I segreti della mente

Film 2010 | Drammatico, V.M. 18 97 min.

Titolo originaleChatroom
Anno2010
GenereDrammatico,
ProduzioneGran Bretagna
Durata97 minuti
Regia diHideo Nakata
AttoriAaron Taylor-Johnson, Imogen Poots, Matthew Beard, Hannah Murray, Daniel Kaluuya Megan Dodds, Michelle Fairley, Nicholas Gleaves, Jacob Anderson, Tuppence Middleton, Ophelia Lovibond, Richard Madden, Elarica Gallacher, Matthew Fenton, Amanda Boxer, Scarlett Sabet, Matthew Ashforde, Dorothy Atkinson, Emily Spires, Alex Blake, Mary Roscoe, Gerald Home, Jodie Miller, Rebecca McLintock, Abigail Leonard, Alex Peck.
Uscitavenerdì 2 settembre 2011
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18
MYmonetro 2,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Hideo Nakata. Un film con Aaron Taylor-Johnson, Imogen Poots, Matthew Beard, Hannah Murray, Daniel Kaluuya. Cast completo Titolo originale: Chatroom. Genere Drammatico, - Gran Bretagna, 2010, durata 97 minuti. Uscita cinema venerdì 2 settembre 2011 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 - MYmonetro 2,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 20 dicembre 2016

Un gruppo di adolescenti, attraverso una chatroom, incoraggia i propri istinti autodistruttivi fino alle estreme conseguenze. In Italia al Box Office I segreti della mente ha incassato 24,1 mila euro .

Consigliato nì!
2,25/5
MYMOVIES 1,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
Un film di genere senza mordente e senza emozioni che finisce per cavalcare il pregiudizio e il passatismo.
Recensione di Gabriele Niola
Recensione di Gabriele Niola

Vita sociale azzerata e vita online densa di appuntamenti. I personaggi di Chatroom sono così, chi per un verso e chi per l'altro schifano la propria vita e la propria realtà, trovando solo online persone con cui parlare in grado di comprenderli. Ma nelle chatroom si aggira anche una mela marcia che finge di comprendere e in realtà vuole manipolare.
Noto in tutto il mondo per essere stato il regista di Ringu, film che contribuì a definire la categoria di j-horror e renderla famosa anche grazie ad un remake americano (The ring), Hideo Nakata fino ad oggi non è riuscito a sopravvivere al proprio mito. Schiacciato da una serie sequel e di pellicole già fin dallo script non all'altezza di quell'exploit, con Chatroom porta in scena una variazione sul tema dei mezzi di comunicazione che portano morte.
C'è sempre una tecnologia che "rappresenta" a fare da snodo letale o da tramite in grado di veicolare l'istinto di morte, questa volta è internet (che a sua volta poi contiene il video) e in particolare la chat, cioè la possibilità di dialogare con sconosciuti. Uno strumento che, sembra affermare Nakata, per sua natura facilita la mistificazione e attira i disadattati. Seguendo infatti uno stereotipo molto in voga al cinema come sui giornali, i personaggi di Chatroom non trascorrono un po' di tempo in rete ma ore e giornate intere, aliendandosi dalla vita vera e inseguendo false chimere.
Lontano dalle atmosfere horror e vicino (ma solo nelle intenzioni) a quelle thriller Nakata cerca di creare un universo visivo che possa portare al cinema il cunicolo di commenti, messaggi e comunicazioni istantanee della rete. Quando i protagonisti parlano tra di loro attraverso i computer il regista ce li mostra più belli, immersi in uno spazio colorato, patinato e tanto felice quanto fasullo che contrasta apertamente con il grigiore dei colori desaturati della loro vita normale. La chat è appetibile, come il demonio, a cui più volte viene accostato visivamente il maniacale protagonista, ma il mondo reale è la realtà con cui fare i conti.
Anche passando sopra alle banali semplificazioni e alla poca plausibilità della trama, Chatroom rimane un film di genere senza mordente e senza emozioni che, volendo scardinare le sicurezze che abbiamo nei confronti dei nuovi media, finisce per cavalcare il pregiudizio e il passatismo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 10 settembre 2011
Riccardo76

Il regista giapponese Hideo Nakata, dopo il successo di The Ring, torna con un film dove la paura scaturisce dai mezzi di comunicazione. Dopo la videocassetta “infestata” tocca al mondo di internet. Chatroom – questo è il titolo originale, da preferirsi a quello italiano I Segreti della Mente -  si presenta come un avvincente thriller psicologico ambientato in una chat, [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 settembre 2011
Mr.Duff

L'idea è interessante soprattutto il mondo virtuale che noi spettatori riusciamo a vedere attraverso le menti dei protagonisti. Questo film dimostra come può essere potente questa realtà sempre più presente oggi che ci influenza e ci condanna. Un ragazzzo difficile che invece di aprirsi cn la famiglia lo fa con 4 perfetti estranei che non ha nemmeno mai visto dal vivo...si [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 settembre 2011
epidemic

e poi...ragazzi..il regista è Nakata...io sono andato a occhi chiusi sapendo che era suo

lunedì 19 dicembre 2011
gommaflex28

Il tema è scottante, abbastanza originale ed affrontato con sapienza. Efficace la separazione dei colori e degli ambienti fra realtà vera e virtuale. I dialoghi in chat sono realistici. La tensione è in crescendo, mentre il senso di angoscia che comunica è costante. Ottimo film.

domenica 6 novembre 2011
Martino76

Il film nel complesso non è male. Racconta in modo originale cosa succede o può succedere nei meandri del World Wide Web.

sabato 3 settembre 2011
Spaffy

E' davvero un bel film..Certo,non sarà il massimo ma si può ritenere molto più che discreto!

lunedì 5 settembre 2011
epidemic

visto l'anno scorso in lingua originale nella retrospettiva sul festival di cannes. Inspiegabile la traduzione del titolo: Chatroom non andava bene? Il film a mio parere vale la visione. Colorato, ben strutturato, ottima visualizzazione ed esternazione della vita on-line. a distanza di una anno non faccio ulteriori commenti perchè non ho la memoria così fresca.

domenica 9 settembre 2012
geistfeist

Sicuramente il regista ci vuole dimostrare la pericolosità di questa realtà parallela. Chatroom si presenta come un mondo in cui ognuno può esprimere i propri pensieri e può dar libero sfogo alla propria personalità senza timore. Il film si concentra su 5 ragazzi, William, Mo, Eva, Emily e Jim che s'incontrano in una " stanza ", creata dallo stesso William, [...] Vai alla recensione »

domenica 4 settembre 2011
Cecilith

Geniale trasposizione delle "rooms" nei contesti delle chat dei teenagers!! Complimenti pure allo scenografo!

giovedì 8 settembre 2011
eles

Già, dovevano lasciare il titolo Chatroom! Mi è piaciuto parecchio per l'originalità, la riuscita rappresentazione del mondo virtuale, le inquietudini sui volti e nell'anima degli adolescenti (ottime interpretazioni!) e, a dirla tutta, un sequel, stavolta horror, non ci starebbe affatto male. Da non perdere, aggiungo che è vietato per il tema delicato e assai tabù!

sabato 12 maggio 2012
Liuk

Film da acido.. Visto in condizioni normali sembra, e forse é, una emerita stupidaggine. A tratti ricorda Trainspotting ma senza il ritmo e la pazzia di questo. Diciamo che si puó tranquillamente evitare.

martedì 3 aprile 2012
Cenox

La vera pecca di questo film è il non riuscire a coinvolgere maggiormente il pubblico nella prima metà del film! perchè tutto sommato, nel complesso il film non è male, risulta innovativa se vogliamo, l'immaginarsi reale una chatroom; inoltre la rappresentazione della società giovanile moderna (forese un po' eccessivamente) così disadattata e piena [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 settembre 2011
simonakko

Senza mordente Come recita la presentazione del film, c'è un pò di pathos in questo thriller ma anche tanta noia, film che non lascia molto

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Jean-François Rauger
Le Monde

Hideo Nakata, estimable cinéaste japonais, réalisateur de Chatroom, se fit connaître par quelques réussites dans le domaine de l'épouvante moderne, utilisant des éléments d'une évidente familiarité technologique comme efficaces vecteurs d'angoisse. Dans Ring (1998) par exemple, la vidéo y était la voie royale empruntée par les fantômes pour tourmenter les vivants.

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