
Sulla piattaforma streaming di I Wonder Pictures sarà possibile trovare i principali titoli della casa di distribuzione bolognese, arricchiti da incontri con gli autori e contenuti extra sempre nuovi. SCOPRI IWONDERFULL »
di Tommaso Tocci
Partita lunedì 21 dicembre, IWONDERFULL è la nuova iniziativa di I Wonder Pictures, casa di distribuzione bolognese che negli anni ha saputo costruire un catalogo trasversale, forte sul panorama documentaristico ma capace di incrociarlo sempre all’attualità, alla politica e alla cultura, senza dimenticare le incursioni nel cinema di finzione italiano e internazionale, in particolare nel genere della commedia brillante. Con IWONDERFULL, tutta la library viene messa a disposizione degli spettatori, i quali avranno la possibilità di scegliere direttamente i film preferiti da noleggiare individualmente.
In aggiunta ai 31 titoli iniziali, ci saranno nuove entrate settimanali per far crescere passo passo il catalogo, e un film selezionato in offerta al giovedì a un prezzo speciale.
Tra le proposte iniziali, si segnala una corposa presenza di buon cinema d’oltralpe: la superdiva Juliette Binoche è la protagonista a tutto tondo di Il mio profilo migliore, e come lei si muovono e si riscoprono per amore Daniel Auteuil - nel coinvolgente ritorno al passato di La belle époque - e la giovane non-coppia composta da Camille Chamoux e Jonathan Cohen, popolari volti della commedia che ne La prima vacanza non si scorda mai partono senza conoscersi per un viaggio romantico. Più virato al giallo, ma sempre molto umano, è Il mistero Henri Pick con Fabrice Luchini, critico letterario in cerca dell’identità di un improbabile autore di bestseller.
Per i documentari che guardano al mondo, da non perdere un gioco delle coppie come quello in cui sono impegnati Werner Herzog (Herzog incontra Gorbaciov), Laura Poitras (nel suo ormai fondamentale Citizenfour che per primo illuminò la figura di Edward Snowden) e Michel Gondry che In Is the Man Who Is Tall Happy? incontra il celebre linguista Noam Chomsky attraverso l’animazione in stop motion.
L’indagine tra le pieghe del nostro tempo è però anche individuale, ossessiva e profonda, come dimostrano ancora Herzog (Lo and behold - Internet: il futuro è oggi), il nostro Roberto Minervini (che torna a percorrere il Texas in Stop the pounding heart, un fluido mix di documentario, vite rielaborate per il cinema e drammaturgia) e maestri contemporanei come Joshua Oppenheimer (l’accoppiata The act of killing e The look of silence, opere senza precedenti su come confrontare le atrocità umane) e Frederick Wiseman (Ex Libris (guarda la video recensione), una cattedrale filmica eretta in onore della New York Public Library da uno dei più alti praticanti della forma documentaristica americana).
Il ritmo musicale percorre poi il catalogo di IWONDERFULL grazie a opere come Jimi: All is by my side, sulla leggenda del rock Jimi Hendrix, La fabbrica del rock (di Denny Tedesco), Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta, e il documentario premio Oscar Sugar Man del regista Malik Bendjelloul. Di musica ma non solo tratta anche Nico,1988, altro esempio di cinema italiano coraggioso e dall’occhio lungo, a firma di Susanna Nicchiarelli.
Spiritualmente gli è vicino Summer, tra i film più accessibili e godibili del regista russo Kirill Serebrennikov; ritratto appassionato della scena rock underground di Leningrado negli anni ottanta, con una “title track” impossibile da non continuare a canticchiare a lungo dopo la visione.
Concludiamo con una carrellata di segnalazioni del cinema mondiale da far girare la testa. Il film d’animazione Ancora un giorno, vincitore agli European Film Awards e incentrato sull’Uganda degli anni Settanta: un paese in crisi sull’orlo della guerra civile, nel racconto autobiografico del giornalista Ryszard Kapuscinski che si trovava sul posto. Monos - Un gioco da ragazzi ci porta invece sulle montagne della Colombia per uno dei film più sensazionali dell’anno scorso. Dio esiste e vive a Bruxelles ci riporta in Europa grazie a uno degli autori più particolari del cinema europeo, Jaco Van Dormael, sempre audace e imprevedibile. Infine Morto Stalin, se ne fa un altro, in cui il maestro della commedia britannica Armando Iannucci si avventura in Russia per raccontare il vuoto di potere sovietico in chiave farsesca e surreale.