I film in concorso, la giuria e le proiezioni speciali.
di Nicoletta Dose
Manca poco all'inaugurazione della 61° edizione del Festival del cinema di Berlino. In programma dal 10 al 20 febbraio prossimo, la manifestazione di quest'anno prevede una galleria di grandi film del cinema internazionale, dall'acclamato Il discorso del re di Tom Hooper, favoritissimo alla corsa agli Oscar, al drammatico Il grinta dei fratelli Coen, da Sacrifice del regista cinese Chen Kaige a Tomboy della francese Cèline Sciamma. Autori affermati si alternano a cineasti debuttanti che si muovono nelle corsie della produzione indipendente, tra anteprime europee e mondiali. Sedici i film in concorso (molti titoli tedeschi, pochi americani, nessun italiano), ai quali si aggiungono due film speciali: uno è Offside di Jafar Panahi, inizialmente chiamato a presenziare come giurato del festival, poi condannato a rimanere nei confini iraniani dove gli è proibito di lavorare; l'altro il debutto al 3D di Werner Herzog, Cave of Forgotten Dreams. L'Italia è presente fuori concorso con la commedia amara Qualunquemente di Giulio Manfredonia e con Gianni e le donne di Gianni di Gregorio.
Le proiezioni speciali e la parola ai giurati
Il direttore Dieter Kosslick offre al pubblico cinefilo di Berlino la possibilità di vedere la versione restaurata in digitale di Taxi Driver di Martin Scorsese e l'opportunità di osservare da vicino un buon numero di star di livello internazionale. Tra i nomi attesi Liam Neeson e Diane Kruger, protagonisti del thriller psicologico Unknown – Senza identità e Moritz Bleibtreu, ora nelle sale italiane con Vallanzasca di Michele Placido, e in concorso con My Best Enemy di Wolfgang Murnberger. Forse in arrivo anche Kevin Spacey e Paul Bettany di Margin Call, opera prima di J. C. Chandor, film ricco di tensione che racconta le 24 ore di una banca di credito durante la crisi finanziaria del 2008. Fissi in poltrona a giudicare i film in concorso invece ci saranno Isabella Rossellini (presidente della giuria), l'attrice tedesca Nina Hoss, la costumista londinese Sandy Powel, il regista canadese Guy Maddin, la produttrice australiana Jan Chapman e la star del cinema indiano Aamir Khan.