Titolo originale | Raising Arizona |
Anno | 1987 |
Genere | Comico |
Produzione | USA |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Joel Coen, Ethan Coen |
Attori | Nicolas Cage, Holly Hunter, Trey Wilson, John Goodman, William Forsythe, Frances McDormand Randall 'Tex' Cobb. |
Tag | Da vedere 1987 |
MYmonetro | 3,19 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 marzo 2016
Una strana coppia - lei poliziotta, lui rapinatore - senza figli, rapisce il quinto figlio di un ricco commerciante, Arizona, scatenando una gigantesc...
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Considerata una prova registica minore dei fratelli Coen, la pellicola non è avulsa da intenti pedagogici che sfociano a tratti in una visione statica, non tanto dell'interiorità dei protagonisti, quanto dell'assenza di una serrata fluidità avvincente tra le varie sequenze. Qui, come ovunque, troviamo la capacità singolare di travalicare i generi filmici e come rumore di sottofondo quel costante odore di western misto a uno sconfinato orgoglio di frontiera, dove il solo limite per la sempre cantata America (in questa pellicola celebrata nello stesso titolo) è data da un confine che è l'antinomia stessa del concetto di confine: l'Oceano. Allo stesso modo i loro personaggi (spesso cuciti su attori professionisti di nota fama) sembrano "strabordare" di continuo. Ma se il paradosso diviene più che una chiave di lettura il leit motiv dell'intento registico dei geniali fratelli, violando sempre le colonne d'Ercole della credibilità e verosimiglianza (dato restituitoci da una sinossi che sposa un criminale con una sbirra americana), questa pellicola è il riverbero di personaggi che si incastrano in una legenda di significati folkloristici, talmente surreali da divenire archetipi ma pur sempre fuori dall'apnea dei luoghi comuni del cinematografo da botteghino. Plot eccessivo nella sua dicotomica linearità (da un lato Nathan Arizona, magnate dei divani e capace di inseminazioni da parto plurigemellare, dall'altro un comunissimo criminale da due cents perdente dapprima nella fecondità e poi nel lavoro e nella credibilità) e non privo di un certo eco reazionario in cui l'avversione dei fratelli Coen al governo dell'epoca si staglia sulla rappresentazione esasperata di due ceti agli antipodi, sullo sfondo degli anni '80. L'opera rimane ancora oggi una promessa più che una partita chiusa e le pellicole successive ne sono l'esatta conferma.
Una strana coppia - lei poliziotta, lui rapinatore - senza figli, rapisce il quinto figlio di un ricco commerciante, Arizona, scatenando una gigantesca caccia da parte degli scagnozzi del padre. Dopo mille avventure, tra rapine in banca e corse affannose, lo riconsegnano indenne, rifiutando il premio.
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Una giovane coppia di svitati rapisce uno dei cinque figli di Nathan Arizona, magnate dell'economia USA, rivendicando il loro diritto, seppur in maniera trasgressiva, di avere un figlio. La mescolanza dei generi è sempre stata, sin dagli inizi della loro carriera, uno dei punti forza dell'attività cinematografica dei Coen, in questo film più degli altri.
I fratelli Coen sono da sempre sinonimo di effervescenza, pazzia, surreale ironia nel variegato panorama dei registi americani. Pochi come loro sono in grado di esprimere attraverso un linguaggio diretto, semplice e talvolta metaforico il lato oscuro dell’essere umano, interrogandosi sul labile confine tra normalità e pazzia, tra consapevolezza e volubilità, tra legalità [...] Vai alla recensione »
L'ironia dei Coen è profonda, raffinata ed efficace. Tutto sopra le righe in questo film, ma quasi non lo si avverte. La storia fila liscia sciorinando apparenti assurdità, come fossero cose normali. Le assurdità sono metafore pesanti, escogitate per demitizzare la società americana. L'operazione riesce alla perfezione: i Coen divertono e fanno pensare, pur arrivando [...] Vai alla recensione »
Un detenuto che commette rapine con armi scariche esce ed entra continuamente di prigione finchè un giorno decide di sposare la poliziotta che fa le foto segnaletiche ai carcerati. I due decidono di avere un bambio, ma lei non può averne e così la coppia decide di rapirne uno a un ricco industriale. Arizona Junior (Raising Arizona) è fondamentalmente una commedia divertente [...] Vai alla recensione »
Lo stile è il loro, si intravede anche un doppio significato a una trama che di per sé sarebbe abbastanza frivolaPerò il tutto rende poco; rispetto a un mister hula hoop dove l'ingenuità di Tim Robbins e la dimensione onirica del film grazie a una trama ben costruita legano insieme suggerendoci il messaggio che i registi vogliono passarci, qui non regge sebbene l'impianto sia simile , complice anche [...] Vai alla recensione »
una trama coinvolgente ed appassionante con forti tinte grottesche e surreali fa da cornice all'intera pellicola.Grande esempio di come far coesistere il l'elemnto grottesco a quello umano e melodrammatico.Si intuisce come film successivi quali il Grande Lebowski,Non è un paese per vecchi risentono dell'influenza di tale pellicola.Encomiabile la prova di N.
Per fortuna,prima di leggere la recensione, ho visto il film. Ma questa è una recensione o un riassuntino da terza elementare?, chi l'ha scritta non ha avuto neanche il coraggio di firmare.
Raising Arizona (titolo originale) è il secondo lavoro dei Coen, uscito nel 1987. Un ex rapinatore e una poliziotta decidono di rapire il quinto figlio di un ricco imprenditore dell'Arizona, provocando una serie di situazioni grottesche e deliranti. Prova importante che permette di osservare i prodromi di alcuni temi e ritmi ricorrenti di Joel e Ethan.
Uno splendido Nicolas Cage confezziona un film che diventerà un exemplum per le seguenti pellicole dei fratelli cohen,vedendolo si capisce come ultimi film (Burn after reading,Non è un paese per vecchi)rispecchiano il carattere surreale ma al tempo stesso reale della vita nell'affrontare tematiche importanti/forti nascoste dietro l'apparente ambiguità e stranezza della vita.