembra arrivarle dall'interpretazione del personaggio di Natalia Petrovna nella piéce di Turgenev "Un mese in campagna". Anche l'amato teatro, e gli strani individui che lo popolano, però, si riveleranno fonte di frustrazioni ed ossessioni per l'insicura Marcelline.
Valeria Bruni Tedeschi, dopo il felice esordio dietro la macchina da presa in E' più facile per un cammello... ritorna alla regia per esplorare il mondo femminile, per raccontare, in un viaggio surreale fra isteria e normalità, piccoli momenti di una vita qualsiasi, forse proprio la sua. Marcelline/ Valeria è una donna imprigionata in un labirinto di attese e rifiuti. Schiacciata da una femminilità in cerca di conferme è spinta a porgere il seno verso chiunque possa essere nutrito, sia esso un lattante o un mascalzone, in un'ingenua ricerca dell'identità che diventa urlo silenzioso accolto solo dalle schizofreniche proiezioni della sua mente. Mentre tutto intorno un'orchestrina swing sembra dare il ritmo, un ritmo che lei non può sostenere.
Allora il teatro, luogo di maschere e finzione, diventa il lettino dello psicanalista dove far emergere le paure, dove ritrovare, proprio dietro un travestimento, la sua essenza. Forse.
Valeria Bruni Tedeschi firmando il suo secondo lungometraggio aveva sicuramente in mente un progetto ambizioso. Progetto, purtroppo, riuscito solo in parte. E' evidente che in fase di realizzazione qualcosa è andato storto o più semplicemente che non sia riuscita ad estrinsecare la forma originaria della sua idea. Ci sono troppi sottintesi, situazioni trascurate che rendono poco fluida la narrazione e fanno percepire l'assenza di un non ben definito quid che avrebbe capovolto la situazione. Inoltre, non aiuta l'eccessivo manierismo che fa perdere genuinità ad un'opera che, come già affermato, ha degli spunti interessanti ed è tutt'altro che banale. La Bruni Tedeschi attrice, però, ci mette l'anima è indubbio. Si concede generosa, si lascia plasmare dalla sua Marcelline fino a portarla con sé dietro la macchina da presa, con il suo respiro ansioso, con quella fragilità che si perdona ad un'attrice, ma che diventa limite per una regista. 