Titolo originale | Habitación en Roma |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Julio Medem |
Attori | Elena Anaya, Najwa Nimri, Enrico Lo Verso, Natasha Yarovenko . |
MYmonetro | 2,72 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 novembre 2010
Alba e Natasha, entrambe in vacanza a Roma, si conoscono e finiscono con il trascorrere l'intera notte insieme, tra sesso e confessioni.
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CONSIGLIATO SÌ
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Roma, la notte tra il 20 e il 21 giugno. Due giovani donne, Alba e Natasha, dopo essersi casualmente incontrate si dirigono verso i reciproci hotel quando la spagnola Alba convince la nuova amica russa ad accompagnarla nella sua camera. Lì le due vivranno una notte di intenso erotismo in cui si racconteranno verità e bugie.
Due attrici dal fisico che un tempo si sarebbe definito statuario e per gran parte del tempo completamente nude e una stanza d'albergo in cui utilizzare un computer. Questo è quanto basta a Julio Medem per imbastire una storia dall'impianto teatrale ma che a teatro sarebbe difficile trasferire e non solo per motivi di censura. Perché il regista basco di Lucia y el sexo (Elena Anaya arriva da lì) dopo una trasferta nell'esoterismo di Chaotic Ana torna ad immergersi nella seta di due splendidi corpi femminili per percorrerne le superfici in quasi ogni modo possibile mentre ne vela o addirittura ne nasconde allo sguardo le implicazioni psicologiche. Perché Alba e Natasha (ammesso che questi siano i loro veri nomi e non degli pseudonimi messi in mostra per proteggersi) mentre si offrono reciprocamente il piacere che nasce da una consapevolezza (per Alba) e da una scoperta dell'omosessualità per la sua partner, di fatto non intendono scoprire altro se non la pelle e il sesso. Ognuna di loro racconta di sé totali bugie o mezze verità mentre la Storia e la Cultura antica rappresentate dai quadri e dagli affreschi presenti nella camera offrono loro spunti per protrarre il gioco. I precedenti si possono facilmente trovare nel famoso Prima dell'alba o nel meno noto film cileno En la cama ma Medem sceglie uno stile di narrazione e di ripresa decisamente più audace. Non sfugge però a due elementi che mettono a rischio la tenuta complessiva della narrazione. La musica e le canzoni finiscono con il rivelarsi (una in particolare) ripetitive e talvolta decisamente prive di un valore significante. C'è poi lo stereotipo sull'italianità che da un giovane regista si potrebbe anche sperare fosse stato superato. Così vengono messe in bocca al cameriere Enrico Lo Verso, attore che si meriterebbe ben altro, battute su cetrioli caldi (la cui utilizzazione lasciamo alla fantasia di chi legge) e gli si fanno cantare arie d'opera o canzoni d'epoca come neanche gli acchiappa turisti di Piazza Navona farebbero più. Come ciliegina sulla torta il regista sceneggiatore aggiunge la patente di 'mafioso' a un ipotetico fidanzato della sorella gemella della protagonista russa. Glielo possiamo perdonare solo a causa della bellezza esibita a pieno schermo.
Il film racconta la storia di due ragazze che si incontrano in un albergo a Roma ed iniziano a frequentarsi, passando le loro giornate in una camera dell'albergo, tra sesso e confessioni.
Se un opera d’arte è una creazione di valore estetico volta a trasmettere emozioni, allora Room in Rome è davvero un opera d’arte. Infatti riesce a trasmettere benissimo quel quid che caratterizza l’amore, inteso in tutte le sue forme: dall’affetto più sincero alla passionalità più forte.
Una giovane donna russa e una giovane donna spagnola dopo essersi incontrate e conosciute nella magnifica capitale italiana, entrano nello stesso albergo e , nonostante una di loro sia interessata agli uomini , quando entrambe si trovano nella stessa camera ' albergo entrambe avviano una relazione erotica e saffica allo stesso tempo , ed oltre al essere, le due protagoniste si rivelano [...] Vai alla recensione »
Sono d'accordo che Room in Rome sia un'opera d'arte. Attrici bellissime, recitazione stupenda, personaggi diversi che esprimono appieno la loro diversità ma trovano nell'amore improvviso un punto d'incontro sentimentale e sensuale. Finalmente si gode la completa visione di due splendide creature senza le intollerabili pudicizie della maggior parte dei film nei quali due amanti, oppure moglie e marito, [...] Vai alla recensione »
Roma, prima notte d’estate. Due ragazze, una russa, l’altra spagnola, passeggiano insieme dopo una serata di bevute: si sono appena conosciute e non sanno nulla l’una dell’altra, dal nome al motivo per cui si trovano a Roma. Giunte sotto l’hotel della spagnola, che affermerà di chiamarsi Alba, quest’ultima propone a Natasha di salire in camera [...] Vai alla recensione »
Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere alcuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati [...] Vai alla recensione »
due donne Alba (Elena Anaya) e Natasha (Natasha Yarovenko), ma saranno i loro veri nomi? s'incontrano casualmente a Rome la prima ha due figli la seconda sta per sposarsi, e Natasha accetta di passare la notte nella camera di albergo di Alba. Il film è praticamente svolto nella camera che si affaccia su un panorama meraviglioso di Roma. Le due donne sono per tutto il film praticamente nude: [...] Vai alla recensione »
Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere nessuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati [...] Vai alla recensione »
Questo film è un viaggio, a tratti poetico, nella bellezza dei luoghi e delle protagoniste. Descrive, con qualche ecesso tipico spagnolo, situazioni e luoghi probabilmente irreali, ma di onirica raffinatezza.