Dal 29 al 31 marzo si svolgerà la settima edizione primaverile del celebre festival svizzero.
Ruoterà attorno alla relazione tra maestri e discepoli, come fertile terreno di scambio nel processo creativo, il programma della settima edizione de L'immagine e la parola, l'evento primaverile del Locarno Film Festival, previsto dal 29 al 31 marzo 2019 nella sala del GranRex a Locarno.
In un momento in cui la fragilità delle relazioni umane e la sfiducia nel futuro dominano il panorama sociale, il Locarno Film Festival sceglie di puntare sulla centralità dello scambio culturale, che da sempre avviene tra diverse generazioni. Il rapporto tra maestri anticonformisti e discepoli curiosi accomuna gli ospiti invitati quest'anno.
Dall'imprescindibile cineasta ungherese Béla Tarr, che ha lasciato la regia per dedicarsi all'insegnamento (e terrà a Locarno uno dei suoi prestigiosi Workshop), all'omaggio a Bernardo Bertolucci, autore che ritornò con i suoi ultimi film proprio a una riflessione sull'adolescenza, fino alle "giovani parole" della drammaturga e poetessa Mariangela Gualtieri che si riflettono nel ritratto ad opera della Filmmaker ventenne Ana Shametaj. Tre esploratori della contemporaneità che non si stancano di sondare i confini dell'arte, facendone emergere la forza primigenia per le future generazioni. Ospite principale di questa edizione, Béla Tarr sarà a Locarno per inaugurare L'immagine e la parola presentando Werckmeister Hármoniák (Le armonie di Werckmeister, 2000) il suo capolavoro che trasfigura il disorientamento della società post-comunista - a partire dal romanzo dello scrittore ungherese László Krasznahorkai - in una potente allegoria sull'ordine del mondo.