Un extraterrestre arriva sulla Terra per procurarsi riserve d'acqua necessarie ad Anterus, il suo pianeta morente. Assunta l'identità di John Dory e messe a frutto cognizioni scientifiche più avanzate di quelle terrestri, egli conquista ben presto una posizione di assoluto potere nel settore dell'industria e delle comunicazioni e lavora segretamente per il successo della sua missione, ma, inevitabilmente, entra in conflitto con gli interessi di influenti uomini d'affari che sobillano contro di lui l'opinione pubblica. Solo e straniero su un pianeta sconosciuto, John Dory cerca comprensione e solidarietà, ma gli uomini sanno rispondergli soltanto con la diffidenza e con l'odio.
L'adattamento televisivo del romanzo di Tevis - già portato sul grande schermo da Nicolas Roeg (L'uomo che cadde sulla Terra) - prova a tracciare una lezione di umanità ribadendo i principi di una fratellanza universale che dovrebbero vincere qualsiasi differenza etnica e culturale. Si tratta, tuttavia, di un'operazione commerciale piuttosto avventata e contenutisticamente inutile: il film TV non regge il paragone con la pellicola del 1976 - né a livello di spettacolarità né a livello di profondità psicologica - e dimostra, una volta di più, che il remake è fin troppo spesso fragile facciata di povertà di idee e di tecnica.©
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