Titolo originale | Bullhead |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Belgio |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Michaël R. Roskam |
Attori | Matthias Schoenaerts, Jeroen Perceval, Jeanne Dandoy, Barbara Sarafian, Tibo Vandenborre Frank Lammers, Sam Louwyck, Robin Valvekens, Baudoin Wolwertz, David Murgia, Erico Salamone, Philippe Grand'Henry, Kris Cuppens, Sofie Sente, Kristof Renson, Hein van der Heijden, Stefaan Degand, Mike Reus, Ludmilla Klejnak, Renaud Rutten, Jurgen Rogiers, Steven Sheeren, Marie-Rose Roland, Jolente De Keersmaeker, Circé Lethem, Steve Aernouts, Uwamungu Cornelis, Steph Baeyens, Armand Naessens. |
MYmonetro | 3,14 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 17 marzo 2015
Bullhead è un dramma appassionante sul destino, sull'innocenza perduta e l'amicizia, ma anche su delitto e castigo e sull'irreversibilità del destino dell'uomo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Cesar, Al Box Office Usa Bullhead ha incassato 118 mila dollari .
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CONSIGLIATO SÌ
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Jacky Vanmarsenille, figlio di un piccolo allevatore delle Fiandre, si fa largo nella vita a suon di intimidazioni nei confronti degli allevatori come il padre. Ultima ruota del carro di un clan dedito allo smercio di ormoni, Jacky finisce in un giro più grande di lui, pilotato da un veterinario senza scrupoli, in affari con un commerciante di carne. L'assassinio di un poliziotto federale e un inaspettato confronto con un segreto del passato faranno vacillare il fragile equilibrio di Jacky.
Debutto decisamente promettente quello di Michael R. Roskam, con un film di ambiente malavitoso come contesto e pretesto per lo sviluppo di un dramma personale. La mafia in questione è quella delle Fiandre, di origine fiamminga, e il suo core business è lo smercio clandestino di ormoni che dopano gli animali destinati al macello. Questo clan di "allevatori" è più radicato sul territorio che nei gangli del potere politico ed economico. Mafioso di piccolo calibro, il trentenne protagonista vive di minacce agli allevatori locali, obbligati - proprio come suo padre - ad applicare gli svantaggiosi prezzi di vendita imposti dal clan. A incutere timore è la sua stazza massiccia e muscolosa, non il suo sguardo buio, malinconico, perso nel vuoto e nel silenzio di una vita che non fa sconti a nessuno, come avvisa la voce fuori campo che introduce il film. Questo inserto iniziale ci indirizza nella comprensione di un'opera che del "mafia movie" ha solo la cornice di genere. Gli affari sporchi del clan, l'uccisione del poliziotto cacciatore di ormoni, non esauriscono l'interesse della visione. Il regista va ben al di là e lo stesso ritmo dilatato del film tradisce le sue intenzioni. Ciò che gli interessa davvero è scavare sotto la pelle e la massa muscolare del suo protagonista, di cui è bravo a rendere ogni palpito e tensione corporea. Sotto i muscoli di un bestione sgraziato si nasconde il cuore ferito di un bambino a cui la follia e la violenza, coltivati in un contesto di omertà e rassegnazione, hanno castrato ogni possibilità di autorealizzazione. Segnato per sempre da un trauma che reclama giustizia, quest'uomo cresciuto in mezzo ai buoi è condannato allo stesso destino delle bestie che suo padre allevava e che lui adesso smercia: la dipendenza dagli ormoni e l'impotenza nel tentare di mutare il corso della propria esistenza. Sempre efficace nel rendere autentica e vibrante la sofferenza di personaggi complicati, Matthias Schoenaerts è perfetto per impersonare la fisicità e la frustrazione di Jacky, ben guidato da un regista che, pur essendo alla sua opera prima, mostra una sicurezza autoriale che lascia ben sperare.
L'intreccio legato allo smercio di ormoni non è sviluppato in maniera impeccabile - anche a livello di sceneggiatura - ed esaurisce presto il suo interesse, man mano che il dramma personale del protagonista si delinea con un sempre maggiore impatto emozionale, accentuato dai dolorosi ricordi d'infanzia di Jacky. In un crescendo finale, il suo tentativo - seppur distorto - di riprendersi ciò che gli è stato tolto e negato è l'unico anelito vitale concesso in un mondo da cui le passioni (positive) e i colori sembrano banditi. Ce lo dice la fotografia interamente giocata su tonalità fredde, che distanziano da un paesaggio di periferia rurale che non ha niente di bucolico. Ce lo dicono i volti dei personaggi secondari - anche loro ben caratterizzati e ben recitati - ugualmente costretti a scendere a patti con l'ineluttabilità della solitudine, della colpa e del dolore, qualunque forma abbia.
Il giovane fattore Jacky Vanmarsenille viene avvicinato da un veterinario senza scrupoli per fare un affare con un noto commerciante di carne fiammingo. Ma l'assassinio di un poliziotto federale e un inaspettato confronto con un segreto del passato di Jacky daranno il via a una catena di eventi con conseguenze di vasta portata. Bullhead è un dramma appassionante sul destino, sull'innocenza perduta e l'amicizia, ma anche su delitto e castigo e sull'irreversibilità del destino dell'uomo.
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Candidato agli Oscar 2012 come Miglior Film Straniero questo piccolo film di produzione belga ha un'intensità rara. Le storie parallele di due bambini fiamminghi figli di allevatori di bestiame si intrecciano più volte nel corso delle loro vite dando origine ad una trama al limite del giallo. Un evento drammatico verificatosi quando erano piccoli segnerà il destino di entrambi [...] Vai alla recensione »
Bullhead, film candidato agli Oscar nel 2012 del regista belga Michaël R. Roskam, si basa tutto sul dramma umano del protagonista, interpretato in maniera eccellente da Matthias Schoenaerts, alla cui origine c’è un trauma psicofisico infantile rivissuto attraverso un lungo flashback a metà film. Ambientato nel mondo della malavita che ruota attorno all’allevamento [...] Vai alla recensione »
(SPOILER) Rundskop è una storia di solitudine e rabbia. implosioni ed esplosioni. Silenzi e vuoti. Di Paesaggi fermi e nuvole immobili. Di una natura impassibile e fredda di fronte agli eventi degli uomini. Bestie dopate, piene zeppe di ormoni scandiscono le azioni di uomini segnati dal loro passato, castrante, castrato.
Potrebbe essere il primo film belga che abbia mai visto?il film e' un thriller dark ambientento nella provincia fiamminga che mostra di pari passo il passato di uno dei protagonisti e una storia complicata di auto rubate,doping sulle mucche,criminali gay in cerca di storie con poliziotti. La storia privata,sicuramente la parte piu' interessante del film.
Jackie è un allevatore, mestiere che ha ereditato dal padre. come il padre e il fratello fa affari con un medico per "bombare" i capi bovini risparmiando sul periodo di sviluppo; ma un giorno, in un affare oltre la frontiera linguistica - siamo in Belgio e jackie è un fiammingo-, con due valloni, non tutto va liscio; per jackie, che a causa di un"incidente2 occorsogli in [...] Vai alla recensione »