luigiluke
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sabato 6 aprile 2024
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2,5 stella, ma facciamo 3
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Film discreto, girato bene, con poche pause e una sceneggiatura di Cassavetes abbastanza convincente, anche se costringe lo spettatore a empatizzare troppo con il protagonista (un tafficante di cocaina al soldo del cartello di Medellin). Quello che non funziona, oltre a qualche eccesso narrativo che mal si concilia con la natura biografica del racconto, è la prova degli attori. Depp troppo spesso sembra un pesce fuor d'acqua, la Cruz inaugura il suo stie recitativo fitto di scatti isterici che prosegue tuttora, Liotta è monocorde come in troppe altre sue interpretazioni.
Nel complesso si lacia vedere e lasciava ben presagire sul futuro registico di Ted Demme, nipote di Jonathan, curiosamente morto l'anno dopo a causa di un infarto da cui è stato colpiato durante una gara amatoriale di basket dopo aver assunto cocaina.
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Film discreto, girato bene, con poche pause e una sceneggiatura di Cassavetes abbastanza convincente, anche se costringe lo spettatore a empatizzare troppo con il protagonista (un tafficante di cocaina al soldo del cartello di Medellin). Quello che non funziona, oltre a qualche eccesso narrativo che mal si concilia con la natura biografica del racconto, è la prova degli attori. Depp troppo spesso sembra un pesce fuor d'acqua, la Cruz inaugura il suo stie recitativo fitto di scatti isterici che prosegue tuttora, Liotta è monocorde come in troppe altre sue interpretazioni.
Nel complesso si lacia vedere e lasciava ben presagire sul futuro registico di Ted Demme, nipote di Jonathan, curiosamente morto l'anno dopo a causa di un infarto da cui è stato colpiato durante una gara amatoriale di basket dopo aver assunto cocaina.
Le stelle sarebbero 2,5 ma le portiamo a 3 anche per premiare l'ottimo accompagnamento musicale.
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luca scialo
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giovedì 27 gennaio 2022
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ascesa e caduta di george jung
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Ascesa e caduta di George Jung, passato tra gli anni 70 e 80 dall'essere un semplice spacciatore di marijuana a un punto di riferimento del narcotraffico americano. Entrerà anche in contatto con Pablo Escobar. Jung subirà una serie di tradimenti, finendo spesso in carcere. Ma lui riserverà il più grande tradimento alla cosa che tiene di più: sua figlia: la fiducia di sua figlia. Johnny Depp in una delle sue migliori interpretazioni senza trucco e parrucco. Bravo ad esaltare il personaggio nei momenti di apice ma anche a renderlo scoraggiato quando madre, amici e moglie gli voltano le spalle. Toccante il finale dell'incontro immaginato di George con l'amata figlia, ma anche il discorso di commiato al padre oramai morente.
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emanuele 1968
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martedì 9 marzo 2021
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incredibile
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Visto ieri su iris, un cast stellare, una storia incredibile, non sapevano piu dove mettere i soldi.
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fabio 3121
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sabato 6 marzo 2021
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l''americano george e la cocaina negli anni ''70
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il film è ispirato alla storia vera e davvero incredibile di Jorge Jung interpretato da Johnny Depp. Alla fine degli anni '60 il giovane George giunge con un amico in California e inizia a spacciare marijuana sulle spiagge. Dopo un primo arresto, all'uscita dal carcere, agli inizi degli anni '70 l'"Americano" George si mette a trafficare cocaina dal Messico agli Stati Uniti avvalendosi della fidanzata hostess che trasportava la droga nelle sue valigie sui voli di linea. Morta la fidanzata per un cancro, conosciuta in Colombia ad una festa Mirtha (Penelope Cruz) la sposa e ingrandisce il suo piano di spaccio di cocaina addirittura avendo contatti con il cartello di Medellin e con Pablo Escobar.
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il film è ispirato alla storia vera e davvero incredibile di Jorge Jung interpretato da Johnny Depp. Alla fine degli anni '60 il giovane George giunge con un amico in California e inizia a spacciare marijuana sulle spiagge. Dopo un primo arresto, all'uscita dal carcere, agli inizi degli anni '70 l'"Americano" George si mette a trafficare cocaina dal Messico agli Stati Uniti avvalendosi della fidanzata hostess che trasportava la droga nelle sue valigie sui voli di linea. Morta la fidanzata per un cancro, conosciuta in Colombia ad una festa Mirtha (Penelope Cruz) la sposa e ingrandisce il suo piano di spaccio di cocaina addirittura avendo contatti con il cartello di Medellin e con Pablo Escobar. Durante la sua festa di compleanno George verrà arrestato e condannato a 60 anni di carcere. La prima parte del film è frenetica e scorre velocemente avendo i tratti più di una commedia e nonostante i tanti personaggi e locations si segue bene grazie anche alla voce fuori campo del protagonista principale. La seconda parte della pellicola ha un ritmo decisamente più lento e si sofferma più sulle vicende familiari (rapporto di George con i genitori, con la moglie e la piccola figlia Kristina) e sui rimorsi di un uomo che dopo una giovinezza fatta di feste, donne, viaggi e soldi con la pala, si ritrova vecchio e solo in carcere senza il benchè minimo affetto familiare. La sceneggiatura è ricca di episodi, qualcuno un pò troppo romanzato, ma tutto sommato risulta discreta. Buona la scenografia e soprattutto la fotografia e i costumi degli anni '70. Un cast di attori poco conosciuti sono abbastanza sufficienti, per Penelope Cruz e Ray Liotta ruoli marginali, ottima la performance di Johnny Depp. Voto: 7/10.
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seancobb
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mercoledì 9 dicembre 2015
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intenso come pochi film
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Film intenso, passionale, coinvolgente, ricco di emozioni, con un finale commovente, sicuramente il miglior lavoro di Ted Demme. Fortemente sottovalutato a mio parere veramente unico.
Mi ha tenuto incollato allo schermo per due ore e sarei voluto rimanerci altre tre, straordinariamente scorrevole e allo stesso tempo lacerante, un tuffo nel mondo del narcotraffico, un mondo già ben noto per film come (scarface,carlito’sway,trainspotting) ma qui con un ritmo, delle atmosfere e un ironia totalmente nuovi e indimenticabili.
Una sceneggiatura azzeccatissima , interpretazione di Johnny depp emozionante, penelope cruz straordinariamente bella mai più come qui, forse il miglior film di genere secondo solo a Scarface.
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Film intenso, passionale, coinvolgente, ricco di emozioni, con un finale commovente, sicuramente il miglior lavoro di Ted Demme. Fortemente sottovalutato a mio parere veramente unico.
Mi ha tenuto incollato allo schermo per due ore e sarei voluto rimanerci altre tre, straordinariamente scorrevole e allo stesso tempo lacerante, un tuffo nel mondo del narcotraffico, un mondo già ben noto per film come (scarface,carlito’sway,trainspotting) ma qui con un ritmo, delle atmosfere e un ironia totalmente nuovi e indimenticabili.
Una sceneggiatura azzeccatissima , interpretazione di Johnny depp emozionante, penelope cruz straordinariamente bella mai più come qui, forse il miglior film di genere secondo solo a Scarface. Da menzionare anche un corposo Ray Liotta nella parte di un padre che pur in disaccordo con le scelte del figlio lo ama profondamente.
La vera storia di George Jung, uno dei maggiori trafficanti di cocaina degli stati uniti negli anni '70, estremamente felice ed estremente amara allo stesso tempo.. Talmente vera che esalta e tormenta lo spettatore stesso tirandolo prepotentemente dentro questo paradiso infernale, di amori, ricchezze, tradimenti, lutti, gioie e dolori.
Infine il volto di un uomo solo, profondamente segnato.. che dalla vita ha preso troppo e adesso non possiede più nulla.. eccetto l’immagine della sua bambina, il suo “cuore”.. un immagine che lentamente svanisce lasciando un profondo senso di vuoto e insensatezza.
“lo ammetto ho avuto una buona dose di momenti intensi , nel corso della mia vita ho lasciato brandelli di cuore qui e la, e ormai non me ne rimasto abbastanza per tenermi in vita, ma mi sforzo di sorridere, ormai non trovo più cavalli bianchi o belle donne alla mia porta.”
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aristoteles
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martedì 29 settembre 2015
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george "cocaina" jung
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Effettivamente,come ho letto nella recensione,il finale fa alzare la media del film.
Fa quasi tenerezza il protagonista nonostante la sua scelta di delinquere a più non posso.
Infatti qui ,a differenza di altri contesti familiari tipo quelli del "Padrino" o di "Quei Bravi Ragazzi" per intenderci ,la famiglia di Jung è povera ma onesta.
Pertanto il punto fondamentale è proprio quello delle scelte e conseguenze.
Ne vale la pena ?????? Visto il tutto credo proprio di no.
A parte la storia vera,la pellicola scorre velocemente ed è abbastanza frizzante nonostante il tema super inflazionato del criminale che tocca l'apice della gloria e poi affonda.
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Effettivamente,come ho letto nella recensione,il finale fa alzare la media del film.
Fa quasi tenerezza il protagonista nonostante la sua scelta di delinquere a più non posso.
Infatti qui ,a differenza di altri contesti familiari tipo quelli del "Padrino" o di "Quei Bravi Ragazzi" per intenderci ,la famiglia di Jung è povera ma onesta.
Pertanto il punto fondamentale è proprio quello delle scelte e conseguenze.
Ne vale la pena ?????? Visto il tutto credo proprio di no.
A parte la storia vera,la pellicola scorre velocemente ed è abbastanza frizzante nonostante il tema super inflazionato del criminale che tocca l'apice della gloria e poi affonda.
Insomma è fatto bene ma non stupisce.
Depp è stratosferico, ma non è una novità ,come Ray Liotta che interpreta il padre.
Da Vedere.
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kondor17
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mercoledì 18 marzo 2015
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una vita avventurosa
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Ho rivisto ieri questo film che, all'epoca, non mi aveva entusiasmato. Devo invece ricredermi: ha ritmo, bellissima musica e soprattutto narra, senza enfatizzare o esagerare, la vita avventurosa di George "Boston" Jung, uno dei più importanti narcotrafficanti di erba, prima, e di cocaina,poi, a cavallo degli anni 70 - 80. Trasferitosi ventenne col fido Tuna (penosamente tradotto in Tonno - è come tradurre il nome Dick...) in una baracca sulla costa californiana, George scopre che la vita non è solo stenti e lavoro duro ma anche fumo e belle donne. Un amico gli dà poi una dritta sulle potenzialità enormi che la diffusione della cannabis avrebbe nella "vergine" East Coast, da cui George proviene.
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Ho rivisto ieri questo film che, all'epoca, non mi aveva entusiasmato. Devo invece ricredermi: ha ritmo, bellissima musica e soprattutto narra, senza enfatizzare o esagerare, la vita avventurosa di George "Boston" Jung, uno dei più importanti narcotrafficanti di erba, prima, e di cocaina,poi, a cavallo degli anni 70 - 80. Trasferitosi ventenne col fido Tuna (penosamente tradotto in Tonno - è come tradurre il nome Dick...) in una baracca sulla costa californiana, George scopre che la vita non è solo stenti e lavoro duro ma anche fumo e belle donne. Un amico gli dà poi una dritta sulle potenzialità enormi che la diffusione della cannabis avrebbe nella "vergine" East Coast, da cui George proviene. Inizia quindi il commercio da parte sua dell'erba proveniente dalle isole Fiji che, grazie alla collaborazione di un amico, noto spacciatore bostoniano, ben presto assume proporzioni pantagrueliche. Poi venne la coca, l'incontro con Pablo Escobar, il capo del caftello colombiano, di cui divenne ben presto il pupillo per la calma e l'imperturbabilità ed un accumulo di un capitale praticamente inestimabile. Poi il matrimonio, la nascita della figlia Kristina, e un susseguirsi di alti e bassi sino alla definitiva incarcerazione, che ha avuto fine - resta in libertà vigilata - nell'agosto dello scorso anno.
Una nota: non appena visto il film, la figlia, commossa dallo stato psicofisico, lo andò a trovare in carcere.
Film importante, ben diretto e splendidamente interpretato. Voto 8
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fabio1957
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venerdì 27 febbraio 2015
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valido
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I film che raccontano storie vere e personaggi realmente esistiti, sono difficili da realizzare.Si rischia sempre di romanzare le storie e enfatizzare le interpretazioni, che risultano affettate e lontane dal vero.In questo film ci sono passaggi che danno questa sensazione,anche se l'opera è nel complesso valida.Uno sguardo sul mondo che gravita intorno alla cocaina è istruttivo ,oltre che interessante. I meccanismi dello smercio sono intriganti e suggestivi oltre che inquietanti.Poco rilevante la partecipazione di Penelope Cruz.
Da vedere.
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activesnake
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martedì 19 febbraio 2013
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i soldi non fanno la felicità
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Anche se di poco esempio per i giovani d'oggi considero questo film ottimo
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stefano94
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mercoledì 26 dicembre 2012
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non va giudicato troppo in fretta
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Storia vera di "Boston" George, famoso spacciatore di marijuana negli anni '70, uno dei principali responsabili del boom della cocaina degli anni '80. Dentro e fuori dal carcere, la morte della moglie, il litigio con la madre, il suo secondo matrimonio (fallito). Film che ha diviso critica e pubblico (strettamente giovanile). Il film presenta da subito notevoli pregi, tra cui una notevole scorrevolezza della sceneggiatura (David McKenna e Nick Cassavetes), e una regia abbastanza fluida, nonostante si intoppi in alcune parti. Grande interpretazione di Johnny Depp, che dimostra sempre di più la sua versatilità in ogni genere di film.
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Storia vera di "Boston" George, famoso spacciatore di marijuana negli anni '70, uno dei principali responsabili del boom della cocaina degli anni '80. Dentro e fuori dal carcere, la morte della moglie, il litigio con la madre, il suo secondo matrimonio (fallito). Film che ha diviso critica e pubblico (strettamente giovanile). Il film presenta da subito notevoli pregi, tra cui una notevole scorrevolezza della sceneggiatura (David McKenna e Nick Cassavetes), e una regia abbastanza fluida, nonostante si intoppi in alcune parti. Grande interpretazione di Johnny Depp, che dimostra sempre di più la sua versatilità in ogni genere di film. A tratti un po' spenta l'interpretazione del bravo (in altri film) Ray Liotta, il padre di George, notevoli invece le interpretazioni femminili (le mogli di George, rispettavemente F. Potente e la carismatica P. Cruz). Degne di nota le interpretazioni degli attori secondari come J. Molla. Ma il film presenta anche i "contro": abbiamo già accennato la regia a tratti "bloccata", il che fa perdere colpi al film, nonostante recuperi nella parte finale (tuttavia di poco inferiore alla prima parte del film). Il film può essere diviso in due parti: quella della "marijuana" e quella della "cocaina". Nella prima abbiamo una più gradevole commedia con uno sfondo leggermente amaro, nella seconda (più impegnativa a livello recitativo) si passa al lato drammatico della vicenda, mirata forse più al botteghino. Il problema fondamentale è forse lo stacco improvviso tra i due generi che può spiazzare lo spettatore. Tuttavia resta un bel film, con grandi interpretazioni e sapientemente diretto. Si poteva fare di più, ma poteva essere molto peggio. Consigliato ai fan di Depp, e delle commedie drammatiche sul tema della droga.
Recensione scritta da Stefano e Roberto.
Voto Stefano = ***
Voto Roberto = ****
Voto finale = tre stelle e mezzo
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