Blow

Premesso, a me il film è piaciuto, ma non mi è sembrato così figo il personaggio di george da far si che ragazzini si firmino qui con il suo nome o inneggino allo spaccio della cocaina, mi sembra, anzi che non abbiate capito la scena finale, il ritorno in seno alla famiglia, il desiderio costante di rivedere la figlia,l'affetto della quale, impagabile, vale tutta una vita. Un mio carissimo amico è morto il 15 agosto per infarto, dovuto da una dose troppo forte di cocaina. Era un ragazzo bello e intelligente, aveva 30 anni, un bel lavoro creativo, soldi. Ora non c'è più. Ne ho conosciuti tanti di drogati, e tutto il calvario delle adolescenze passate fra comunità di recupero e tentati suicidi, furti e collassi nei parchi pubblici per dosi tagliate con il Dixan, overdosi e ricoveri in ospedali ecc... Eppure tanti giovani pensano che il mondo della droga sia figo e le ragazzine a scuola correvano dietro agli "sballoni". Così. George non è certo un'eroe, è un personaggio vero, non uno alla Corleone (niente di personale, sono affari), è una persona sensibile all'amicizia e agli affetti, per questo si fa fregare. Io non lo giustifico, non mi interessa di sua madre e suo padre, non sono una buona scusa, non ci sono scusanti per la droga, ne fanno uso soprattutto i figli di genitori deboli e permissivi. Ma mi interessa il dibattito che affligge l'uomo George, diviso fra sentimenti (personale)e sporchi traffici (affari). Qusto è il tema, ed è un buon tema, ben affrontato nel film, che forse alcuni non hanno compreso.