Anno | 1983 |
Genere | Horror |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Cesare Barbetti, Gabriele Lavia, Anne Canovas, Marcello Tusco, Bob Tonelli, Adolfo Belletti Andrea Montuschi. |
Tag | Da vedere 1983 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 14 agosto 2019
Una leggenda sostiene che esistono alcuni posti con particolarità geologiche che permettono di non morire. Uno studente con velleità di romanziere cre...
CONSIGLIATO SÌ
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Una leggenda sostiene che esistono alcuni posti con particolarità geologiche che permettono di non morire. Uno studente con velleità di romanziere crede di identificare uno di questi luoghi in una località vicino a Ravenna. Qui trova un prete spretato che è sopravvissuto sì, ma sotto forma di vampiro.
ZEDER disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€22,99 | – |
Zeder di Pupi Avati è una delle migliori pellicole horror degli anni '80 con una atmosfera cupa, angosciante, claustrofobica capace di suscitare momenti di sano terrore e gelidi brividi senza necessariamente servirsi di effettoni speciali o chissà quali artefizi. Non che non vi siano presenti scene forti, anzi...ma ciò su cui punta il regista per creare paura nello spettatore è un sottile legame sociale [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo bizzarro horror rurale,come il regista ama ricordare siano definiti certi suoi film,poche settimane fa',nel cortile di Palazzo Ducale a Genova. Il simpaticissimo regista ci ha introdotto a quest'opera lasciandosi prendere la mano: non finiva più di parlare,e molti,me compreso,avrebbero voluto continuasse;quelche si dice un affabulatore.
Un altro riuscito esempio di horror nostrano firmato Pupi Avati,che sceneggia col fedele fratello Antonio e Maurizio Costanzo(mi chiedo se oggi non si faccia almeno un pò schifo ripensando al talento che aveva).Come nel precedente "La casa delle finestre che ridono",un misterioso ed oscuro enigma in un'anonima provincia che coinvolge un giovane qualunque la cui curiosità [...] Vai alla recensione »
Un improbabile horror fantascientifico di Pupi Avati del 1983, una caduta di stile rispetto a La casa dalle finestre che ridono, basato su una sceneggiatura approssimativa, scritta dallo stesso regista in collaborazione con Maurizio Costanzo, che attinge, sebbene in modo naif, ai luoghi comuni del genere zombi. L’intento degli autori era forse quello di creare una sintesi originale di thriller paranormale [...] Vai alla recensione »
non è certo il più riuscito fra i capolavori a cui il grande maestro ci ha abbituati tuttavia il film, secondo me, a tratti riesce a coinvolgere lo spettatore creandogli l'ansia giusta a soddisfare emozioni forti.il film mi sembra un po' lento , il montaggio incerto, alcuni personaggi che sembrano importanti svaniscono nel nulla. nonostante però la storia improbabile e tutto il resto, PUPI AVATI riesce [...] Vai alla recensione »
Qualcosa di paranormale si cela nei territori romagnoli. Stefano, scrittore di professione, riceve in regalo dalla moglie una vecchia macchina da scrivere che cela all'interno delle strane scritture riguardanti un cosiddetto Terreno K ed una sorta di profezia. Interessato da quanto letto, Stefano inizia delle personali indagini che lo porteranno in un vortice di misteri e macabri avvenimenti. [...] Vai alla recensione »
Pupi Avati scopiazza Argento sia nella trama, sia nell'attore protagonista (ha già recitato in Profondo Rosso) che nelle musiche (sembrano i Goblin). La trama è tipica di Argento, cioè un tale per puro caso si ritrova a indagare su un caso come se fosse un vero e si mette in dei guai pazzeschi. Mi aspettavo molto di più, io AMO "La casa dalle finestre che ridono" [...] Vai alla recensione »
Un piccolo gioello del "fantastique" italiano, purtroppo rovinato da delle musiche insopportabili di Ortolani. Sarebbe inutile aggiungere che il danno causato al film è quasi irreparabile. Per il resto che dire, vale da solo gli ultimi vent'anni di cinema horror americani. Meraviglioso Barbetti quando cice: "ho trovato Paolo Zeder"
Avati ha deciso di basarsi troppo sulle atmosfere a discapito della trama, illogica e incoerente. Va bene, è particolare il contrasto delle atmosfere ''paurose'' con la tranquillità della riviera romagnola, ma ci sono troppi dettagli e situazioni lasciate a metà. Quando lo stesso protagonista capisce che certi particolari non sono correlati ma sono solo un caso, [...] Vai alla recensione »
Mi spiace ma questo film non mi è piaciuto... personalmente trovo che non "decolli " come film... non mi dice niente e non mi ha dato nessuna emozione... è un peccato perchè a me piace molto Lavia come attore e in questo film trovo che sia sprecato.
SIAMO NEL 1983 CERTAMENTE LA TECNOLOGIA ED IL DENARO A DISPOSIZIONE PER PRODURRE UN FILM IN ITALIA E' SEMPRE STATO INFERIORE QUESTO E' A CONOSCENZA DI TUTTI.. IL FILM TUTTO SOMMATO AFFRONTA UN TEMA INQUIETANTE... MA LA PESANTEZZA DEL FILM SI FA SENTIRE.. IL PROLOGO INIZIALE E' SVOLTO IN MODO CONFUSO IL FINALE POI TOCCA UN PARADOSSO CHE IL REGISTA POTEVA EVITARSI.
davvero mediocre. Sceneggiatura che ha buchi a non finire, alcuni attori al limite dell'amatoriale, ambientazione ridicola e finale più che prevedibile. Poco da dire per un film che vale davvero poco