Anno | 2003 |
Genere | Sentimentale |
Produzione | Spagna, Gran Bretagna, Italia |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Vicente Aranda |
Attori | Paz Vega, Leonardo Sbaraglia, Antonio Dechent, Joan Crosas, Jay Benedict . |
Uscita | venerdì 10 giugno 2005 |
MYmonetro | 2,02 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 aprile 2019
Una modernizzazione dalla storia originale che esplora le vicende personali di Carmen, una donna turbata. Basata sul lavoro dello scrittore francese Prosper Merimee.
CONSIGLIATO NÌ
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Il settantottenne regista spagnolo Vicente Aranda non demorde. È il sesso il suo centro di gravità permanente. Privo della sfacciataggine di Tinto Brass, che mostra tutto ciò che è possibile mostrare del corpo di una donna insultando il pubblico inconsapevole, irridendone il voyerismo, che in realtà è soprattutto un suo problema. Al contrario, Aranda si aggrappa ipocritamente ai classici ed essendo spagnolo ridisegna la vicenda di Carmen, la sola Carmen conosciuta come simulacro di passioni proibite, di trasgressione, di tradimenti, tramandataci da Prosper Mérimée e musicata stupendamente da Bizet. La sua Carmen è snella come una velina, aggressiva come una commessa della Standa, bella come una valletta, ma priva del tutto della carnalità tragica di Carmen, prodigiosa creatura suscitatrice di passioni proibite, simbolo di gioia e dolore, artefice di una vicenda paradigmatica sull'amore che conduce alla perdizione.
Aranda racconta con dignitoso e gelido mestiere ciò che Mérimée ha scritto, utilizzando un escamotage narrativo, rubato a "Madame Bovary" di Vincente Minnelli: Mérimée è l'io narrante ed anche uno dei personaggi della vicenda. Della musica fiammeggiante di Bizet neppure una nota.
In due interminabili ore la vicenda non ha alcun trasalimento, si trascina in un clima letargico e la pur bella Paz Vega, dal volto curiosamente anoressico, mostra ogni centimetro del suo corpo con trionfante banalità, privandoci del mistero che si cela dietro a quel poco che ogni donna sa come valorizzare. È il supermercato degli accoppiamenti, un convegno sulla convenzionalità del rapporto amoroso. Quì l'inerte don José è solo un soldatino infoiato, non un uomo travolto dalla passione. E senza la musica di Bizet Carmen è desiderabile come una foto da camionisti. Resta la correttezza dell'ambientazione ottocentesca. E la noia.
Dietro questo vehicle per la bella Paz Vega, scoperta in Lucia y ei sexo, non c’è niente a che vedere con la celebre opera di Bizet. Gli autori infatti hanno scelto di rifarsi fedelmente alla novella che aveva ispirato il compositore e i suoi librettisti Meilhac e Halevy. La Carmen di Prosper Mérimée è una novella magistrale, immersa in una Spagna sensuale e violenta, quasi ipnotica.
Vicente Aranda, il regista di Per amare Carmen, ha nel sesso il suo il suo centro di gravità permanente, ma si tratta di una visione non tradizionale, talvolta eccentrica, come in Amantes, lodato oltre i suoi meriti, celebre per la sequenza del fazzoletto. Questa sua versione di Carmen è all'apparenza fedele al racconto di Prosper Mérimée, con la totale assenza della musica fiammeggiante di George [...] Vai alla recensione »