ggalletti
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giovedì 28 luglio 2005
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lezione di aretoricità
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Mi concentro solo su una battuta all'interno di un film che andrebbe sezionato e studiato fotogramma per fotogramma.
La battuta riguarda il concetto di "dignità": come renderlo? Ramon Sampedro nomina più volte la "dignità del vivere", ma non approfondisce più di tanto (retoricamente) il suo significato e il senso che assume in quel particolare contesto. Amenàbar risolve la questione della definizione della dignità in una battuta. Ricostruiamola: Ramon ha appena portato a compimento il suo progetto, una sua lettera viene recapitata a colei che, avendo difeso legalmente le volontà del protagonista, condivide con lui la sorte di una malattia degenerativa. Nella penultima scena la lettera le viene recapitata su una terrazza sul mare, che lei guarda con l'aria rilassata dell'ingenua beatitudine.
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Mi concentro solo su una battuta all'interno di un film che andrebbe sezionato e studiato fotogramma per fotogramma.
La battuta riguarda il concetto di "dignità": come renderlo? Ramon Sampedro nomina più volte la "dignità del vivere", ma non approfondisce più di tanto (retoricamente) il suo significato e il senso che assume in quel particolare contesto. Amenàbar risolve la questione della definizione della dignità in una battuta. Ricostruiamola: Ramon ha appena portato a compimento il suo progetto, una sua lettera viene recapitata a colei che, avendo difeso legalmente le volontà del protagonista, condivide con lui la sorte di una malattia degenerativa. Nella penultima scena la lettera le viene recapitata su una terrazza sul mare, che lei guarda con l'aria rilassata dell'ingenua beatitudine. In quel contesto le viene consegnata la busta: "è di Ramòn" le dicono. E con un sorriso in cui c'è tutto il senso del film, l'ex avvocatessa risponde: "Ramòn chi?"
Se qualcuno riuscisse trovare un modo più efficace per definire il concetto di "dignità del vivere", senza scadere nella retorica, me lo faccia sapere.
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nella 58
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venerdì 24 giugno 2005
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mare dentro
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semplicemente straordinario
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marco
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lunedì 4 aprile 2005
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mélo nichilista
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Mélo nichilista che corteggia la morte, galleggiandoci sopra. Amenàbar dirige con la solita astuzia toccando tutta la tastiera sentimentale e abusando dei primissimi piani. Ma tra planate kitsch, fantasticherie strappalacrime e figure di contorno piuttosto improbabili, il regista di origine cilena riesce ad azzeccare, di tanto in tanto, tonalità funebri realmente disturbanti. Notevole, anche se caricaturale, la prova di Bardem.
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anj.lo
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giovedì 24 marzo 2005
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meraviglioso
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FORSE 5 STELLE SONO TROPPO POCHE PER QUESTO FILM. E' 1 CAPOLAVORO CHE NON SI DIMENTICA. GRANDIOSO!!!
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dany
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giovedì 10 marzo 2005
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un film ke non può lasciare indifferente
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Un film ke consiglio a tutti, non può non piacere!
Fa capire a tutti "il nostro piccolo volo" ke facciamo nella vita, noi siamo tutto un mondo, ma nel mondo, forse a volte ci sentiamo di troppo, siamo speciali, e forse, x questo dovremmo decidere noi della nostra vita, di cosa farne, sempre mettendo in conto dignità e amore x l'esistenza.
L'interpretazione di Jevier Berdam è favolosa, si capisce ke è un'attore soltanto quando si alza dal letto quando si immagina di volare verso il suo mare, il suo amato mare, ke tanto ha amato, ma lo ha distrutto.
Quidni un bel 10 e lode per "Mare dentro".
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golden easy
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mercoledì 2 marzo 2005
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solo 5 * perchè non ce ne sono più
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Il tema dell'eutanasia trattato in questo film in modo diretto, non può essere discussa in poche righe...e poi nessuno, dico Nessuno, può dire se Ramòn avesse ragione o torto. Ogni sorta di giudizio potrebbe svanire nella superficialità di chi può anche correre, oltre che sognare di raggiungere la persona amata sorvolando montagne, fiumi o oceani. Ho visto i 4 film di Amenabar; vedendo il primo, Tesis, ho detto ai miei amici: "questo regista sarà il Kubrick dei miei figli!". Ne ho avuto conferma vedendo gli altri.
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mago71
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mercoledì 23 febbraio 2005
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superiore
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Un film mai banale che ti lascia esterefatto e ti regala emozioni importanti.
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colbachio
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domenica 13 febbraio 2005
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un regista genuino o abile mestierante?
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per capire se é genuinità o consumata abilità, analizzerei attentamente alcuni dettagli del film: equilibrio, o sono elementi forzati,
arte, o sono effetti suggeriti dal mestiere?
E' evidente che il regista coinvolge fortemente gli spettatori. Ancor più quelli che capiscono bene la lingua spagnola, ed il dialetto di Galizia.
Un vecchio (il padre) sorgendo dal nulla,(non parla quasi mai), all'improvviso puo' uscire con una frase (ben chiara e in rilievo) : ...peggio di un figlio che muore, un figlio che vuol morire...
che frase! che grande verità; fa pensare.....! crea consensi.
-ancora, una ragazza,innocentemente ignorante, interrompe il fraseggio erudito dell'ex marinaio ora anche poeta filosofo, spiegando lei che l'amore é semplicità e basta.
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per capire se é genuinità o consumata abilità, analizzerei attentamente alcuni dettagli del film: equilibrio, o sono elementi forzati,
arte, o sono effetti suggeriti dal mestiere?
E' evidente che il regista coinvolge fortemente gli spettatori. Ancor più quelli che capiscono bene la lingua spagnola, ed il dialetto di Galizia.
Un vecchio (il padre) sorgendo dal nulla,(non parla quasi mai), all'improvviso puo' uscire con una frase (ben chiara e in rilievo) : ...peggio di un figlio che muore, un figlio che vuol morire...
che frase! che grande verità; fa pensare.....! crea consensi.
-ancora, una ragazza,innocentemente ignorante, interrompe il fraseggio erudito dell'ex marinaio ora anche poeta filosofo, spiegando lei che l'amore é semplicità e basta...
che bello per il pubblico, sono tutti totalmente d'accordo.....
-ancora, il prete sconfitto prima dal paraplegico che conosce anche bene la storia (gesuiti, crociate etc.), poi demolito completamente dalla cognata che -timidamente ma fermamente (ottima attrice)- lo manda a quel paese per aver osato mettere in dubbio l'amore della famiglia povera ma unita, un principio ed un sentimento scontati, su cui si puo' giocare ad occhi chiusi..
Il pubblico é completamente schierato dalla parte
degli umili,a questo punto mi sembra che tutti gli spettatori tirino un sospiro di gioia nel vedere il povero cura ed il suo valletto forzatamente ridicolizzato nel suo va e vieni per la scala dell'angusta dimora, strapazzati in quella maniera,
Come al tempo degli indiani cattivi, che assediavano il forte, e poi arrivava la cavalleria preceduta da una tromba, e i bambini nelle sale gridavano di gioia...
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e poi ancora :cosa ti insegnano a scuola...
al nipote che non capisce quello che invece tutti gli spettatori capiscono, li rendiamo felici, questi spettatori...
e il pianto disperato nella notte,
"perché, perché "(riferendosi alla donna che l'ha tradito) e a qualcuno vengono in mente sentimenti e dolori vissuti...
- e ancora altre frasi, e situazioni, messe là al momento giusto,forzate o no ?, che suscitano reazioni scontate, e sono riuscite a a far piangere, ridere, hanno fatto indignare... discutere...
senza contare la polemica sull'eutanasia, che é il tema principale del film...
All'uscita della sala tutti d'accordo : che magnifico!
Il giorno dopo qualcuno ci ha pensato su.
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[+] dietrologia, dove dietro = sedere
(di helterskelter65)
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valentina 82
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sabato 27 novembre 2004
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semplicemente meraviglioso
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Questo film mi ha colpito molto soprattutto per la capacità del regista di raccontare un tema così difficile e triste riuscendovi a inserire anche immagini scherzose (esempio quando lui - insensibile a qualsiasi stimolo - dice a lei - impossibilitata a muoversi - di andare a grattargli una gamba!) che forse rendono ancora di più la drammaticità della situzione...consiglio a tutti di vederlo!
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anonimo
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giovedì 25 novembre 2004
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semplicemente stupendo
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come si fa a dire che questo film sia superficisle?tratta il tema dell'eutanasia in ogni suo aspetto rendendo questo film appassionante e commovente. io ho pianto tantissimo e mi sono immedesimata moltissimo i questa storia che parla di amore, sofferenza, amicizia e anche gioia e felicità e inoltre c'è anche un pizzico di umorismo.. bravissimi gli attori..dal primo all'ultimo.all'inizio non mi isirava e invece ora credo sia in cima alla classifica dei miei preferiti. GUARDATELO!
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