Il film analizza le condizioni di vita dei lavoratori africani emigrati in Francia alla metà degli anni Settanta. Il film può essere considerato un classico esempio di 'sovradeterminazione' cinematografica composto da sette sequenze che esplorano rispettivamente: le possibilità di rappresentazione cinematografica in Africa (sequenza iniziale), la dissonanza storica attraverso la dialettica tra passato e presente (la sequenza dopo i titoli di testa), un flashback ambientato alla vigilia dell'indipendenza africana (il ricevimento immaginario in giardino), le difficoltà del post-colonialismo, la ricognizione delle condizioni di vita dei lavoratori immigrati e delle azioni intraprese per trasformarle, e una sequenza finale che si chiude circolarmente ritornando alle sue premesse.