Titolo originale | Victory |
Anno | 1981 |
Genere | Guerra |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | John Huston |
Attori | Sylvester Stallone, Michael Caine, Pelé, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles, Paul van Himst, Kazimierz Deyna, Hallvar Thoresen, Mike Summerbee, Co Prins, Russell Osman, John Wark, Søren Lindsted, Kevin O'Callaghan, Max von Sydow . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 novembre 2012
L'ufficiale di un campo di prigionia nazista (von Sydow) organizza a scopo propagandistico una partita di calcio tra la nazionale tedesca e una squadra di carcerati.
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Seconda guerra mondiale. In un campo di prigionia tedesco, un gruppo di detenuti allenati da John Colby, famoso giocatore della nazionale inglese, viene sfidato da un ufficiale delle truppe naziste, il Maggiore Karl Von Steiner, a giocare una partita di calcio fra prigionieri alleati e soldati tedeschi. L'idea di una sfida sportiva fra fronti in guerra piace molto ai gerarchi nazisti, che decidono di far giocare la partita in un importante stadio della Parigi occupata e di renderla un grande evento di propaganda. Quando gli uomini interni al campo che lavorano segretamente con le forze della Resistenza francese vengono a sapere dell'evento, iniziano a pianificare, con l'aiuto della rude spia canadese Robert Hatch, un grande piano di fuga.
Anche se lo corteggia molto di frequente, il cinema non ama molto lo sport. Entrambi condividono infatti le potenzialità di un linguaggio semplice, diretto, che gioca su passioni genuine e sull'enfasi del movimento, ma è ovvio che il lavoro sedentario dell'illusione del cinema si adatta con non poche difficoltà alla competizione fisica e al sudore delle pratiche sportive. A fine carriera, John Huston rivolge invece la sua attenzione e l'esperienza di cineasta classico alla retorica sportiva per dare ulteriore ardore all'epica della grande Storia. Cercando di unire assieme la forza di una grande fuga alla John Sturges con la passione sportiva di Momenti di gloria e la carica ironica di Quella sporca ultima meta, Huston drammatizza un episodio realmente accaduto sul fronte orientale durante la Seconda guerra mondiale per raccontare la più grande vittoria della storia del Novecento: la sconfitta del nazi-fascismo. E lo spirito della vittoria è, fin dal titolo stesso, l'obiettivo della glorificazione del film di Huston, che mette in scena lo sport forse meno amato dal pubblico americano, il calcio, e una squadra internazionale piuttosto eterogenea per rendere il concetto più universale possibile. Sylvester Stallone, Michael Caine, Max Von Sydow e un insieme di stelle del calcio degli anni Sessanta e Settanta, fra cui Pelé, vengono così chiamati a ricoprire una specifica zona del campo. Caine e Von Sydow danno vita a un elegante confronto fra icone del cinema europeo, mentre Stallone con la giusta autoironia diventa un rozzo eroe della Resistenza. Sono soprattutto loro tre ad articolare il primo tempo, quello che serve a Huston per costruire un contesto storico e un'efficace atmosfera mista di cameratismo e di tensione. Una volta sviluppato l'intreccio e intessuto i vari nodi narrativi, lascia ai veri giocatori il compito di creare una tensione drammaturgica attraverso la potenza solenne dello sport. Grazie anche all'apporto delle coreografie elaborate dallo stesso Pelé e a un uso metodico del ralenti, è la plasticità delle giocate dei protagonisti a farsi vero emblema della Vittoria. Una vittoria che irrompe in campo cantando La Marsigliese, senza paura di apparire troppo ingenua o troppo romantica, perché sa che il senso della gloria è sia rivoluzionario che retorico, un po' competizione sportiva e un po' mito.
L'ufficiale di un campo di prigionia nazista (von Sydow) organizza a scopo propagandistico una partita di calcio tra la nazionale tedesca e una squadra composta da detenuti, quasi tutti autentici campioni. L'occasione è ghiotta per tentare una fuga, ma prima bisogna farsi valere sul campo. Grazie all'apporto di veri calciatori (fra i quali il mitico Pelè) e alla mano del maestro Huston, il film assume nel finale ritmi trascinanti.
FUGA PER LA VITTORIA disponibile in DVD o BluRay |
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Si tratta di un film sportivo che è giustamente entrato nella leggenda. L'ambientazione fa riferimento alla Seconda Guerra Mondiale, e il racconto inizia in uno di quei campi militari di prigionia per soldati appartenenti alle nazioni in guerra contro la Germania. (Bisogna fare attenzione a non confondere questi campi con quelli tristemente noti di concentramento).
Seconda guerra mondiale. In un campo di prigionia nazista vi sono diversi ex calciatori tra gli Alleati, che continuano ad allenarsi sotto la guida di John Colby. Riconosciuto dal Maggiore Karl von Steiner, quest'ultimo gli lancia una sfida a una partita di calcio a Parigi. Colby così seleziona la squadra facendosi aiutare dal rozzo e istintivo Robert Hatch come preparatore atletico.
Germania, seconda Guerra Mondiale. In un campo di prigionia nazista un gruppo di prigionieri delle fila degli Alleati, capitanato da un giocatore della nazionale di calcio inglese, propone ad un ufficiale tedesco di disputare una partita contro una selezione di ufficiali della Wehrmacht. L'evento, di forte risonanza mediatica, si svolgerà nella Parigi occupata.
Film che ritengo troppo sottovalutato.. Capolavoro, emozionante dall'inizio alla fine.. La partita sembra una partita vera, ricca di intensità ed emozioni.. Ti lascia incollato alla poltrona quasi fossi uno dei 50.000 allo stadio di parigi.. Emozionante, ancora quando lo guardo mi viene la lacrimuccia.. Amicizia, unità, cultura sportiva, contro l'eterno nemico nazista.
Si sa che il cinema è finzione e non realtà e che si può fare un film su fatti tragici come i campi di concentramento facendo anche sorridere come Benigni, ma fare un film su un fatto realmente accaduto con un'inverosimile invasione di campo de parte degli spettatori che cantano la marsigliese con lieto fine è troppo! Quella partita ci fu veramnte ma non come [...] Vai alla recensione »
"Fuga per la vittoria" mi sembra - e mi sembrò già quando uscì - un miscuglio tra un numero del fumetto "Guerra d'eroi" e un album di calciatori, il tutto trasposto su pellicola cinematografica dal bravo John Huston. Film scontato, retorico, enfatico, banalmente epico, facilmente patriottico e finanche nazional-popolare, però ha il grande pregio [...] Vai alla recensione »
Un film burletta, come tanti altri film americani sulla II° Guerra mondiale e sui campi di concentramento. Se i tedeschi fossero stati cosi' bamba, che bisogno c'era di fare una guerra?
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv.
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv.
Huston mette in campo vari elementi storici trattandoli con indulgenza durante la fase narrativa, la trama è compiacente fra risvolti romantici e superficiali ma poi, quella partita, probabilmente l'unica volta in cui il cinema descrive e gira le scene di una partita di calcio così bene, poi il finale eroico nel quale la passione e la dignità trionfano su una pagina di [...] Vai alla recensione »
In un campo di concentramento tedesco per prigionieri di guerra, l'ufficiale nazista Von Steiner (Max Von Sydow) riconosce nel recluso Colby (Michael Caine) un famoso giocatore di calcio inglese. Von Steiner è un accanito tifoso e non ha ancora digerito il fatto che la Nazionale tedesca non abbia mai vinto la squadra britannica. Propone, quindi, un incontro tra la squadra tedesca ed una [...] Vai alla recensione »