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Pesaro 2020, Catarina Vasconcelos trionfa con A Metamorfose dos Pássaros

Il film si aggiudica il Premio Miccicchè e il Premio della Giuria Studenti. 

domenica 30 agosto 2020 - Festival

Ieri sera la chiusura della 56a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, con la cerimonia di premiazione presentata da Miriam Galanti e, a seguire, un collegamento con Giuliano Montaldo per coronare l’evento speciale a lui dedicato che si concluderà poi con la proiezione del film di chiusura L’industriale.

Premio Lino Miccicchè
Il Concorso Pesaro Nuovo Cinema si è aperto eccezionalmente quest’anno a opere di tutti i generi e formati, dai lunghi ai cortometraggi, realizzati sia da registi esordienti sia da autori più affermati, per un totale di 18 opere in gara. La Giuria, composta dal direttore della fotografia svizzero Renato Berta, dall’attore e regista Vinicio Marchioni e dall’artista e animatore Virgilio Villoresi, ha assegnato il Premio Lino Miccichè per il miglior film del Concorso a A Metamorfose dos Pássaros, della portoghese Catarina Vasconcelos, che esordisce con quest’opera nel lungometraggio, è una meditazione sulla perdita e l’assenza - quella di due madri - in cui parole poetiche scorrono senza un legame diretto con immagini dalle forti suggestioni pittoriche. Il film ha vinto con la seguente motivazione:
“Questa giuria ha deciso di premiare l’autenticità con cui l’autrice ha raccontato la famiglia trattando le inquadrature come quadri in movimento. Grazie all’efficacia narrativa e alla cura estetica, il film accompagna lo spettatore in un viaggio visivo poetico ed emozionante.”

Premio della Giuria Studenti
Una giuria di studenti coordinata da Pierpaolo De Sanctis e formata da venti giovani provenienti da varie università e scuole di cinema italiane è stata chiamata a conferire un premio a un film del Concorso. Il film vincitore del Premio della giuria giovane è sempre A Metamorfose dos Pássaros, di Catarina Vasconcelos, con la seguente motivazione: "Per aver saputo cristallizzare memorie familiari e storia di un Paese in un affresco poetico ricco di spunti pittorici e letterari. Per l'uso originale del quadro cinematografico, frutto di un sguardo lirico e potente capace di evocare emozioni, sensazioni e immaginari eterogenei.”

La giuria studenti ha inoltre deciso di assegnare una Menzione Speciale a Il n'y aura plus de nuit, di Eléonore Weber. Opera seconda della regista francese, è un’operazione che si colloca a metà strada tra il documentario e la video-arte utilizzando le immagini catturate dai visori termici di velivoli militari nelle zone di guerra per elaborare una potente riflessione sull’etica delle immagini e il ruolo dello sguardo al cinema (e nella realtà). L’opera ha vinto la menzione speciale “per l'efficace rielaborazione critica di documenti visivi bellici organizzati in un impianto formale rigoroso e spietato. Per la riflessione non convenzionale sulla natura perturbante delle immagini, capace di sensibilizzare la coscienza dello spettatore attraverso un coinvolgimento al tempo stesso etico ed emotivo.” 
 

Premio Cinema in Piazza
Da molte edizioni ormai, la Mostra organizza ogni sera in Piazza del Popolo delle proiezioni in cui gli spettatori sono chiamati a votare per il miglior film della sezione Cinema in Piazza. A causa delle disposizioni sanitarie non è stato possibile quest’anno permettere al pubblico di votare attraverso il classico sistema cartaceo, ma si è deciso comunque di premiare il film che ha riscosso il maggior successo tra quelli proiettati in Piazza, con un metodo forse poco scientifico ma di immediata riconoscibilità, ovvero gli applausi degli spettatori. Con queste premesse il vincitore del Premio Cinema in Piazza è risultato essere Il caso Braibanti, di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese. Un’opera che rende giustizia a un intellettuale colpevolmente dimenticato come Aldo Braibanti e, soprattutto, che riporta all’attenzione pubblica uno dei più clamorosi processi-scandalo della storia della Repubblica italiana attraverso interviste, immagini di repertorio e ricostruzione teatrale. Un grido di denuncia contro l’omofobia e la repressione culturale che ha risuonato con forza nei cuori degli spettatori.

Concorso (Ri)montaggi
(Ri)montaggi è il primo concorso in Italia legato al video essay, la nuova forma di critica cinematografica per immagini che trova spazio non solo in video virali sul web, ma anche come momento di studio nelle università più all’avanguardia. Per questa sesta edizione i curatori Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz hanno selezionato come finalisti sei video essay/recut/mash-up/remix realizzati da studenti di università e scuole di cinema di tutto il mondo. Tra questi, la giuria composta da Rocco Moccagatta, Arianna Lodeserto e Cristiana Paternò ha eletto come vincitore Safe bodies, safe environment: the atmosphere of todd haynes' safe, di Kelsey Draper, con la seguente motivazione: “Una lettura di un singolo film, Safe di Todd Haynes, analizzato dal punto di vista formale e compositivo e messo a confronto con il pensiero dell’autore e il clima che ha caratterizzato la diffusione dell’Aids negli anni ‘80. Un saggio dettagliato e scrupoloso, ma anche appassionante che dialoga con la nostra contemporaneità: attraverso il confronto con la narrazione tossica dell'Aids e la (sug)gestione di massa di quei tempi neppure lontani, il videosaggio riflette sull'utopia della sicurezza totale e dell'immunità a qualsiasi costo (personale e collettivo).”

La giuria ha inoltre assegnato una Menzione Speciale a A Touch Screen Videoessay, di Erica Nobis, in quanto rappresenta un "repertorio/enciclopedia di un motivo (il toccarsi), che di nuovo dialoga, in una forma emozionante ed originale, con il nostro presente, ricordandoci la bellezza di un gesto di cui sentiamo l’assenza.”

Infine, una giuria composta da Pedro Armocida, Luisa Ceretto, Andrea Miccichè, Francesco Miccichè, Franco Montini, Paola Olivieri, Bruno Torri, ha assegnato anche il Premio Lino Miccichè per la Critica Cinematografica, Il premio è intitolato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore della Mostra insieme a Bruno Torri, ed è pensato per avvicinare giovani giornalisti sia al lavoro critico nel campo del cinema, sia alle attività di ricerca portate avanti a livello internazionale dal festival ormai da molti anni. Tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado si è aggiudicata il primo posto Asia Carrino, mentre tra gli studenti universitari ha vinto Silvia Caramellino. 


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