Neverland - Un sogno per la vita

Premetto che la scelta di assegnare il massimo voto è del tutto soggettiva poichè il film, in fin dei conti, non è un capolavoro del cinema e dubito che entrerà negli annuali. Ma questo mi fa sorgere un dubbio: perchè un film che non merita tante lodi sotto l'aspetto tecnico riesce ad emozionare e rimanere vivo nella memoria di una ragazzo come me che con il passare degli anni ha smarrito la via che porta "all'isola che non c'è"? Se un film viene ricordato, nel bene o nel male, qualcosa l'ha trasmessa, in questo caso le emozioni provate sono del tutto positive. E' la storia del famoso autore teatrale James Matthew Barrie (Johnny Depp)  conosciuto perlopiù ai posteri per aver creato il personaggio ormai leggendario di Peter Pan che tanto ha fatto sognare i bambini e i grandi di tutti i tempi. Infatti la storia del bambino che non voleva crescere andrà sempre di moda, è la metafora della nostra esistenza, un misto di paura e speranza, felicità e lutto, incertezza e sicurezza, sogno e realtà. Nessuno, prima e dopo di lui, è riuscito a far sognare miliardi di persone con una storia che all'apparenza può risultare semplice e quasi banale come quella dell'eterno bambino. Ma l'immagine infantile che fuoriesce ad una prima occhiata cela all'interno ben altro, qualcosa che può essere letta e interpretata sotto infinite sfaccettature, ed ognuna di esse ha il proprio perchè. La sceneggiatura del film, adattata sulla base della commedia "The who was Peter Pan" di Allan Knee, ci descrive la figura di questo strano scrittore che dopo un periodo deludente sotto l'aspetto lavorativo e familiare decide di dare una svolta alla sua vita. L'ispirazione per fare ciò gli viene data da Sylvia Davies (Kate Winslet) e dai suoi quattro figli rimasti orfani. Proprio per cercare di far tornare a sorridere uno dei fratelli, Peter (Freddie Highmore), che aveva maggiormente sofferto per la scomparsa del padre, James partorisce la storia dell'eterno bambino, che senza dubbio, è presente in ognuno di noi. La si può ritrovare nella figura di Barrie che in cuor suo sa di nascondere l'eterno bambino che ama giocare nel parco, in quella del piccolo Peter che ormai ha smesso di sognare e sorridere come dovrebbe fare chiunque alla sua età, ma anche nella madre Sylvia che vive per rendere felici i figli e che dentro cova il rancore di dover avere sulle spalle tutte le responsabilità. Sarebbe stato troppo facile per lei credere nelle fate in quel mondo grigio e difficile, per questo James, almeno nel sogno, le ha regalato tutto ciò. E non lo ha regalato solo a lei, lo ha tramandato di padre in figlio a tutti noi. Una lode in merito alla stupenda colonna sonora è d'obbligo, vincitrice appunto del premio Oscar nella sua categoria. Un grazie al regista Marc Forster che ci ha riproposto questa magica storia sotto un'altro punto di vista, grazie a James Barrie per averci regalato questo capolavoro della letteratura, grazie a Johnny per l'ennesima ottima interpretazione in un cast che comunque ha svolto un buon lavoro nel complesso, e grazie a te, eterno bambino Peter Pan che continui a farci sorridere e credere nelle fate in questo mondo che ha dimenticato l'importanza e la forza dell'immaginazione.