Titolo originale | Rabbia furiosa |
Titolo internazionale | Dogman's Rabies |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Sergio Stivaletti |
Attori | Riccardo De Filippis, Romina Mondello, Virgilio Olivari, Gianni Franco, Romuald Andrzej Klos Rosario Petix, Luis Molteni, Eleonora Gentileschi, Ottaviano Dell'Acqua, Marco Felli, Eugen Neagu, Giovanni Lombardo Radice, Michelangelo Stivaletti, Danilo Bellomo, Emanuele Marchetti, Fabio Renzi, Andrea Pieroni, Gennaro Pepe, Stefano De Santis (II), Alessandro Cunsolo, Caterina Boccardi, Antonio Tentori, Sergio Stivaletti, Paola Saulino, Antonio Lusci, Elisa De Francisci, Giulia Rosa D'Amico, Dario De Rosa. |
Uscita | giovedì 7 giugno 2018 |
Distribuzione | Apocalypsis |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,13 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 giugno 2018
Fabio, uscito di galera dopo aver scontato una pena di otto mesi, tenta di ritornare alla normalità riaprendo la sua attività. In Italia al Box Office Rabbia Furiosa - Er Canaro ha incassato 42,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Fabio ha appena scontato otto mesi di galera per un crimine che non ha commesso, al posto di Claudio, un suo amico ex pugile, un delinquente di piccolo calibro che ambisce a diventare il boss del Mandrione, quartiere della periferia di Roma. Claudio gestisce traffici vari e si occupa anche di combattimenti tra cani. Ogni volta che i suoi cani rimangono feriti, si rivolge all'amico Fabio che, clandestinamente nel retrobottega della sua toeletta per cani, si occupa di piccole operazioni chirurgiche e medicazioni. I due sono legati da una forte amicizia ai limiti dell'ambiguità. Claudio ha una personalità bipolare che lo porta a volte ad agire con estrema durezza nei confronti di Fabio, che sembra subire senza reagire, finché stanco di sopportare, decide di attuare la sua terribile vendetta.
Dopo Dogman, Rabbia furiosa è la versione di Sergio Stivaletti di quel terribile caso di cronaca nera che scosse Roma alla fine degli anni '80, conosciuto come il delitto del Canaro della Magliana.
Per il suo terzo lungometraggio, il maestro degli effetti speciali si distacca dall'horror, in cui si inscrivono i suoi due film precedenti, Maschera di cera e I tre volti del terrore, per ritornare su quella pagina sconvolgente della cronaca romana in un thriller a tinte forti. E sebbene il regista questa volta si discosti dall'horror, Rabbia Furiosa mantiene comunque la cifra del genere, riavvicinando il suo canaro ai mostri che per una vita Stivaletti ha creato per Dario Argento, Lamberto Bava e Michele Soavi.
Come Garrone, Stivaletti non vuole ricostruire la realtà dei fatti ma rielaborare il ricordo di quell'efferato delitto rimasto impresso nella memoria collettiva. A differenza di Garrone, però, Stivaletti non ambienta la sua storia nella Magliana degli anni '80 ma nel quartiere del Mandrione ai giorni nostri, che invece riserva una certa poesia della periferia. Scritto da Antonio Tentori e Antonio Lusci, Rabbia Furiosa è la storia di un canaro ideale, attuale ma anche fuori dal tempo, che Stivaletti inizia a raccontare dall'uscita dal carcere di Fabio, arrestato, anche se innocente, per colpa di Claudio. È l'amicizia squilibrata, malata, tra i due che subito colpisce. Fabio, gentile toelettatore di cani, subisce tutto ciò che Claudio gli impone, senza proferir parola. Interpretato da Riccardo De Filippis, noto per il ruolo di Scrocchiazeppi nella serie televisiva Romanzo criminale, Fabio, tuttavia, rispetto a Marcello Fonte di Dogman, mostra un maggior adattamento alla terra di nessuno dove vige la legge del più forte, provocando spesso l'ira del temibile Claudio.
L'ex pugile, interpretato da Virgilio Olivari, sorprende, invece, per una maggiore umanità rispetto al Claudio di Garrone, rappresentando un'altra versione del coatto romano di borgata legato alla delinquenza locale. Stupisce inoltre la figura della moglie del canaro, quasi assente in Dogman, che invece in Rabbia Furiosa, interpretata da Romina Mondello, apporta un'interessante ottica femminile su un mondo di uomini, degrado e violenza.
In una terra sospesa tra città e natura selvaggia, gli interessi economici regolano i rapporti umani, e l'omertà è principio fondamentale per la sopravvivenza. In questo paesaggio disumano, il regista segue l'evolversi dell'amicizia tra Fabio e Claudio come l'evolversi di quella malattia virale letale che viene chiamata, appunto, rabbia furiosa. "Si tema l'ira dei mansueti perché essi riverseranno in voi tutto ciò che hanno subito", citando il libro dell'Apocalisse, Stivaletti introduce una storia di vendetta, un racconto di riscatto sociale, morale, umano. Delirante e visionario come Dogman, Rabbia Furiosa, però si spinge oltre nell'escalation della violenza che, nella sua ultima sequenza, culmina in un macabro spettacolo, fortemente sconsigliato ai deboli di stomaco. Le note trionfali della musica classica in sottofondo accompagnano un'esasperante spettacolarizzazione dell'orrore.
Stivaletti, dunque, accentua la disumanità dei suoi personaggi che si riavvicinano quanto più possibile alle bestie, enfatizza l'onirismo nero scavando nel mondo interiore degli ultimi abbandonati anche dalla giustizia. Con inquietante lucidità e chirurgica precisione, Rabbia Furiosa racconta la nascita di un mostro in una messa in scena dell'orrore di cui l'essere umano è capace.
RABBIA FURIOSA - ER CANARO disponibile in DVD o BluRay |
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Stivaletti approfitta dello strasuccesso di "Dogman" scegliendo però la classica storia di realtà degradata nella periferia romana,in versione spiccia e coatta,alla "Romanzo Criminale"(vista anche la scelta del protagonista).Il problema è che l'intero film pare un pretesto per arrivare alla mattanza finale,indubbiamente tosta ma insufficiente.
Fabio è appena uscito da Re Bibbia quando ad aspettarlo trova Claudio, piccolo boss del Mandrione al posto del quale Fabio ha scontato la pena senza fiatare. Appena tornato a casa Claudio fa trovare all’amico il suo vecchio negozio di toelettatura per cani perfettamente ristrutturato, in cambio Fabio si occuperà di medicare gli animali da combattimento di proprietà di Claudio.
Stupisce che ci siano voluti 30 anni per mettere in scena uno degli omicidi più efferati della storia recente italiana, quello del "Canaro". E stupisce che ci abbiano pensato ben 2 produzioni nello stesso anno. Il risultato è comunque soddisfacente per entrambi, anche se all'omologo "Dogman" riconosco più azzeccata la scelta dei 2 protagonisti principali. [...] Vai alla recensione »
La trama ed il ritmo del film catturano totalmente e vanno ritrovare quel quartiere e le sue storie amare e spietate che molti ci portiamo dentro. ..
Quando si dice la coincidenza. Quindici giorni dopo Dogman, irrompe sugli schermi questo Canaro bis, che racconta l'identica storia. Aggiungendo un trucido finale da incubo, sconsigliatissimo ai deboli di stomaco. Terribile la rivalsa del mite, ma non troppo, toelettatore di cani Fabio, che si vendica dell'amico-nemico Claudio nel modo più feroce. Perfino Hannibal Lecter chiuderebbe gli occhi.