Anno | 2002 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Steven Shainberg |
Attori | Jeremy Davies, Maggie Gyllenhaal, James Spader, Ezra Buzzington . |
MYmonetro | 2,64 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 giugno 2019
Tra una segretaria autolesionista e un avvocato solitario e maniaco nasce un rapporto servo/padrone e vittima/carnefice che ha in serbo più di una sorpresa. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, Al Box Office Usa Secretary ha incassato 4 milioni di dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Vincitore al Sundance Film Festival 2002 di un premio speciale della giuria per l'originalità, Secretary ha per "eroina" una segretaria/dattilografa appena dimessa da una clinica psichiatrica dopo un tentativo di suicidio. Piuttosto bruttina trova impiego in uno studio legale dove viene strapazzata, anche fisicamente, da un odioso avvocato con tendenze sadomaso. Tra l'uomo e la donna si instaura un perverso rapporto di carnefice-vittima al quale quest'ultima si abbandona sempre più compiaciuta ricercando meticolosamente le punizioni che il primo gli infligge con sempre crescente ferocia fisica e sessuale. Il gelido avvocato, vinto dal senso di colpa, ricorrerà infine al classico gesto riparatore.
Commedia insolita, briosa e paradossale ha stregato la critica americana anche per aver sdrammatizzato un tema "tabu" e di eccezionale attualità: il mobbing e la persecuzione sui luoghi di lavoro.
Era uno dei migliori film in concorso a Locarno 2002 Secretary di Steven Shainberg, uno che ha fatto gli studi a Yale e ha deciso di dedicarsi alla regia cinematografica vedendoVelluto blu (ma si è guardato attentamente anche il primo Soderbergh). Come nel film di David Lynch, anche qui c'è un rapporto sadomasochistico; però il tono è piuttosto quello della commedia sentimentale, benchè di un tipo alquanto insolito.
All'uscita da un istituto psichiatrico Lee (Maggie Gyllenhaal), afflitta da manie autodistruttive, trova impiego come segretaria presso l'avvocato Grey (James Spader), che sembra un tipo controllatissimo invece è intorcinato almento quanto lei. Tanto che al primo errore - una bazzecola in un verbale - aggredisce l'impiegata con una violenza che la lascia esterrefatta. Fare un film sul mobbing aziendale o sulle prevaricazioni in ufficio, però, è l'ultima delle intenzioni di Shainberg.
Pian piano, tra i due s'instaura una dialettica servo-padrone che pare soddisfarli pienamente entrambi. All'inizio, per errori di dattilografia nella corrispondenza Lee riceve sculacciate; poi impara a gestire il lavoro quotidiano con le manette di cuoio ai polsi e diventa espertissima nel creare "incidenti" (gocce di caffè versate addosso al principale, vermi nella corrispondenza) che le assicurino le agognate punizioni. Quando, all' improvviso, il legale si ritrare dai giochetti erotici provando sensi di colpa, la povera Biancaneve moltiplica gli sbagli; ma è licenziata. La verità è che sta sbocciando l'amore vero. Le botte si trasformano in carezze; segue finale edificante con tanto di matrimonio e villetta in periferia; anche se, per fortuna (ne andava del sense of humour del film), non incompatibile con catene e pratiche sadomaso assortite.
Tratto dal racconto omonimo di Mary Gaitskill, Secretary ribalta con brio paradossale un argomento tradizionalmente drammatico, spezzando una lancia a favore delle pulsioni sessuali meno conformiste, purchè esercitate tra adulti consenzienti. La protagonista femminile è spiritosa; James Spader (altra eredità del cinema soderberghiano) si sforza di esserlo altrettanto, ma gigioneggia troppo.
Da La Repubblica, 05 aprile 2003
SECRETARY disponibile in DVD o BluRay |
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Come si può scrivere una recensione come quella pubblicata per prima? Il film, questo in particolare, può piacere o con piacere, ma chi l'ha scritta o non ha visto il film o non ha capito nulla. Penso più probabilmente alla prima ipotesi. Intanto non c'è nessun "matrimonio riparatore". Il matrimonio è solo la conclusione di un amore, per quanto strano e a limite un po' perverso, tra i protagonisti, [...] Vai alla recensione »
Il film sviluppa la storia di una segreteria affetta da turbe psichiche alle prese con il suo datore di lavoro anch'egli profondamente disturbato. La pellicola può essere interpretata in più modi: oltre alla classica visione lineare, personalmente trovo che il film può essere inteso come un viaggio mentale all'interno della coscienza della protagonista.
Disquisendo sui generis, è senza dubbio una commedia nera: plot originale (menzione peraltro riconosciutagli anche al Sundance, dove il presidente di giuria di turno John Waters ha tirato fuori dal cilindro un premio ad hoc per celebrare degnamente la strabordante originalità dello script peraltro di un'opera prima...), una regia, quella dell'esordiente Steven Shainberg, dalla (mica tanto) velata propension [...] Vai alla recensione »
E' difficile stabilire se questo film sia bello o brutto, nel vederlo suscita la curiosità di vedere come si evolve la relazione sadomasochista tra la timida e autolesionista segretaria e il suo capo. E' come quando ci si trova di fronte ad una cosa che a prima vista ci fa ribrezzo, ma per qualche strana ragione ne siamo attratti.
Film che affronta tematiche un pò delicate e perverse in maniera leggera ed ironica. Un buon prodotto, molto brava Maggie Gyllenhaal.
Storia d'amore grottesca e divertente che gioca le carte del sadomasochismo e della satira dei rapporti lavorativi. Molto brava Maggie Gyllenhaal.
Non pensavo che la buona Maggie potesse arrivare a questi livelli di sensualità, mi ha sorpreso. Il film ,dopo un inizio "normale" propina trovate incredibili piene di super pervesione. Documenti fatti raccogliere nella spazzatura,schiaffoni sul sedere,cavalcate con tanto di sella,telefonate per imporre cosa mangiare, etc. Insomma un avvocato e una segretaria abbastanza disturbati [...] Vai alla recensione »
Bellissima la tua recensione. Mette in parole la bellezza di questo piccolo capolavoro. Grazie.
L'opera in questione ha per sottotesto esplicito il rapporto di potere, l'avvocato è un fantozzi sadico e dominatore con la segretaria, ma pavido e terrorizzato dalla moglie, personaggio che resta sospeso e non risolto, ma credo fondamentale.
Forse può piacere agli amanti del sadomaso, personalmente non mi è per nulla piaciuto. Non è una commedia, non è drammatico, non è praticamente niente, nemmeno sensuale. Vivamente sconsigliato.
James Spader, già visto (Mi pare) in "Sesso, bugie evideotape", e la Gyllenhall si cimentano in questo film. Dove la giovane permette di giocare col suo corpo. Che pure aveva subito un incidente di una certa importanza, come non fossero sufficienti gli anni vissuti in una casa di cura. Il corpo, ecco, vistos econdo varie dimensioni. Siamo, sembra, dalle parti di Cronenberg: del resto, se si dice del [...] Vai alla recensione »
Lo strano rapporto che viene a crearsi tra l'avvocato James Spader e la squilibrata entusiasta nuova segretaria Maggie Gyllenhaal fa decollare questa commedia, atipica, che sa porre in termini simpatici (emozionali e non troppo comici) il sadomasochismo, i problemi con il sesso, la difficoltà di rimettersi in carreggiata, le manie, la definizione di rapporto sentimentale.
«Felicità è... un sadico che incontra un masochista». Lee (Gyllenhall), è una masochista di quelle toste, ci dà giù con lamette e teiere bollenti. Finché non viene assunta come segretaria da un avvocato un po’ bizzarro (Spader), che alleva piante tropicali in ufficio e le rivela il mondo dello sparking: a ogni errore di battitura, la punisce con sonore sculacciate, che diventano presto lo sport preferito [...] Vai alla recensione »
A fare da apripista è stato quel sublime esperto di perversioni, non solo cinematografiche, chiamato John Waters: l'anno scorso, come presidente della giuria al Sundance Festival, ha inventato un apposito premio, quello del film con il soggetto più bizzarro, e lo ha assegnato al giovane regista Steven Shainberg. Da allora Secretary è diventato un successo di nicchia nell'immenso mercato americano: [...] Vai alla recensione »
Era uno dei migliori film in concorso a Locarno 2002 Secretary di Steven Shainberg, uno che ha fatto gli studi a Yale e ha deciso di dedicarsi alla regia cinematografica vedendoVelluto blu (ma si è guardato attentamente anche il primo Soderbergh). Come nel film di David Lynch, anche qui c'è un rapporto sadomasochistico; però il tono è piuttosto quello della commedia sentimentale, benchè di un tipo [...] Vai alla recensione »
Una commedia sentimentale intrisa d'anticonformismo: si tratta di Secretary di Steven Shainberg, un film tratto da un racconto breve di Mary Gaitskill che si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria al Sundance Festival 2002 in virtù dell'originalità della sceneggiatura. Gran parte del merito, oltre alla bravura dei due interpreti principali – la sorprendente Maggie Gyllenhaal ed un James Spader all'ennesi [...] Vai alla recensione »