Titolo originale | Tatarak |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Polonia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Andrzej Wajda |
Attori | Krystyna Janda, Pawel Szajda, Jan Englert, Jadwiga Jankowska-Cieslak, Julia Pietrucha Roma Gasiorowska, Krzysztof Skonieczny, Pawel Tomaszewski, Mateusz Kosciukiewicz, Marcin Luczak. |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 luglio 2015
Marta è la moglie di un dottore di mezza età che combatte contro i dolorosi ricordi di una vita e che improvvisa riscopre il potere dell'amore. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha vinto un premio ai European Film Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Marta è una bella donna di mezza età che vive in una cittadina di campagna con il marito che è medico. Costui un giorno scopre, senza rivelarglielo, che la moglie ha pochi mesi di vita a causa di un tumore incurabile. Nello stesso periodo Marta fa la conoscenza di un ragazzo atletico e semplice, Bogus;, per il quale prova una non ben definita attrazione. Un giorno i due decidono di andare al fiume per fare il bagno ma una tragedia è in agguato. Fin qui il film di Wajda, tratto da un racconto dello scrittore Jaroslaw Iwaszkiewicz alle cui opere il regista si è più volte ispirato, di cui assistiamo alle riprese e vediamo gli esiti finali. Ma mentre il progetto prendeva corpo la grande attrice polacca Krystyna Janda, scritturata per il ruolo di Marta, prendeva a vivere direttamente una tragedia legata al cancro.
Il marito e direttore della fotografia Edward Klosinski, amico e collaboratore di Wajda, si ammalava e moriva nel giro di un anno. Nel momento in cui la lavorazione del film è ripresa Janda ha scritto alcune pagine relative a quanto vissuto nei mesi precedenti. Wajda le ha chiesto se si sentisse di inserirle nel film. Ne sono nate delle sequenze a camera fissa (alternate alla storia di origine letteraria) in cui l'attrice rievoca il suo percorso accanto al marito nel tunnel della malattia senza scampo.
Il film che ne risulta rappresenta un vertice nella filmografia dell'autore perché riesce, con grande rigore, a ricordarci la mutua necessità reciproca ma anche l'indispensabile separazione che devono sempre esistere tra realtà e rappresentazione. Krystyna Janda, nei lunghi e monologhi in cui esterna il suo incontro con la malattia e la progressiva perdita di chi aveva di più caro, ricorda per (una scelta estetica ben precisa) le donne hopperiane sole in un bar o in una stanza.
Il suo raccontare la vita vissuta illumina di una luce totalmente diversa il film progettato e vi fa riverberare il mistero di una vita che ha sempre bisogno di trovare nuovi stimoli per procedere ma, al contempo, deve arrestarsi sgomenta dinanzi alle imperscrutabili acque oscure della morte. Di cui tutti siamo consapevoli pur senza mai riuscire a comprenderla.
SWEET RUSH disponibile in DVD o BluRay |
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Questionné sur la part autobiographique cachée dans son oeuvre, le cinéaste polonais Andrzej Wajda répondit qu'il fallait aller chercher ses secrets intimes dans les évocations de ce qui lui manque. Cette phrase devenait brûlante quand il tourna Katyn, histoire du massacre, en 1940, par le NKVD, d'officiers polonais, dont son père faisait partie. Elle illustre aujourd'hui tout ce qui, dans le mélancolique [...] Vai alla recensione »