sevenbreads
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domenica 28 novembre 2010
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un opera d'arte
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Se un opera d’arte è una creazione di valore estetico volta a trasmettere emozioni, allora Room in Rome è davvero un opera d’arte. Infatti riesce a trasmettere benissimo quel quid che caratterizza l’amore, inteso in tutte le sue forme: dall’affetto più sincero alla passionalità più forte. In una notte di sesso e confessioni Julio Medem riesce a racchiudere quelle che secondo me sono le cose più importanti nella vita: l’amore, l’istinto, l’arte, l’essenza del carpe diem oraziano… Inoltre il tutto è impregnato di bellezza. Il film è coronato da una meravigliosa colonna sonora, è locato in una Roma che mostra solo il meglio dell’Italia e ci sono tanti “cameo” (se mi concedete il termine) artistici.
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Se un opera d’arte è una creazione di valore estetico volta a trasmettere emozioni, allora Room in Rome è davvero un opera d’arte. Infatti riesce a trasmettere benissimo quel quid che caratterizza l’amore, inteso in tutte le sue forme: dall’affetto più sincero alla passionalità più forte. In una notte di sesso e confessioni Julio Medem riesce a racchiudere quelle che secondo me sono le cose più importanti nella vita: l’amore, l’istinto, l’arte, l’essenza del carpe diem oraziano… Inoltre il tutto è impregnato di bellezza. Il film è coronato da una meravigliosa colonna sonora, è locato in una Roma che mostra solo il meglio dell’Italia e ci sono tanti “cameo” (se mi concedete il termine) artistici. Davvero un bel film.
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[+] un bacio...un apostrofo rosa
(di gianleo67)
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pino f
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giovedì 7 luglio 2016
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room in rome è un'opera d'arte.
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Sono d'accordo che Room in Rome sia un'opera d'arte. Attrici bellissime, recitazione stupenda, personaggi diversi che esprimono appieno la loro diversità ma trovano nell'amore improvviso un punto d'incontro sentimentale e sensuale. Finalmente si gode la completa visione di due splendide creature senza le intollerabili pudicizie della maggior parte dei film nei quali due amanti, oppure moglie e marito, fanno l'amore coperti da un lenzuolo e si alzano da letto tirandoselo dietro per coprirsi! ma quando mai accade!!! La colonna sonora poteva essere meno disturbante. La scelta del bravo Lo verso è quanto di più stonato insieme a quello che gli fanno cantare. Un dubbio sul finale: la cam inquadra un totale del solo selciato dopo che si sono lasciate.
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Sono d'accordo che Room in Rome sia un'opera d'arte. Attrici bellissime, recitazione stupenda, personaggi diversi che esprimono appieno la loro diversità ma trovano nell'amore improvviso un punto d'incontro sentimentale e sensuale. Finalmente si gode la completa visione di due splendide creature senza le intollerabili pudicizie della maggior parte dei film nei quali due amanti, oppure moglie e marito, fanno l'amore coperti da un lenzuolo e si alzano da letto tirandoselo dietro per coprirsi! ma quando mai accade!!! La colonna sonora poteva essere meno disturbante. La scelta del bravo Lo verso è quanto di più stonato insieme a quello che gli fanno cantare. Un dubbio sul finale: la cam inquadra un totale del solo selciato dopo che si sono lasciate. Poi da destra un grido "Alba!" ed una rapida corsa di Natasha per raggiungerla. E' la decisione di continuare "con lei?". Io la penso così.
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fabrizio friuli
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sabato 5 febbraio 2022
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due ninfe invaghite nella grande roma.
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Una giovane donna russa e una giovane donna spagnola dopo essersi incontrate e conosciute nella magnifica capitale italiana, entrano nello stesso albergo e , nonostante una di loro sia interessata agli uomini , quando entrambe si trovano nella stessa camera ' albergo entrambe avviano una relazione erotica e saffica allo stesso tempo , ed oltre al essere, le due protagoniste si rivelano reciprocamente i loro segreti , e tutto avviene all'interno di una faraonica camera d' albergo in una delle città europee più importanti che esistano. Sebbene poi entrambe decidono di imboccare sentieri differenti, sembra che alla fine una di loro decida di raggiungere l' Altra è tutto termina.
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Una giovane donna russa e una giovane donna spagnola dopo essersi incontrate e conosciute nella magnifica capitale italiana, entrano nello stesso albergo e , nonostante una di loro sia interessata agli uomini , quando entrambe si trovano nella stessa camera ' albergo entrambe avviano una relazione erotica e saffica allo stesso tempo , ed oltre al essere, le due protagoniste si rivelano reciprocamente i loro segreti , e tutto avviene all'interno di una faraonica camera d' albergo in una delle città europee più importanti che esistano. Sebbene poi entrambe decidono di imboccare sentieri differenti, sembra che alla fine una di loro decida di raggiungere l' Altra è tutto termina.
Julio Medem con pochi personaggi, in un hotel e in una città italiana ha garantito l'esistenza di una pellicola degna di essere vista non soltanto per le sublimi scene di passione tra le due bellissime donne che impersonato le due protagoniste, ma anche per la bellezza delle musiche che vengono inserite nel film , infatti, tali musiche fanno venire in mente alcune scene " sorrentiniane " e la loro sublime bellezza è paragonabile a quella delle due attrici protagoniste che infiammano i cuori e le anime degli spettatori adoranti, inoltre , tra gli attori presenti è possibile citare Enrico Lo Verso , che impersona il ruolo di Max , un lavoratore che mostra interesse verso entrambe, volendo poi divenire il terzo punto di congiunzione che avrebbe creato un triangolo amoroso, ma questo non accade ( purtoppo per lui ). Tuttavia, Room in Rome non riesce ad aggiudicarsi una valutazione altamente elevata perché le scene saffiche , sebbene all'inizio si rivelino sbalortitive, sono a volte troppo ingombranti, ed è meglio quando le scene di sesso siano lunghe ma non ingombranti, perché rischiano di annoiare il pubblico, o forse di scandalizzarlo, nel caso in cui il pubblico sia composto da soggetti refrattari al sesso nei film . Il sesso è una componente vitale degli esseri viventi , ed è lecito parlo apparire nei lungometraggi, senza renderle eccessivamente ingombranti, al di fuori di questo dettaglio importante la sceneggiatura e la regia sono assolutamente degne di essere apprezzate, perché i dialoghi sono ben scritti , l'ambientazione è un sublime capolavoro, perché la capitale italiana è invasa dalla bellezza e dalla magia , ed è capace di incantare chiunque come il canto della sirena mitologica. Inoltre , l' attrice spagnola Elena Anaya ha saputo dimostrare un considerevole talento recitativo, che sovrasta quello di Natasha Yarovenko , l' attrice e modella ucraina, lei purtroppo ha impersonato il suo ruolo in maniera mediocre, ed è plausibile che sia stata scelta principalmente per il suo pshysique du role, che combacia con la seconda protagonista del film , la prima protagonista è proprio la donna spagnola interpretata da Elena Anaya , un elisir per la vista ed anche una valida attrice , ed è proprio il suo personaggio a dare il via alla loro storia d'amore, grazie alla sua perseveranza ed anche alla sua folgorante bellezza mediterranea. Ovviamente il film in questione è palesemente erotico , ma è anche un film romantico, infatti è possibile notare che oltre all' attrazione fisica , i complimenti non mancano.
Ed ora, il giudizio sul film è servito : Room in Rome è un film che ammalia come il canto della sirena , grazie alle scene passionali tra le due protagoniste che fanno comprendere che i corpi femminili sono delle opere d' arti naturali, però, il film si basa solamente ( o tendenzialmente ) sulla relazione saffica tra le due protagoniste, e questo dettaglio rende il film piuttosto monotono, se viene visto con l' attenzione adeguata, fortunatamente, le canzoni scelte per il film hanno saputo elevare il livello di qualità della pellicola fino a un certo punto.
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fabal
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domenica 19 novembre 2017
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opera ipnotica, tra il ruffiano e il neoclassico
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Roma, prima notte d’estate. Due ragazze, una russa, l’altra spagnola, passeggiano insieme dopo una serata di bevute: si sono appena conosciute e non sanno nulla l’una dell’altra, dal nome al motivo per cui si trovano a Roma. Giunte sotto l’hotel della spagnola, che affermerà di chiamarsi Alba, quest’ultima propone a Natasha di salire in camera con lei. Inizierà un’intensa notte d’amore, in cui le due ragazze mischieranno il piacere all’introspezione, l’amore con la scoperta di sé, rivelando solo parzialmente le loro identità.
Si parte col botto: l’erotismo esplicito inizia dopo pochi minuti, quando le due protagoniste si denudano per non rivestirsi più per quasi due ore.
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Roma, prima notte d’estate. Due ragazze, una russa, l’altra spagnola, passeggiano insieme dopo una serata di bevute: si sono appena conosciute e non sanno nulla l’una dell’altra, dal nome al motivo per cui si trovano a Roma. Giunte sotto l’hotel della spagnola, che affermerà di chiamarsi Alba, quest’ultima propone a Natasha di salire in camera con lei. Inizierà un’intensa notte d’amore, in cui le due ragazze mischieranno il piacere all’introspezione, l’amore con la scoperta di sé, rivelando solo parzialmente le loro identità.
Si parte col botto: l’erotismo esplicito inizia dopo pochi minuti, quando le due protagoniste si denudano per non rivestirsi più per quasi due ore. E il sospetto è automatico: c’è una ragione extra-erotica in Room in Rome ? Julio Medem è un regista scaltro che sotto le mentite spoglie della pièce teatrale trova il pretesto per avere alla propria mercé due splendide attrici in una relazione omosessuale? Difficile negarlo del tutto come altrettanto difficile è non invidiare il regista.
Room in Rome mal cela, in alcuni frangenti, una grossolana malizia di fondo, quasi tintobrassiana quando il pacchianissimo cameriere, in estasi, sogna il trio amoroso e vorrebbe aiutare l’amplesso tutto al femminile procurando dei cetrioli.
Le cadute di stile, però, non prevalgono su una ricerca estetica comunque raffinata, ossessivamente artistica. Seppur riempito quasi sempre dalla bellezza delle due interpreti, lo spazio visivo allestito da Medem è indubbiamente strutturato: la ricerca della simmetria avviene quando le due donne sono distanti poi, costantemente, i corpi perfetti si ri-uniscono al centro dell’inquadratura in pose quasi vitruviane, creando una sorta di quadro primorinascimentale che va richiamare i due dipinti presenti nella stanza d’albergo. In uno di essi è raffigurato Leon Battista Alberti, a cui forse Medem si ispira nell’imbastire una regia quanto più geometrica possibile.
Al di là dell’erotismo anche eccessivo, Room in Rome si vive come un’opera ipnotica, che annienta qualsiasi velleità contenutistica in favore dell’estetica pura, con al centro un unico tema di contemplazione: la bellezza femminile. Di “teatrale” vi è, in fin dei conti, poco o nulla. Anche perché tutto quanto poteva essere sviluppato dal dialogo (le menzogne delle ragazze, l’ambiguità di una vicenda che poteva assumere i contorni di una manipolazione) si perde nella seconda parte del film, dove il conflitto interiore delle due diventa l’unico oggetto di interesse: se e come continuare la storia d’amore, tornare alla vita normale, procrastinare continuamente l’addio.
Pur perdendo il mordente dell’intrigo psicologico, ugualmente volentieri lo spettatore si lascia trascinare dalla sensualità e dall’innegabile dolcezza che va, via via, a sostituire tutto il potenziale scandalistico: dolcezza arricchita dal bellissimo tema musicale Loving Strangers che fa di Room in Rome una storia d’amore a tutti gli effetti. Trascurando, naturalmente, la credibilità della vicenda, i dialoghi vuoti e alcune simbologie (squallidamente elementare la scena di Alba trafitta al seno dal Cupido) abusate o non pertinenti.
Arrendersi davanti alla forza delle immagini dona, comunque, un senso di “benessere” finale, ed è il solo modo apprezzare pienamente l’opera di Medem.
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andrej
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mercoledì 8 febbraio 2017
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una trascurabilissima commedia psicologico-erotica
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Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere alcuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati di strada acciottolata di fronte), non c' e' azione e i dialoghi, su cui poggerebbe l'enorme responsabilita' di dare senso e interesse a tutta la vicenda, sono futili e spesso indisponenti, in quanto entrambe le protagoniste si raccontano per la maggior parte del tempo un cumulo di insensate e non necessarie bugie.
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Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere alcuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati di strada acciottolata di fronte), non c' e' azione e i dialoghi, su cui poggerebbe l'enorme responsabilita' di dare senso e interesse a tutta la vicenda, sono futili e spesso indisponenti, in quanto entrambe le protagoniste si raccontano per la maggior parte del tempo un cumulo di insensate e non necessarie bugie. Motivazione ufficiale addotta: il desiderio di preservare la propria privacy e la propria vita "normale" da possibili indesiderate conseguenze di questa notte di evasione; ma in realta' la motivazione non regge, poiche' per questo sarebbe bastato tacere cognome, indirizzo e numero di telefono e non vi era alcuna reale necessita' di mentire sempre e su tutto (nomi di battesimo, fatti dell' infanzia, professione, situazione familiare) correggendo poi per approssimazioni successive le precedenti bugie per lentamente avvicinarsi (forse) a una parziale verita'. Secondo me questo labirinto di futili menzogne e' solo un espediente per colmare gli spaventosi vuoti di una sceneggiatura lacunosa e di un plot inesistente, un maldestro stratagemma per riempire in qualche modo un' ora e quaranta minuti di riprese, in assenza di idee migliori. Non c'e' un vero approfondimento psicologico delle due donne protagoniste della vicenda e tutto cio' che resta sono ripetuti, algidi e del tutto improbabili amplessi conclusi nel giro di un paio di minuti, con un soddisfacimento rapidissimo, ostentato e per nulla plausibile, che fa franare clamorosamente la pellicola anche sotto questo profilo. L' accompagnamento musicale a volte e' carino, ma piu' spesso ripetitivo, convenzionale e stucchevole. L' elemento "culturale", consistente nei dipinti e affreschi della stanza e in qualche considerazione fatta su di essi, avrebbe potuto arricchire un po' questo piatto insipido, ma rimane sempre troppo posticcio e poco coeso col resto e in certi casi (come quello degli Amorini alati del soffitto) diviene presto ripetitivo e stucchevole ancor piu' delle musiche. Discreta la prova di recitazione delle due attrici, purtroppo e senza loro colpa alle prese con un film che fa acqua da tutte le parti. Bella (ma niente di eccezionale) l'attrice ucraina; appena passabile la spagnola. Conclusione: uno dei film piu' inutili e vuoti che abbia visto in tutta la mia vita.
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[+] un pretesto
(di samanta)
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preston
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sabato 27 maggio 2017
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un capolovoro
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due donne Alba (Elena Anaya) e Natasha (Natasha Yarovenko), ma saranno i loro veri nomi? s'incontrano casualmente a Rome la prima ha due figli la seconda sta per sposarsi, e Natasha accetta di passare la notte nella camera di albergo di Alba. Il film è praticamente svolto nella camera che si affaccia su un panorama meraviglioso di Roma. Le due donne sono per tutto il film praticamente nude: due corpi statuari con gambe, natiche, seni e ventri bellissimi e si danno a confidenze, mezze verità e mezze bugie, facendo sesso con passione. Bellisime due scene: le due donne che fanno la doccia nude masturbandosi e cantando volare la canzone della libertà sessuale e la scena quasi finale di loro due nude nella vasca avvinghiate come due bambine.
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due donne Alba (Elena Anaya) e Natasha (Natasha Yarovenko), ma saranno i loro veri nomi? s'incontrano casualmente a Rome la prima ha due figli la seconda sta per sposarsi, e Natasha accetta di passare la notte nella camera di albergo di Alba. Il film è praticamente svolto nella camera che si affaccia su un panorama meraviglioso di Roma. Le due donne sono per tutto il film praticamente nude: due corpi statuari con gambe, natiche, seni e ventri bellissimi e si danno a confidenze, mezze verità e mezze bugie, facendo sesso con passione. Bellisime due scene: le due donne che fanno la doccia nude masturbandosi e cantando volare la canzone della libertà sessuale e la scena quasi finale di loro due nude nella vasca avvinghiate come due bambine. E' un film che celebra non tanto o non solo l'amore lesbico ma la libertà sessuale, il rapporto sentimentale e psicologico che si crea tra due donne bellissime che si lasciano andare ma fino a un certo punto trattenendo per sé una parte del proprio io. Nel finale le due donne sembrano separarsi ma poi Natasha raggiunge Alba.
Un film che non solo si ammira per la bellezza dei corpi esibiti senza alcun pudore ma anche per l'introspezione psicologica dei protagonisti.
Buona anche l'idea di dare il film in tv in prima serata, è meglio che i ragazzini vedano uno spettacolo istruttivo che rimbanbirsi a vedere al computer film porno.
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andrej
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mercoledì 8 febbraio 2017
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una trascurabilissima commedia psicologico-erotica
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Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere nessuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati di strada acciottolata di fronte), non c' e' azione e i dialoghi, su cui poggia l'enorme responsabilita' di dare senso e interesse a tutta la vicenda, sono futili e spesso indisponenti, in quanto entrambe le protagoniste si raccontano per la maggior parte del tempo un cumulo di insensate e non necessarie bugie.
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Il film e' a mio parere una trascurabilissima commedia psicologico-soft erotica che non riesce a trasmettere nessuna vera emozione su nessuno dei due versanti e finisce solo per annoiare ed indisporre. Ci sono soltanto due personaggi (il terzo e' poco piu' di una comparsa) per il 99% del tempo claustrofobicamente chiusi in una stanza (il restante 1% e' ambientato in 10 metri quadrati di strada acciottolata di fronte), non c' e' azione e i dialoghi, su cui poggia l'enorme responsabilita' di dare senso e interesse a tutta la vicenda, sono futili e spesso indisponenti, in quanto entrambe le protagoniste si raccontano per la maggior parte del tempo un cumulo di insensate e non necessarie bugie. Motivazione ufficiale addotta: il desiderio di preservare la propria privacy e la propria vita "normale" da possibili indesiderate conseguenze di questa notte di evasione; ma in realta' la motivazione non regge, poiche' per questo sarebbe bastato tacere cognome, indirizzo e numero di telefono e non vi era alcuna reale necessita' di mentire sempre e su tutto (nomi di battesimo, fatti dell' infanzia, professione, situazione familiare) correggendo poi per approssimazioni successive le precedenti bugie per lentamente avvicinarsi (forse) a una parziale verita'. Secondo me questo labirinto di futili menzogne e' solo un espediente per colmare gli spaventosi vuoti di una sceneggiatura lacunosa e di un plot inesistente, un maldestro stratagemma per riempire in qualche modo un' ora e quaranta minuti di riprese, in assenza di idee migliori. Non c'e' un vero approfondimento psicologico delle due donne protagoniste della vicenda e tutto cio' che resta sono ripetuti, algidi e del tutto improbabili amplessi conclusi nel giro di un paio di minuti, con un soddisfacimento rapidissimo, ostentato e per nulla plausibile, che fa franare clamorosamente la pellicola anche sotto questo profilo. L' accompagnamento musicale a volte e' carino, ma piu' spesso ripetitivo, convenzionale e stucchevole. L' elemento "culturale", consistente nei dipinti e affreschi della stanza e in qualche considerazione fatta su di essi, avrebbe potuto potuto arricchire un po' questo piatto insipido, ma rimane sempre troppo posticcio e poco coeso col resto e in certi casi (come quello degli Amorini alati del soffitto) diviene presto ripetitivo e stucchevole ancor piu' delle musiche. Discreta la prova di recitazione delle due attrici, purtroppo e senza loro colpa alle prese con un film che fa acqua da tutte le parti. Bella (ma niente di eccezionale) l'attrice ucraina; appena passabile la spagnola. Conclusione: uno dei film piu' inutili e vuoti che abbia visto in tutta la mia vita.
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