Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Alberto Bassetti |
Attori | Lorenzo De Angelis, Isabel Russinova, Davide Rossi, Graziano Piazza, Clio Bassetti . |
Uscita | venerdì 28 aprile 2006 |
MYmonetro | 2,00 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Due ragazzi: lei sogna di diventare famosa grazie alla tv, lui figlio di un commerciante interessato esclusivamente ai soldi. La cruda realtà della periferia romana nel debutto al cinema di Davide Rossi, figlio di Vasco. In Italia al Box Office Sopra e sotto il ponte ha incassato 5,6 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Sopra un cavalcavia nella periferia di Roma si incontrano ogni giorno Alessandro, figlio adolescente di un commerciante di articoli sacri e Deborah e Valerio, fratelli e orfani di padre "adottati" da una madre che arrotonda lo stipendio prostituendosi. Alessandro e Deborah vivono il loro acerbo amore sotto gli occhi disincantati di Andrea, che come la sorella sogna il successo rapido e indolore, i soldi e un'auto sportiva. Ignorando che i loro figli si frequentino, il padre di Alessandro paga per qualche ora di sesso la mamma degli amici del figlio. Le migliori intenzioni formative degli adulti, tradotte in una conversione esclusivamente materiale di sé e dei propri figli, verranno presto smentite dalle loro condotte e il vuoto lasciato dal salto generazionale e dalla delusione condurrà i ragazzi, senza peccato, a scagliare (forse) la pietra.
È imbarazzante l'opera prima dell'autore teatrale Alberto Bassetti, che non sembra trovarsi a suo agio sullo schermo come sulle tavole del palcoscenico. Del cinema ignora la potenzialità visiva e visionaria, soprattutto trattando di adolescenti alla deriva. Altrimenti avrebbe lasciato spazio alle immagini e allo squallore dei ponti che uniscono la varia umanità del quartiere di una periferia agonizzante, affrancandole dai tanti e troppi dialoghi retorici e insopportabili. Parole che parlano per luoghi comuni messe in bocca a bravi attori di teatro, come Graziano Piazza, e a giovani attori esordienti, che riconfermano soltanto la tendenza "nepotista" del cinema italiano. Tratto dall'omonima commedia del 1995, scritta prima del tragico episodio di Tortona, non possiamo che augurarci che la versione teatrale sia più riuscita e felice. Di chiara ispirazione pasoliniana nel confronto tra la "meglio gioventù" borghese e la peggio proletaria e nella comparazione tra la matura prostituta di Isabel Russinova con la "mammaroma" di Anna Magnani, il film non possiede la filosofia dell'essere del poeta friulano, la sua sacralità, la sua pietas. Nemmeno il protettore di Citti che prostituiva la madre del figlio si avvicina per prosaicità al padre del protagonista. Vogliamo sperare che da qualche parte, nelle famiglie italiane, sopravvivano padri poeti. Perché le parole sono importanti.
È notte, sul cavalcavia che scavalca via Palmiro Togliatti, grande arteria alla periferia di Roma. Una ragazzina e il suo fidanzato, un sasso in mano, guardano le macchine correre sotto di loro. È la prima inquadratura di Sopra e sotto il ponte, film italiano in concorso al festival di Montreal. Natale Gioffrè non era ancora stato ucciso, sotto il cavalcavia dell'A1, ma non era neppure accaduto «il [...] Vai alla recensione »
È notte, sul cavalcavia «Giovanni Gronghi», che scavalca via Palmiro Togliatti, grande arteria alla periferia di Roma. Una ragazzina e il suo fidanzatino, un sasso in mano, guardano le macchine correre sotto di loro. È la prima inquadratura di «Sopra e sotto il ponte», film italiano in concorso al festival di Montreal. Ovviamente Natale Gioffrè non era ancora stato ucciso, sotto il cavalcavia dell'A1, [...] Vai alla recensione »
Dal teatro al cinema, passando per l’attualità. Anzi, la cronaca più recente e drammatica. Stiamo parlando di Sopra e sotto il ponte, il film di Alberto Bassetti che, in concorso al festiva] di Montreal, racconta proprio la «follia» dei sassi lanciati dai cavalcavia. Nonostante la concomitanza coi sanguinosi fatti di cronaca di questi giorni, però, la genesi del film viene da lontano.
Nel '95 andò in scena con successo un testo di un noto autore teatrale, Alberto Bassetti, che mettendo a duro confronto genitori e figli anticipava involontariamente nel finale l'attentato criminoso compiuto anni dopo da alcuni ragazzi dal cavalcavia di Tortona. Oggi, esordendo al cinema con quel testo, Bassetti tiene a precisare in una didascalia l'involontarietà di quella anticipazione anche se forse [...] Vai alla recensione »
Gli adolescenti Alessandro, figlio di un commerciante di articoli sacri, e Deborah, figlia di una prostituta, si affacciano al parapetto di un cavalcavia con un sasso in mano, pronti a lanciarlo. I loro genitori hanno da tempo una relazione mercenaria e il fratello di lei, Valerio, nutre un odio gratuito verso tutti gli extracomunitari anche se amici, come il giovane Aziz.