maredentro4ever & never
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mercoledì 6 giugno 2007
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mare dentro...nn ho parole..
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MARE DENTRO!!!!!un film ke fa troppo ridere...appunto al cinema tt piangevano e noi, io e le mie amiche, nn abbiamo fatto altro ke ridere...nn è colpa nostra!!!!pensavamo a come si scriveve UUUUULLLLIA!!senza la q...cmq oltre a commentare il film io vorrei commentare anke in ke classe di merda sn finita...sn tt degli stronzi\e..nn si salva nessuno...ci parlano dietro e poi invece di parlarci francamente in faccia, ci nascondono tt e poi noi lo scopriamo se x sbaglio leggiamo il loro blog...parlo della IOTA e della sua fedele compagna( vatti a fare i baffi)...io ci ho provato a entrare nel loro gruppo, però a sto puntoi loro nn mi vogliono:bene,VENDETTA SIA!!!!!!!alle prossima puntata....
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7410marco
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mercoledì 16 maggio 2007
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la vita e' un diritto non un obbligo
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Film carino.. gioca sul commuovere, impressionare, sentimentalismo, significato della vita.. fatto bene perche' e' un tema difficile..
ma forza troppo sull'aspetto..e poi cmq e' un rifacimento di un vecchio film come scrive il grande cirus.. voto 6.3 se vi piace il genere guardate scent of woman.. altro rifacimento di film vecchi.
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peznueve
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mercoledì 25 aprile 2007
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bellissimo
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un film che parla di una storia vera. fa riflettere sull'opportunità di tutelare chi vuole morire degniamente.spero che possa essere di impulso per una legge per l'eutanasia.
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giuse
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martedì 23 gennaio 2007
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dentro il cuore di ramon....
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...senza uscirne più!
Mai desiderato la morte di qualcuno prima di questo film.
Da divulgare nelle scuole...
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vittorio
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venerdì 24 novembre 2006
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il film più bello degli ultimi 10 anni
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Mare dentro è un'opera d'arte, la perfezione cinematografica. La storia, i dialoghi, la sceneggiatura, le interpretazioni degli attori e la fotografia sono dei capolavori assoluti.
Commovente, profondo, un film che ti inchioda sulla sedia dall'inizio alla fine. Se non lo avete ancora visto, correte a noleggiarlo!!
FANTASTICO!!
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luca1987
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lunedì 17 luglio 2006
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un successo nascosto
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Un film di commozione intensa, un film di riflessione e scelta, un film profondo quello di Amenabar che si discosta nettamente da un più surreale "The Others". Il giovane Javier è tetraplegico, costretto a letto, a una vita ("se così si può chiamare la sua" dirà egli stesso) di limiti e impedimenti pur circondato dal commovente affetto dei suoi cari. Chiede solo una cosa, morire per non soffrire, morire per una vita nell'aldilà sicuramente migliore di questa, morire per togliere il disturbo alla propria famiglia. Un film non sull'eutanasia ma con l'eutanasia, un film che si scontra duramente con gli ambienti cattolici ma riesce a raggiungere ugualmente il suo scopo, quello di raccontare la vita di un uomo inerme, incapace di poter rivolgere alla realtà una qualsiasi protesta fisica diversa dalla resa.
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Un film di commozione intensa, un film di riflessione e scelta, un film profondo quello di Amenabar che si discosta nettamente da un più surreale "The Others". Il giovane Javier è tetraplegico, costretto a letto, a una vita ("se così si può chiamare la sua" dirà egli stesso) di limiti e impedimenti pur circondato dal commovente affetto dei suoi cari. Chiede solo una cosa, morire per non soffrire, morire per una vita nell'aldilà sicuramente migliore di questa, morire per togliere il disturbo alla propria famiglia. Un film non sull'eutanasia ma con l'eutanasia, un film che si scontra duramente con gli ambienti cattolici ma riesce a raggiungere ugualmente il suo scopo, quello di raccontare la vita di un uomo inerme, incapace di poter rivolgere alla realtà una qualsiasi protesta fisica diversa dalla resa. Nonostante le premure e le richiesta della famiglia e degli ambienti ecclesiastici del suo paese, Javier decide di farla finita, di dimostrare a tutti che la forza di volontà di un uomo moralmente e psicologicamente distrutto va oltre i frivoli rigori di una moralità puramente religiosa ma che sorvola su un qualcosa che è più nascosto, più invisibile, il desiderio. E il desiderio di Javier è di abbandonare il proprio involucro fisico e di trascorrere l'eternità sotto forma di anima, lontano da un letto che lo bloccava da 20 anni. Come si può allora rifiutare di credere alle motivazioni di quel tetraplegico, di affondare la libertà di vivere e di morire di un uomo, di rifugiarsi nella parola di dio solo per non sentire le dure richieste del proprio cuore. Il film di Amenabar convince e convincono anche le interpretazioni di Bardem e Duenas....Profondo
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noodles
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venerdì 21 aprile 2006
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bellissimo,toccante,vero.
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Questo ,signori, è un grande film!Sì,lo so...Sembra una di quelle classiche frasi fatte che moltissimi esprimono subito dopo aver assistito ad una pellicola che li ha scossi sul serio,ma in questo caso non riesco a trovare un altro aggettivo adatto a sottolineare la caratura del film del bravo e giovane Amenàbar.La prova recitativa di Bardem è assolutamente superlativa;per tutto il film lo si vede costretto in quel letto,ed è veramente dura convincersi che egli non sia realmente tetraplegico.
Il regista ,secondo me,ha il merito di non lasciar cadere mai i toni nella più tipica delle trappole che minacciano spesso i film che trattano storie di persone con problemi così grandi (non dimentichiamo che è tratto dalla vera storia di Ramòn Sampedro),cioè quella di esagerare nei sentimentalismi,sfiorando appena (o a volte tralasciando del tutto.
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Questo ,signori, è un grande film!Sì,lo so...Sembra una di quelle classiche frasi fatte che moltissimi esprimono subito dopo aver assistito ad una pellicola che li ha scossi sul serio,ma in questo caso non riesco a trovare un altro aggettivo adatto a sottolineare la caratura del film del bravo e giovane Amenàbar.La prova recitativa di Bardem è assolutamente superlativa;per tutto il film lo si vede costretto in quel letto,ed è veramente dura convincersi che egli non sia realmente tetraplegico.
Il regista ,secondo me,ha il merito di non lasciar cadere mai i toni nella più tipica delle trappole che minacciano spesso i film che trattano storie di persone con problemi così grandi (non dimentichiamo che è tratto dalla vera storia di Ramòn Sampedro),cioè quella di esagerare nei sentimentalismi,sfiorando appena (o a volte tralasciando del tutto..) le reali sensazioni che protagonista e parenti avrebbero nella realtà di tutti i giorni,nella vita vera.Tutti gli attori recitano in modo sublime,tanto da farci dimenticare di assistere ad una messa in scena ma,al contrario, di vivere davvero insieme a Ramòn,di essere accolti per davvero nella vita di tutti i giorni della sua famiglia che lo assiste ogni giorno e nella vita di Ramòn stesso.Le musiche sono straordinarie e il "Nessun dorma" che accompagna il "volo immaginario" di Ramòn sul suggestivo paesaggio della Galizia è assolutamente da pelle d'oca.La scena finale poi è di una sobria-crudezza talmente tangibile,che anche chi non è facilmente impressionabile,qui è sottoposto ad una prova di resistenza estenuante.Sicuramente un film che una volta visto non si scorda più,sicuramente un film che scuote le coscienze e che non può essere accusato di eccessivo sentimentalismo,perchè sempre usato in modo poetico e delicato,mai rimarcato eccessivamente nè dal regista nè dagli interpreti.Voto:10
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cirus
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venerdì 10 marzo 2006
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di chi è la mia vita?
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Profondamente toccante e sconvolgente, ma troppo e inutilmente infarcito di sentimenti: rivisitazione di "Di chi è la mia vità?" di 25 anni prima, meno appariscente ma molto più ben fatto.
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alex
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giovedì 20 ottobre 2005
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mare morto
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L' interpretazione di Bardem salva un film abbastanza superficiale e scontato nel suo svolgersi. Molte immagini che vorrebbero essere poetiche finiscono per risultare grossolane (una per tutte:il suo volo fantastico oltre la finestrra che fa tanto superman!). Il film ha vinto l' oscar come miglior film straniero e cio' è un' ulteriore dimostrazione del basso valore culturale raggiunto da questo premio negli anni.
Non entusiasmante, ma meglio LE INVASIONI BARBARICHE.
[+] aaaaaaaalex caro
(di andrea)
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gianpaolo
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giovedì 20 ottobre 2005
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alejandro amenàbar
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Notevole la maestrìa con la quale il talentuoso regista cileno ha saputo gestire un argomento così delicato,....riuscendo con estrema lucidità ad eludere la trappola della retorica insita nel soggetto, inducendo alla riflessione piuttosto che alle facili lacrime.
Le consuete situazioni strappalacrime tipiche dei melò, sono qui sostituite dal funereo ed a tratti sarcastico atteggiamento del protagonista Javier-Bardem, autore di una efficace performance.
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