Titolo originale | I kóri |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Grecia, Italia |
Regia di | Thanos Anastopoulos |
Attori | Savina Alimani, Angelos Papadimas, Giorgos Symeonidis, Ieronymos Kaletsanos, Ornela Kapetani Theodora Tzimou. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 febbraio 2014
Una ragazza di 14 anni è costretta a crescere in fretta nella Grecia marchiata dalla recessione.
CONSIGLIATO SÌ
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Quattordicenne greca, Myrto vive sulla sua pelle le conseguenze della crisi finanziaria che ha investito la sua terra. Se la madre abita con un nuovo compagno, il padre, falegname, sembra essersi dissolto nel nulla perché impossibilitato a far fronte ai propri debiti. La giovane decide allora di vendicarsi a modo suo, rapendo Aggelos, il figlio di un collega del padre che crede colpevole della bancarotta della falegnameria.
Un'aggressività continua e soffocata permea il terzo lungometraggio di Thanos Anastopoulos, regista greco che condivide con altri colleghi della sua stessa generazione il desiderio di raccontare il disastro socio-economico del proprio Paese. Differentemente da altri titoli assimilabili, non solo riferibili all'area greca, La figlia sceglie però la mediazione tra la denuncia e il racconto a suspense, quello di un rapimento che inizia come un gioco di cui non si può prevedere l'esito. Film di barriere e ostacoli, di riprese con una camera a spalla sempre attenta ai dettagli, mette in contrapposizione il mondo dei genitori con quello dei figli, classicamente schiacciati dalle "colpe" dei padri.
È così che la dinamica tra rapitore e rapito che si dovrebbe instaurare tra Myrto e Aggelos è, da subito, leggibile come la convivenza costretta tra due vittime di una medesima situazione sociale di cui non capiscono né le strutture né, tanto meno, le cause: proprio per questo la giovane cerca sul dizionario il significato delle parole "debito" e "responsabilità" così come il bambino non fa che disegnare mostri, forme sotto le quali si palesano ai suoi occhi gli adulti e il circostante tutto. Per ragioni esclusivamente anagrafiche è la stessa realtà a sfuggire alla comprensione dei due, chiusi dentro a quella falegnameria in dismissione da cui nascono le loro tragedie famigliari; proprio questo luogo, in cui Myrto ha imparato a conoscere le diverse tipologie di legno guardando il padre al lavoro, rappresenta il centro tematico della pellicola, cioè l'esigenza di mostrare la disperazione di chi non ha più la possibilità di andare avanti, di costruire, tavola su tavola e pezzo su pezzo, il proprio futuro.
Con un finale dagli echi quasi biblici, Anastopoulos delinea il ritratto di una società di vinti e senza reali colpevoli in un lavoro sciolto e diretto su cui pesa però una colonna sonora poco attenta quando non inopportuna. Zaino in spalla e sguardo deciso, la giovane Savina Alimani è un'ottima protagonista. Presentato nella sezione Forum della Berlinale 2013.
Il titolo originale greco è η κόρη (I kóri), che è molto simile al greco antico, significa sia figlia, fanciulla che pupilla (d’altronde anche in italiano pupilla è diminutivo di pupa). Questa precisazione ha un importante richiamo filosofico nel dialogo di Platone Alcibiade, il quale diventa sua volta una chiave interpretativa del film. [...] Vai alla recensione »
"Le colpe dei padri ricadano sui figli" sembra dire la storia di "The Daughter", sono qui i bambini a subire e interpretare le conseguenze della crisi economica che si vive, non solo in Grecia. Myrto è una ragazza di "quattordici anni, quasi quindici" e della perdita del lavoro di falegname del venerato papà - solo e separato dalla moglie - riiene responsabile [...] Vai alla recensione »
RACCONTARE UNA CRISI SOCIALE E POLITICA DI UN PAESE COME LA GRECIA, E I SUOI RISVOLTI NELLE PIEGHE DEGLI AFFETTI ,PERSONALI E' MOLTO DIFFICILE IN UN FILM. IL REGISTA ANASTOPOULOS VI TENTA NEL FILM THE DAUGHTER, I KòRI ,CIOè FIGLI DELL'ULTIMA GENERAZIONE DELLA CRISI GRECA.UNA CRISI ECONOMICA CHE HA PORTATO INTERE FAMIGLIE SUL LASTRICO [...] Vai alla recensione »