Titolo originale | Les vampires |
Anno | 1915 |
Genere | Azione |
Produzione | Francia |
Regia di | Louis Feuillade |
Attori | Édouard Mathé, Marcel Lévesque, Josette Andriot, Musidora . |
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CONSIGLIATO N.D.
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È impossibile riassumere in poche righe i dieci episodi di I vampiri, uno più delirante dell’altro. In La testa tagliata (1) un giornalista, Philippe Guérande, si mette sulla pista di misteriosi criminali che sfidano la polizia. Una celebre danzatrice è vittima di una delle loro infernali macchinazioni (L’anello che uccide, 2). Grazie al Crittogramma rosso (3) Guérande riesce a confondere la ninfa egeria della banda, la bella Irma Vep (anagramma di «vampire») , ma la donna riesce a fuggire. Durante un ricevimento mondano, tutti gli invitati vengono asfissiati e derubati (L’evasione del morto, 5). 11 capo dei Vampiri viene catturato, ma è prontamente sostituito dal crudele Satanas (7), cui presto succederà l’immondo Vénéros. Assediato, uno dei banditi non esita a lanciare obici dalla sua camera d’albergo (Il padrone della folgore, 8). La conclusione la si avrà alla fine di grandiose Nozze insanguinate (10).
Questo grande cine-romanzo popolare venne ideato da Louis Feuillade (1873-1925), direttore artistico degli Stabilimenti Gaumont, come risposta francese ai Misteri di New York che Pathé si preparava a lanciare sul mercato francese.
Feuillade operò con tale sveltezza e bravura che i primi due episodi di I vampiri vennero proiettati in pubblico tre settimane prima di quelli del rivale americano. Ancor meno preoccupato della coerenza narrativa di quanto già non lo fosse in Fantòmas, il suo precedente successo, Feuillade quasi improvvisò giorno per giorno un intrigo stupefacente, pieno di morti improvvise, di scomparse inesplicabili e di inseguimenti accaniti (girati, questi, in piena Parigi o in qualche periferia, il che dà oggi a queste scene un fascino incomparabile). Il Male rinasceva continuamente, i colpi che gli riservava la Virtù erano risibili. I Vampiri non erano succhiatori di sangue, ma solo abilissimi malviventi che beffa-vano apertamente la Giustizia –al punto che il prefetto di Parigi se ne dovette preoccupare. Questa frenetica allegoria faceva dimenticare al pubblico le atrocità ben reali della guerra, e veniva applaudita senza alcuna malizia. Sfida alle convenzioni e al buon gusto, i vampiri provocarono l’entusiasmo dei surrealisti.
Da I capolavori del cinema, Vallardi, Milano, 1990
L’opera leggendaria di Louis Feuillade è stata considerata come un punto di riferimento per la nascita delle serie cinematografiche, un’antesignana dell’estetica della profondità di campo, e una parente stretta del movimento surrealista, ma il suo contributo più profondo andò allo sviluppo del genere thriller. Segmentato in dieci parti prive di finali definiti, molto varie in lunghezza e uscite a [...] Vai alla recensione »