Anno | 1995 |
Genere | Fantastico, |
Produzione | Jugoslavia, Germania |
Durata | 170 minuti |
Regia di | Emir Kusturica |
Attori | Predrag 'Miki' Manojlovic, Mirjana Jokovic, Lazar Ristovski, Slavko Stimac Bora Todorovic, Davor Dujmovic, Ernst Stötzner, Srdjan 'Zika' Todorovic, Mirjana Karanovic, Milena Pavlovic, Danilo 'Bata' Stojkovic, Dr. Nele Karajlic, Branislav Lecic, Dragan Nikolic, Erol Kadic. |
Uscita | venerdì 22 dicembre 1995 |
Tag | Da vedere 1995 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
MYmonetro | 3,82 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 gennaio 2021
Belgrado 1941. Due amici un po' patrioti e un po' delinquenti combattono i tedeschi. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Underground ha incassato 1,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Belgrado 1941 due truffatori, Marko e Blacky, riescono al contempo a procurarsi molto denaro e la fama di resistenti all'occupazione nazista. Blacky, che dopo il temerario rapimento dell'attrice Natalja, è stato catturato e torturato dai tedeschi, viene liberato da Marko e nascosto in uno scantinato insieme ad altri compagni. Verranno tenuti lì per 15 anni con l'inganno di un conflitto che non termina mai mentre all'esterno Tito ha preso il potere e se ne celebra il culto.
I sogni interferiscono con la storia. I sogni sono lo specchio più puro e l'immagine del carattere umano, vengono dall'inconscio e sono assolutamente senza tempo.
Così Kusturica su Underground. Sogno che si distingue nettamente dall'illusione falsificatrice. È tra questi due opposti che si colloca un film visionario che fin dalla sequenza del bombardamento dello zoo si fa cinema a tutto schermo grazie alla potenza di uno sguardo che è in grado di fondere l'alto e il basso, l'infimo e il sublime. Non è un caso che il regista si riservi un ruolo tanto concreto in un conflitto reale quanto simbolico per quanto riguarda il suo ruolo d'artista: il mercante d'armi. L'arma che Kusturica imbraccia è quella di un cinema che non rinuncia alla citazione (si va da Fellini a Vigo, da Ophuls a Tarkovskij e oltre) ma che si avvale anche di un'originalità di sguardo e un'abilità di scrittura che gli consente anche di affrontare una riflessione molto dura sul regime di Tito oltre che sul presente dell'epoca che gli attirò numerose contestazioni sul versante politico. Che cosa è infatti lo scantinato se non la Jugoslavia con il suo leader che tiene tutti nella penombra di un'illusoria realtà che si concluderà con il mostrare in modo lacerante la finzione su cui si è auto conservata e che finirà con lo sfociare in uno dei conflitti più atroci della storia dopo la seconda guerra mondiale. Nel fare ciò però Kusturica conserva la necessaria compassione verso un'umanità ferita e la condensa in un finale che è difficile dimenticare.
Un film che parla dell'assurdità della guerra e della faciloneria del "popolo", della rassegnazione di chi ci crede e della furbizia di chi la sta combinando. E nel caos la vita cerca di continuare nel gesto più simbolico dell'esistenza: il matrimonio. Esilarante la scena della festa di nozze animata dalla canzone "Mesecina" in cui si [...] Vai alla recensione »
“Alice nel paese delle meraviglie riscritto da Kafka, con Hyeronimus Bosch come scenografo e Francis Bacon direttore della fotografia”. Cosi' Morandini definì all’uscita Underground , il quinto lungometraggio del bosniaco Kusturica, vincitore della palma d’oro al Festival di Cannes nel 1995. Rivedendolo a distanza di diversi anni, non possono che venirmi alla mente diversi aggettivi per definire [...] Vai alla recensione »
Sarà la musica coinvolgente che dà ritmo alla pellicola, saranno gli attori un po' clowneschi ma anche le bombe che cadono su Belgrado e i nazisti non sono visti in maniera tragica ma affrontati col sorriso (che contagia lo spettatore) da Marko e Nero. Un po' briganti un po' patrioti vivono con passione le loro emozioni.
Nell'esagerazione, nel gusto per l'eccessivo risiedono virtù e vizi di questa importante pellicola di Nemanja Emir Kusturica. Se da un lato lostile registico frenetico, accompagnato dalle splendide melodie balcaniche (curate da Goran Bregović) caratterizza a pieno la mano del cineasta serbo, non lasciando un attimo di respiro allo spettatore, dall'altro l'uso massiccio [...] Vai alla recensione »
La storia, che mi sento di accostare a C’eravamo tanto amati, si svolge in tre diversi piani temporali che attraversano 3 fasi della tormentata storia balcanica del XX secolo: la seconda guerra mondiale (1941), la dittatura di Tito (1961) e la scissione dell’ex Jugoslavia (1992), infatti siamo in presenza di un triangolo amoroso: Natalija, un attrice costretta dagli occupanti nazisti a [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro di arte contemporanea, per girare i suoi film Kusturika a volte impiega anni, e questo è quello che esce. Un genio del cinema. Questo è un film che nonostante la durata non ti fa fare neanche uno sbadiglio, e poi è una cosa bellissima il fatto che non ti aspetteresti mai quello che succede dopo. Non è mai scontato.
Un capolavoro di arte contemporanea, per girare i suoi film Kusturika a volte impiega anni, e questo è quello che esce. Un genio del cinema. Questo è un film che nonostante la durata non ti fa fare neanche uno sbadiglio, e poi è una cosa bellissima il fatto che non ti aspetteresti mai quello che succede dopo. Non è mai scontato.
Difficile sbrogliare questo film... In se la trama è semplice, ma ciò che non convince di questa pellicola sono alcuni particolari, ad esempio, i protagonisti Nero e Marko nel 1941 dovrebbero avere come minimo e sottolineo minimo, trent'anni, quindi dovrebbero essere nati nel 1911, ma man mano che il film prosegue e gli anni passano i personaggi invecchiano ma non troppo, infatti [...] Vai alla recensione »
Decenni di storia jugoslava, tra guerra e pace, visti da un artista visionario al top della carriera. Molti hanno criticato lo sviluppo di una sceneggiatura che spesso rilegge semplicisticamente la storia con la "S" maiuscola privilegiando la vitalità dei personaggi, ma non c'è dubbio che dai tempi del miglior Fellini non si vedeva sullo schermo qualcosa di paragonabile.
un affresco poetico e grottesco ,ironico e drammatico sul bene e sul male ,sulla pace e sulla guerra,sull'amicizia e sul tradimento. la creatura del genio kusturica il suo capolavoro
Allegro,triste,comico,e riflessivo. La triste storia di un Paese racconata attraverso le vite di personaggi molto singolari, in bilico tra sogno e realtà. Merito a Kusturica, uno dei pochi che sa ancora fare "cinema".
Che rivincita, il vecchio cinema! Per la terza volta nel giro di un anno ci «sbatte in faccia» la tragedia dell'ex Jugoslavia. Ha cominciato Prima della pioggia, doloroso gioco a incastri del macedone Milcho Manchevski; è arrivato poi il meditato e solenne Lo sguardo di Ulisse, del greco Thèo Anghelopulos; ora tocca a un serbo di Sarajevo, l'ex enfant prodige Emir Kusturica, con Underground, inarrestabile [...] Vai alla recensione »
Non tutto convince, nel film. I ritmi narrativi sono diseguali: ora incandescenti ed esplosivi, ora ripetitivi (la storia interminabile di Marko e Natalija, per esempio). L'invenzione di ambienti e situazioni passa dal surreale al grottesco, dal sarcastico all'infernale, arrivando anche al banale (come nel caso della «duplicazione» di fatti e personaggi in un set cinematografico finalizzato all'apologia [...] Vai alla recensione »