Prima attrice transgender candidata all'Oscar grazie alla pellicola Emilia Pérez, Karla Sofía Gascón è stata una presenza fissa nelle telenovelas spagnole e messicane.
L'Italia la conosce proprio grazie alla pellicola che le ha dato la nomination agli Academy Awards, quando cioè viene scelta per interpretare il crime-drama musicale su un signore della droga che vuole sottoporsi alla riassegnazione di genere, sperando di cambiare drasticamente vita.
La Gascon, all'interno del film, mette in scena tutte le delicate fragilità del suo personaggio, ma anche quella dura violenza che prende il sopravvento in un'esistenza che tenta di essere diversa, di cambiare. Canta e recita con una misurata signorilità che la rende dolce e affilata allo stesso tempo, scrivendo la Storia del Cinema.
Gli studi
Karla Sofía Gascón, nasce ad Alcobendas, un piccolo paesino della provincia di Madrid nel 1972.
Diplomata alla Escuela de Cinematografía y del Audiovisual de la Comunidad de Madrid, studia sotto grandi nomi dell'arte drammatica spagnola come Iñaki Aierra, Perpe Caja, José Pedro Carrión, Fernando Sansegundo, Rafael Monleón, Miguel Hermoso, José Carlos Piñeiro e May Marques. Ma anche con Alfonso Hungría, Mariano Barroso e Carlos Suárez, che la spingono a uscire dalla sua nazione e a confrontarsi con migliori occasioni lavorative anche in altri paesi ispanofoni.
Decide quindi di trasferirsi in Messico, completando la sua formazione alla Casa Azul di Eduardo Arroyuelo, che le insegnerà la Meisner technique, un approccio alla recitazione sviluppato dall'americano Sanford Meisner.
La gavetta televisiva
I suoi primi ruoli sono tutti televisivi e in emittenti nazionali. Nel 1995, debutta in un episodio della sitcom spagnola Los ladrones van a la oficina e partecipa alla rivista musicale televisiva El águila de fuego e al telefilm Canguros.
L'anno seguente, è nel cast di Isabel e El súper, dove ha il ruolo di Guillermo. A questi titoli si aggiunge il teen drama Al salir de clase (1997), ma solo in un ruolo marginale.
Dal 1997, comincia il fortunatissimo periodo di lavoro all'interno delle telenovelas, sempre di matrice spagnola. Fino al 1998, è nel cast di Calle nueva, dove è Oscar, uno degli abitanti di un quartiere che, come molti dei suoi vicini, è costretto a subire intrighi e duri colpi del destino, in pieno fatalismo da soap.
Più leggera la sua partecipazione alla sitcom ¡Ala... Dina! (2000) su un genio (Paz Padilla) che torna a esaudire desideri dopo quattrocento anni di sonno eterno, poi continua a lavorare sul piccolo schermo riuscendo a toccare i più svariati generi di intrattenimento: il crime (Antivicio); il dramma (El pasado es mañana, Hospital Central, Heredoros); e il comico (La que se avecina).
La carriera nella tv messicana
Sbarcata nel 2009 in Messico, in cerca di maggiori opportunità lavorative, dopo le prime esperienze (Hermanos y detectives), si guadagna ruoli di secondo piano in telenovelas come Corazón salvaje (2009-2010) e Llena de amor (2010-2011), fino a imporsi come protagonista in El Señor de los Cielos (2014), Hasta el fin del mundo (2014-2015) e Rebelde (2022).
La fama che la investe in Messico è talmente forte che le viene chiesto di partecipare a un episodio della versione spagnola del format americano comico Drunk History (2016) e di entrare nel cast di "MasterChef Celebrity Mexico", dove si classifica quinta.
La candidatura all'Oscar come miglior attrice
Il debutto cinematografico avviene invece nel 1999, quando partecipa al film Se buscan fulmontis (1999), nel ruolo di un gigolò di un club. Continuerà a lavorare incessantemente in altri titoli, ma sempre occupando ruoli di secondo piano o semplici comparse (La caja 507, Di que sí, Nosotros los Nobles, El cura y el veneno), fino a quando non si presenterà per le audizioni indette dal regista francese Jacques Audiard che la imporrà come protagonista di Emilia Pérez (2024), accanto a Zoe Saldana, Adriana Paz e Selena Gomez.
La performance è così di qualità che al Festival di Cannes 2024, dove il film è in concorso, lei e le altre attrici del cast ottengono il Premio per la migliore attrice, ma le viene anche conferito l'onorifico Ordine delle arti e delle lettere dal Ministero della Cultura francese, il Rainbow Award per la visibilità LGBTI dal Ministero dell'Uguaglianza in Spagna e il Premio come miglior attrice all'European Film Award. A questi si aggiungono, nella stessa categoria, le candidature agli Oscar, ai BAFTA, ai César e ai Golden Globe.
Nel 2025, partecipa al film italiano di Giorgio Serafini Uomini e altri inconvenienti, con Francesca Inaudi.
Lo scandalo dei tweet
Purtroppo, la notorietà porta anche delle conseguenze negative.
Subito dopo la sua candidatura agli Oscar, la giornalista canadese Sarah Hagi ha fatto emergere degli screenshot con vecchi tweet offensivi (risalenti al 2016), all'interno dei quali commentava l'Islam ("L'Islam sta diventando un focolaio di infezione per l'umanità che ha urgente bisogno di essere curato"), la morte di George Floyd ("Onestamente, penso che pochissime persone abbiano mai avuto a cuore George Floyd, un truffatore tossicodipendente, ma la sua morte è servita ancora una volta a dimostrare che ci sono persone che considerano ancora i neri come... senza diritti e considerano i poliziotti assassini") e la direzione della stessa Academy ("Sempre più gli Oscar sembrano una cerimonia per i film indipendenti e di protesta, non sapevo se stavo guardando un festival afro-coreano, una manifestazione Black Lives Matter o 8M. A parte questo, un brutto, brutto gala").
Scoppiato lo scandalo, l'attrice ha rimosso il suo account su X, mentre NETFLIX ha scelto di rimuoverla dalle attività promozionali di Emilia Pérez negli Stati Uniti. A nulla sono valse le scuse della Gascon che ha risposto in un messaggio alla polemica dicendo: "Come persona di una comunità emarginata, conosco fin troppo bene questa sofferenza e sono profondamente dispiaciuta per coloro a cui ho causato dolore. Per tutta la vita, ho combattuto per un mondo migliore. Credo che la luce trionferà sempre sull'oscurità".