Titolo originale | Casa de Areia |
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Brasile |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Andrucha Waddington |
Attori | Fernanda Torres, Fernanda Montenegro, Ruy Guerra, Seu Jorge, Luiz Melodia, Enrique Diaz Stênio Garcia, Emiliano Queiroz, Joâo Acaiabe, Camilla Facundes. |
Tag | Da vedere 2005 |
Distribuzione | MYMOVIESLIVE! |
MYmonetro | 3,45 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 settembre 2012
Una ragazza giovane cerca di trovare la felicità tra la povertà del Brasile nel 1910. Al Box Office Usa The House of Sand ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 323 mila dollari e 31,4 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il film brasiliano Casa de Areia del regista Andrucha Waddington (2005, La casa di sabbia), girato nella regione costiera dello stato di Maranhão in Brasile, ritrae un paesaggio desolato di dune e mare; un luogo assolutamente metamorfico, instabile, insulare quasi nella sua conformazione: una striscia di sabbia ora lambita ora circondata dall'acqua che muta ad ogni vento. I personaggi, intrappolati metaforicamente da quel luogo circolare, su quella striscia di terra: ovvero la vita come un'isola. Si susseguono tre generazioni di madre e figlia, trascinate così fra le correnti e i movimenti costanti della sabbia lungo una storia in perenne trasformazione geomorfologica.
Sulla piccola striscia di sabbia Aurea e la madre Maria vivono quasi in assoluta solitudine; solo rare incursioni da parte di qualcuno dal villaggio vicino. Aurea è incinta e vorrebbe fuggire da quell'isolamento, ma tutto il racconto si sviluppa attorno a questa attesa e all'impossibilità di andarsene; metaforicamente l'impossibilità per l'uomo di sfuggire al proprio destino (la solitudine esistenziale). Il luogo, come tutte le isole al cinema d'altronde, ha chiari risvolti simbolici. Così il racconto finisce con l'avvolgersi su se stesso, non avanzando realmente ma sostituendo una generazione con un'altra in uno scorrere fluido che confonde le carte: Aurea sembra ripercorrere la storia della madre, e la figlia che nascerà sembra rivivere la vita della madre e della nonna, quasi fossero la stessa persona.
Le condizioni meteorologiche colte da una fotografia particolarmente saturata - il vento sulle dune, il mare che continuamente ritaglia strisce di sabbia - scandiscono le stagioni della vita: se i personaggi seguono le trasformazioni dello spazio, lo spazio si trasforma a sua volta al ritmo delle loro vite. Casa de areia è infatti un film-paesaggio. Il cerchio di sabbia su cui è costruita la piccola capanna, a ridosso di una duna, subirà continui mutamenti - ora attaccato da un lembo alla terra (peninsula), ora completamente insula; ma nessuno riuscirà mai a lasciare quel luogo isolato da tutto, in cui si riflette al tempo stesso l'interezza del cosmo, e che contiene le stagioni della vita nella bellezza del loro fluire. L'insularità dell'esistenza. Un po' come il finale durissimo ma anche dal respiro epico di Solaris (1972, Tarkovskij): un cerchio di terra, un'isola, persa nell'infinito del mare e nell'infinito del cosmo che rispecchia la terribile solitudine dell'uomo.
La saga di Áurea saga inizia nel 1910, quando, nel perseguire un sogno mai realizzato, arriva in una roulotte in un labirinto di sabbia nel Maranhão, a nord del Brasile. Suo marito, Vasco, crede che questa terra sia prosperosa e lei è condannata a vivere in questo luogo sterile, avendo come unica compagnia femminile sua madre, Dona Maria. Incinta e insoddisfatta del suo destino, Áurea cerca di tutto per trovare una via d'uscita. Ma a poco a poco, il tempo continua a trasformare questa storia piena di profonde emozioni, che vanno dalla disperazione alla realizzazione. Trascorre 59 anni come una partenza imminente. All'inizio Áurea è ostacolata da Vasco ed è costretta a vivere in una casa in cima ad una duna, finché un giorno, accanto a sua madre, vede la morte del marito, sepolto dalla sua stessa follia. Con un misto di dolore e sollievo, crede di essere libera. Ma la verità è che il suo futuro è nelle mani proprio del destino. Abbandonata nel deserto con la figlia, Dona Maria va alla ricerca di un piccolo insediamento originariamente fondato da schiavi in fuga. Qui incontra Massu e Chico. Massu diventa un compagno importante per le due donne, insegnando loro come commerciare beni per il cibo. Incinta, Aurea si aggrappa nella speranza di partire Chico, l'unico uomo in grado di andare e venire come gli pare... Nasce una bambina, chiamata anche lei Maria. Passano nove anni e Dona Maria è la prima a capire che forse esiste un senso in questo luogo estremo. Ma Áurea rimane ostinata, in attesa solo che sua figlia cresca per affrontare il viaggio. La possibilità di realizzare il suo più grande desiderio prende vita ancora una volta con il ritorno del venditore di sale. Proprio quando tutto sembra pronto per la partenza, Massu sorprende tutti ostacolando la loro partenza. Disperata, Aurea attraversa le pianure sabbiose dopo Chico. Invece di trovare lui, incontra il tenente Luiz, una giovane guida che porta un gruppo di scienziati alla ricerca l'eclissi solare totale nella regione. In un passaggio emotivo è in grado di salvare i suoi sentimenti, ritrovare il sesso e le è così data la possibilità di riavviare la sua vita. Tuttavia, ancora una volta, circostanze al di fuori la sua volontà fanno sì che ancora una volta Áurea rimanga sulle pianure sabbiose. Accanto a Massu scopre che lei fa parte del luogo, dopo tutto.
"Questo è un posto per nessuno" sono queste le prime parole di Aurea,donna incinta costretta a trasferirsi nel deserto alla ricerca delle lagune,insieme a sua madre Maria e ad un altro gruppo di persone,dalla follia del marito Vasco. Siamo nel 1910 nello stato del Maranhao in Brasile,e l'incontro con della gente del posto fa precipitare la situazione tanto che saranno costretti [...] Vai alla recensione »
In questo film la musica è profondamente rispettata. (Viviamo in un mondo dove la stessa subisce un abuso continuo) L'unica mancanza che una delle protagoniste sente è proprio quella della musica. (Immaginare un mondo senza). Il film è di una bellezza fotografica impressionante (Sveglio fino alle due di notte, nonostante il sonno).
Buon film, soprattutto per l'ambientazione e le inquadrature. Buona anche l'interpretazione delle protagoniste. Forse un po' eccessiva la durata e le pause...
Forse perché coinvolge tre generazioni di madri e figlie sopravvissute in un remoto angolo del nord del Brasile tra il 1910 e il 1969, l’ignaro spettatore che assiste a The house of sand potrebbe pensare che la sceneggiatura di Elena Soarez sia basata su eventi storici. Invece Soarez (insieme alla regista Andrucha Waddington e al produttore Luiz Carlos) ha tirato fuori una storia tesa e incredibilmente [...] Vai alla recensione »
Perdues dans les dunes du nord du Brésil, trois générations de femmes vont lutter contre les forces de la nature, et surtout contre le sable qui, inéluctablement, envahit leurs maisons. Avec le temps, elles comprendront qu’il a aussi forgé leur destin. A l’image de son titre, le troisième long métrage du brésilien Andrucha Waddington, est une touche de poésie fébrile et fragile qui s’inscrit dans [...] Vai alla recensione »
La maison de sable vaut surtout pour son décor : l'immense désert de sable. Un cadre photogénique et expressif, capable de suggérer en un même élan fascination et oppression. On en regretterait presque la présence humaine, d'autant que le scénario d'Andrucha Waddington manque d'équilibre et gère maladroitement les ellipses. Da L’Express2 marzo 2007
Plus littéraire que cinématographique, le film trouve pourtant son rythme et sa force grâce au travail du chef opérateur Ricardo Della Rosa et à la présence imposante de deux belles actrices, vraiment mère et fille dans la vie, Fernanda Montenegro (Central do Brasil) et Fernanda Torres (Gemeas). Da Premiere
C'est une drôle d'histoire. Celle d'une jeune femme, enceinte, qui se retrouve, après avoir suivi son mari dans une folle expédition, perdue dans un désert de sable au bout du monde, avec sa mère, et sans aucun moyen de regagner la civilisation. Commencé au début du XXe siècle, La Maison de sable s'écrit comme la saga de trois générations de femmes, seules, qui à force d'attendre, finissent par prendre [...] Vai alla recensione »