Titolo originale | Domaine |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Austria, Francia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Patric Chiha |
Attori | Béatrice Dalle, Isaie Sultan, Alain Libolt, Raphael Bouvet, Silvie Roher Udo Samel. |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 aprile 2010
Una donna di mezza età, determina i desideri, le scelte ancora indefinite e la sessualità del nipote diciassettenne, coinvolgendolo e coinvolgendosi illusoriamente fino al distacco inevitabile.
CONSIGLIATO SÌ
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Pierre è un adolescente introverso e sensibile, sedotto dal fascino intellettuale e dalla bellezza carnale di Nadia, zia e donna appassionata che soffre di una grave dipendenza dall'alcol. Lasciati i banchi di scuola, Pierre trascorre i suoi pomeriggi a passeggiare con lei nei parchi di Parigi, discutendo di vita, amore e dolore. Attraverso la frequentazione delle sue notti e dei suoi amici, Pierre cerca e si riconcilia con la sua vera natura, innamorandosi di un ragazzo abbordato in tram. Improvvisamente trascurata dal nipote e dal suo sentimento appena nato, Nadia beve compromettendo per sempre fegato e destino. Ricoverata in una clinica in Austria, la donna ritroverà il nipote qualche tempo dopo, ristabilendo l'intesa perduta e chiedendo a Pierre di liberarla con un brindisi. Opera prima dell'austriaco Patric Chiha, Dominio è un film "insaziabile" come il desiderio di bere della protagonista, dipendente affettivamente dal nipote e dalla bottiglia. La Nadia insaturabile di Béatrice Dalle ha bisogno di colmare un vuoto ideale, assumendo alcol e accumulando l'amore di un adolescente in cerca di un'identità sessuale e di un posto nel mondo. Il regista, trapiantato in Francia, cerca la radice del farsi del male, mettendo in schermo una storia di formazione che segna contemporaneamente un debutto alla vita e un'uscita dalla vita. Il film produce allora due forze, il giorno e la notte, il bianco e il nero, la donna in declino e il ragazzo emergente, il passato e la spinta vitale del futuro. La loro vicenda è mostrata in un coinvolgente equilibrio tra prosa e poesia, la dimensione estetica è priva della spettacolarità a cui ci ha abituato il cinema americano e si nutre piuttosto delle inquietudini introverse delle produzioni indipendenti. Dominio, girato tra la Francia e l'Austria, evita di appoggiarsi su elementi naturali e fatali, tutto avviene e si compie all'interno dei singoli individui e del microcosmo che costituiscono. Ispirandosi al cinema francese degli anni Trenta e Quaranta, Patric Chiha predilige per la sua "storia d'amore" ai margini della normalità il décor della strada, dove esplodono improvvisi istinto e volontà. La possibile liberazione dall'assuefazione pare affacciarsi ma poi (ri)sprofonda dentro una notte di pioggia e un bosco di alberi in cui Pierre perderà l'innocenza e Nadia la vita.
Béatrice Dalle est une actrice toujours passionnante. Le jeune réalisateur Patric Chiha qui signe ici son premier long métrage est manifestement plein d'idées, pas toutes mauvaises, loin de là, sur la façon dont on peut mettre en scène une histoire. Et l'histoire elle-même, l'amitié ambiguë entre une femme mûre, intellectuelle, alcoolique, et son jeune neveu qui sort à peine de l'adolescence, tranche [...] Vai alla recensione »