Titolo originale | Judging Amy |
Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | James Hayman, James Frawley, Helen Shaver, Kevin Dowling, Andrew Robinson, Alan Myerson |
Attori | Amy Brenneman, Richard T. Jones, Jessica Tuck, Marcus Giamatti, Karle Warren Tyne Daly, Jillian Armenante, Timothy Omundson, Dan Futterman, Kevin Rahm, Adrian Pasdar, Inny Clemons, Cheech Marin, Kristin Lehman, Reed Diamond, Sarah Danielle Madison, Sara Mornell, Richard Crenna, Alice Dodd, Rhyon Nicole Brown, Blake Bashoff, Dave Ruby, Kathryne Dora Brown, Katherine La Nasa, Wendy Makkena, Jimmy Bennett, Kyle Gallner. |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 luglio 2009
La serie ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 3 candidature a SAG Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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La legale d’azienda Amy Gray (Amy Brenneman) è una giovane donna divorziata, madre della piccola Lauren (Karle Warren), che lascia New York per assumere l’incarico di giudice del tribunale per i minori nella città di Hartford, nel Connecticut. Insieme ad Amy lavorano l’assistente Bruce Van Exel (Richard T. Jones) e l’anziana cancelliere Donna KozlowskiPant (Jillian Armenante). Nella vita privata, la protagonista si confronta con la madre vedova Maxine (Tyne Daly), assistente sociale per i minori; il fratello maggiore Peter (Marcus Giamatti), sposato con Gillian (Jessica Tuck); il fratellino Vincent (Dan Futterman), scrittore e sognatore. Robin Gammel è il giudice Salinger. Le storie narrate nel serial si basano su fatti realmente affrontati dalla madre della Brenneman, Frederica, una delle prime donne giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti; la figlia, oltre che a esserne l’interprete e l’ideatrice (in quest’ultima veste con Bill D’Elia), firma la serie da produttore esecutivo insieme a Barbara Hall, Joseph Stern e Connie Tavel. Tra le vicende più ricorrenti affrontate dal giudice, sempre divisa tra il rispetto della legge e le ragioni del cuore, figurano da un lato l’adozione e l’affidamento, dall’altro violenze familiari e tentativi di stupro; ma capitano anche storie toccanti e credibili come il bambino sordomuto che non vuole essere separato dal fratello perché gli ricorda ogni sera di dare da mangiare ai pesci (“ora moriranno tutti. E quando sarà triste, chi gli terrà la mano?”), o la zitella agée che ha deciso di perdere la verginità e chiede ad Amy i consigli per un’esperienza “memorabile”. Il giudice Amy affronta, più che cause legali, dubbi dell’anima, ferite aperte, questioni sociali; il più delle volte si trova a dover scegliere il meno peggio; se prima di spegnere la luce non avrà rimorsi di coscienza, sarà un giorno fortunato. È una sorta di sorella maggiore, molto più responsabile, di Ally McBeal. Tra le guest-stars di passaggio nella serie si riconoscono: Tom Welling, Marlee Matlin, Adam Brody, Rachel Wilson, Sharon Gless, Concetta Tomei, Angie Dickinson. Peter Himmelman è l’autore della colonna sonora e del tema musicale. Numerosi i premi vinti dal serial, tra i quali un Emmy Award, un Genesis Axard, un Viewers for Quality Television Award, 3 Tv Guide Awards (2 a Brenneman, uno a Daly) e 3 ASCAP Awards. Della serie hanno scritto Guia Soncini su “Il Foglio” (“è un telefilm da studiare […] riesce a non essere melenso […] Accadono miracoli: meditate, sceneggiatori italiani, meditate”) e Michele Anselmi su “Il Giornale” (“Amy incarna con dolce determinazione la qualità di un’America – problematica e onesta – che ci piace vedere al cinema. Ed è proprio la qualità cinematografica della serie, con le sue divagazioni, le sue fotografie in bianco e nero che ‘fissano’un’emozione, a fare la differenza”).
Credo che si tratti del film "Larry" (1974). Vedi un po'. Spero di esserti stata di aiuto.
Sono una pedagogista scrittrice, avrei bisogno che qualcuno mi aiutasse a trovare il titolo di un film interpretato da Tyne Daly negli anni 70. Questo film parlava dell'esperienza di un'educatrice nella rieducazione verbale di un paziente adulto, per molto tempo considerato molto più grave di quanto non fosse in realtà, e della loro relazione educativa e di aiuto.